Autore: Marco Maria Lorusso - Elena Re Garbagnati
Secondo il report dell'Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, il mercato dell'intelligenza artificiale in Italia ha visto una crescita esponenziale negli ultimi anni. Nel 2023 ha raggiunto un valore di circa 500 milioni di euro, con un incremento del 28% rispetto all'anno precedente. Questo trend di crescita è ora atteso da una ulteriore accelerazione, con il mercato che dovrebbe superare i 700 milioni di euro entro il 2025.
Le principali applicazioni dell'AI in Italia si concentrano su tre settori chiave:
In particolare, il settore della cybersecurity, da sempre pioniere nel cogliere al volo i paradigmi tecnologici più innovativi (vedi l’uso del cloud e dei modelli as a service, prima del grande boom e della diffusione di massa) ha visto un aumento significativo nell'adozione dell'AI, con il 60% delle aziende che utilizzano tecnologie AI per migliorare la loro sicurezza informatica. Le soluzioni di intelligenza arificiale per la cybersecurity includono la rilevazione delle minacce, la risposta agli incidenti e l'automazione dei processi di sicurezza.
Al netto dei numeri però il punto è uno insomma: l'AI sta trasformando il settore tecnologico in Italia, offrendo nuove opportunità e sfide. I principali attori del settore stanno adattando le loro strategie per sfruttare al meglio le potenzialità dell'AI, migliorando la sicurezza, l'automazione e la customer experience. Tuttavia, è essenziale gestire i rischi associati all'AI, garantendo che l'interazione e la condivisione dei dati avvengano in modo sicuro e responsabile.
Il mercato italiano dell'intelligenza artificiale, come abbiamo appena visto, è in forte espansione, trainato dalla crescente domanda di soluzioni avanzate in vari settori. Con un'adozione sempre maggiore delle tecnologie AI, le aziende italiane sono ben posizionate per sfruttare le opportunità offerte da questa rivoluzione tecnologica, contribuendo a un futuro più sicuro e innovativo.
Ma correre in avanti, spesso, è rischioso senza un adeguato motore fatto di competenze, abilità, strategie. Un motore che oggi proprio il canale è chiamato ad accendere grazie ad in modello collaborativo efficace, sicuro e soprattutto aperto. Un modello che è stato al centro di un intenso talk show, nel cuore del mese del canale firmato Channelcity.
Un talk che ha chiamato a raccolta speaker di assoluto valore come Andrea Ferrazzi, Business Unit Director e CISO del Gruppo Maticmind; Rosario Blanco, Vendor Commercial Director di Westcon; Emil Gozzi, Managed Services e Presales Manager di Consys.it e Alex Galimi, Technical Partner Manager di Trend Micro.
Due system integrator diversi ma simili nel valore che esprimono come Maticmind e Consys.it, un distributore a valore come Westcon e un vendor da sempre protagonista nel mondo della security come Trend Micro.
«Attualmente l'AI ha un impatto moderato sul nostro lavoro, con un punteggio di 3 massimo 4, su una scala da 1 a 10 – racconta Andrea Ferrazzi di Maticmind -. Tuttavia, nei servizi gestiti di cybersecurity, l'AI è molto utile, specialmente per le logiche di detection e l'automazione dei controlli».
Sulla stessa linea d’onda anche l’altra metà del canale, quella di un vendor innovativo come Trend Micro. «Valuto l'impatto dell'AI con un 7 su 10 – spiega Alex Galimi di Trend Micro (nella foto sotto) -. Utilizziamo l'AI come strumento per ragionamenti complessi, soprattutto nell'analisi malware e nelle funzionalità di threat detection. L'AI migliora anche la customer experience nel supporto tecnico post-vendita e facilita l'uso della piattaforma tecnologica dei clienti».
Tecnologia avanzata, security ma anche monitoraggio delle vendite senza precedenti. Un tema su cui proprio i distributori possono e devono essere al passo.
«L'AI ha un impatto significativo sia nel settore delle vendite che in quello tecnologico – ha poi aggiunto Rosario Blanco di Westcon (nella foto sotto) -. Nel settore delle vendite, i dati elaborati dall'AI aiutano a spingere le vendite nel momento giusto. A livello tecnologico, l'AI consente a Westcon di suggerire soluzioni che massimizzano la resa in contesti specifici. Ma c’è di più, in tema di automazione e di digitalizzazione del go to market oggi i marketplace, anche grazie all’AI stanno diventando cruciali per i distributori. Westcon sta riposizionando il canale all'interno di questo processo di vendita, collaborando con AWS per includere reseller e system integrator nelle transazioni».
Spinta innovativa, grandi opportunità ma, al tavolo di questