Autore: Elena Re Garbagnati e Marco Maria Lorusso
Vendor, system integrator e distributori di valore tutti insieme, tutti intorno allo stesso tavolo per discutere delle evoluzioni tecnologiche e delle sfide legate all'adozione del modello multi-cloud e dei servizi ‘as-a-service’. Il tutto in un mondo che corre forte verso l’intelligenza artificiale. Una rivoluzione che promette grandi vantaggi a livello di automazione, agilità ma che va gestita soprattutto a livello di sicurezza, privacy, protezione del patrimonio informativo. Sophos, Netalia, Consys.it, TD SYNNEX (in collaborazone con IBM) e ally Consulting hanno condiviso le loro esperienze e visioni sul futuro del settore.
Il mercato multi-cloud in Italia sta crescendo rapidamente, con un aumento significativo nell'adozione di soluzioni cloud da parte delle aziende italiane. Secondo una ricerca del Politecnico di Milano, il mercato del cloud in Italia ha visto un incremento del 20% nel 2022, stesso trend nel 2023, oggi si parla di un valore che supera 5 miliardi di euro. Un trend che è destinato a continuare, con un'adozione sempre più diffusa di soluzioni multi-cloud e 'as-a-service'.
A oggi, per capirci, sempre secondo i ricercatori del Politecnico di Milano, sono mediamente cinque i fornitori di servizi cloud a cui le imprese italiane si rivolgono mensilmente.
I driver principali di una simile progressione sono sostanzialmente tre:
Allo stesso tempo, le sfide da gestire, mentre si corre verso questo paradigma, sono due:
Sempre il Politecnico di Milano prevede che il mercato multi-cloud in Italia continuerà a crescere nei prossimi anni, sostenuto dall'evoluzione tecnologica e dalla crescente consapevolezza dei suoi vantaggi. Le aziende italiane che riusciranno a sfruttare appieno le potenzialità del multi-cloud potranno migliorare significativamente la loro competitività nel contesto globale.
Ma c’è di più, ad accelerare l’uso e la corsa verso simili modelli ci sta pensando e ci penserà sempre di più l’intelligenza artificiale. Da una parte perché proprio l’agilità e la flessibilità degli ambienti multi-cloud sembra essere il motore migliore per mettere a disposizione dell’AI tutta la potenza di calcolo di cui è ghiotta, quando serve. Dall’altra parte perché proprio la travolgente automazione che l’AI offre è, di fatto, il migliore degli orchestratori possibili per ambienti multi-cloud inevitabilmente sempre più complessi, come abbiamo appena visto.
Sfide, opportunità, scenari di mercato in cui proprio l’ecosistema che porta innovazione ICT sul territorio ha non a caso un ruolo sempre più centrale e critico per aziende che cercano, pretendono di “scaricare” la complessità sulle spalle proprio del “canale”.
Un canale che, lo scorso 23 maggio, si è riunito intorno ad un tavolo di confronto proprio per discutere di come e con quali strategie affrontare la sfida del multi-cloud e dei modelli as a service sul territorio… nel cuore della rivoluzione AI.
Un manager di una multinazionale protagonista proprio nel mondo dei servizi di sicurezza come Walter Narisoni, Sales Engineer Director for South EMEA di Sophos; un cloud provider nazionale come Netalia, rappresentato dal suo Amministratore Delegato: Michele Zunino; un system integrator di eccellenza come Consys.it con Emil Gozzi, Managed Services e Presales Manager; un distributore a valore come TD SYNNEX (in collaborazione con IBM), rappresentato da Enrico Bussolati, Data-AI-Automation Practice Leader e una realtà innovativa come ally Consulting, con Ezio Bertani che di mestiere fa il Business Sales Executive della società.
Ma oggi quanto è chiaro per partner e imprese il concetto di multi-cloud e quali sono gli errori più gravi che stanno commettendo?
Una domanda di partenza chiara, diretta su cui Narisoni di Sophos (nella foto sotto) non ha dubbi «Ci sono aziende con le competenze per capire cosa funziona, mentre altre stanno scoprendo con ritardo. Spesso, pensano che il cloud faccia risparmiare e che la sicurezza sia implicita nel servizio, scoprendo poi il contrario».
Sulla stessa linea anche Gozzi di Consys.it (nella foto sotto) che rilancia sul tema della security. «L'adozione del cloud è avvenuta per tutti, con progetti migliorati rispetto al passato. Le partnership saranno cruciali per gestire l'intero stack di sicurezza informatica, una sfida cruciale per evitare eccessi di aspettative o brutte soprese quando ci si butta eccessivamente in avanti».
Interessante e ottimista la visuale di Netalia: «La consapevolezza dei ruoli specifici su competenze verticali sta evolvendo. Il mercato è in transizione e nei prossimi dieci anni, anche le piccole aziende diventeranno grandi utilizzatori di servizi SaaS» ha spiegato Zunino.
E poi, come anticipato, c’è il fenomeno Artificial Intelligence che, secondo ally Cosulting, (sul tema impegnata concretamente da sempre), «sta rivoluzionando l'approccio al problem solving anche e soprattutto nella gestione delle infrastrutture ICT di nuova generazione, offrendo soluzioni più efficienti e innovative per i processi dei clienti».
Un ruolo, un dialogo, quello tra ambienti multi-cloud e intelligenza artificiale su cui è al lavoro TD SYNNEX che ha scelto la strada dell’hub di servizi, competenze e di prezioso anello di congiunzione tra grandi vendor internazionali come IBM e system integrator sul territorio.
«Il rapporto tra Cloud Ibrido e AI è strategico per IBM e TD SYNNEX – racconta Bussolati (nella foto sotto) -. È necessario costruire modelli on-premise specializzati e integrare piattaforme mediante Red Hat. Le competenze sono centrali per affrontare scenari così complessi, non è un modo di dire ma un punto di attenzione vitale. TD SYNNEX ha investito in centri di competenza europei per supportare i partner con tecnologie avanzate come Watson AI. Centro di competenza che sono già un’eccellenza internazionale proprio per la capacità di mettere tra le mani dei partner le competenze concrete che servono in questo esatto momento».
Un repporto, un ecosistema di valore, quello che unisce IBM a TD SYNNEX che, proprio nei giorni intorno al talk esclusivo, ha conosciuto, per la cronaca, un nuovo e strategico cambio di passo proprio in relazione al mondo AI. Proprio TD SYNNEX ha infatti appena annunciato il lancio del programma IBM® watsonx™ Gold 100, che ha l’obiettivo di reclutare 100 partner e fornire loro le risorse necessarie per raggiungere lo status di partner Gold di IBM. I partner di livello Gold metteranno a frutto le opportunità offerte da IBM watsonx grazie a una combinazione della tecnologia IBM e le competenze a valore aggiunto di TD SYNNEX.
Come parte di questa collaborazione, TD SYNNEX stabilirà Centri di Eccellenza IBM watsonx in quattro sedi TD SYNNEX in Nord America ed Europa nel 2024, dove i partner potranno sperimentare soluzioni POC watsonx e ottenere supporto di abilitazione personalizzato. Un nuovo motore alla rivoluzione della generatuive AI dunque, un motore che vede proprio nei system integrator la sua chiave di volta.
Competenze dunque e prossimità di valore, due temi su cui incalza anche Zunino di Netalia (nella foto sotto).
«Il cambiamento del resto è prevalentemente culturale e generazionale. La capacità di interpretare esigenze normative e territoriali sarà sempre più premiata. Essere competenti e abili nel tradurre all’interno delle imprese i veri vantaggi del multi cloud e dell’AI è lo sbarramento all’ingresso di un mercato ricco di opportunità ma anche molto difficili da raggiungere».
Opportunità difficili da raggiungere dunque anche perché, a fronte di uno scenario in cui spesso le imprese “scappano” in avanti “sedotte” da un eccesso di aspettative legate al cloud poi, arrivando timori, scivoloni e ripensamenti. Non a caso, anche e soprattutto in Italia parole come la “repatriation” ovvero la fuga dal cloud per tornare a gestire “tutto” in casa sono sempre più diffuse.
«Il fenomeno della repatriation del cloud è reale – racconta infatti Gozzi - e richiede una progettazione accurata per differenziare cosa può e cosa non può andare in cloud. Spesso l’eccesso di aspettative e la voglia di seguire alcuni trend senza un adeguato supporto di competenze e partner di valore porta a risvegli dolorosi e a problemi non banali di continuità del business, costi non previsti, complessità».
«I managed service provider (MSP) – rilancia Narisoni di Sophos - sono fondamentali nel supportare le imprese nella gestione del multicloud, semplificando la vita ai clienti e ai partner. Proprio questa tipologia di partner oggi ha l’opportunità e la responsabilità di guidare le imprese sulla strada corretta dei modelli as a service, una strada che permette e permetterà sempre di più di vivere “solo” il lato sicuro e utile di multi cloud e AI». Tra il dire e il fare ovviamente c’è di mezzo molto spazio… «proprio così – racconta ancora Narisoni -. Diventare un buon MSP richiede competenze solide e una buona capacità finanziaria. È essenziale investire in modelli di AI e sviluppare nuove soluzioni per semplificare la gestione della sicurezza informatica».
Dalle parole ai fatti, al mercato, secondo ally Consulting un buon system integrator dovrebbe oggi scommettere forte su un settore chiave come il manufacturing. «Portare il multi-cloud e l’AI nel settore manifatturiero oggi può e deve essere una priorità. – racconta Bertani (nella foto sotto) – Significa infatti migliorare l'efficienza dei processi e rispondere alle esigenze specifiche di clienti che mai come in questo momento stanno toccando con mano l’urgenza di gestire con maggiore attenzione una transizione digitale che entra nei loro processi vitali».
«La Pubblica Amministrazione è un altro settore chiave in Italia – conclude Zunino -, con progetti legati al PNRR e al Polo Strategico Nazionale che mirano a consolidare i sistemi IT della pubblica amministrazione. Anche in questo caso con la corretta abilità di confronto si parla di opportunità senza precedenti per ampiezza e profondità».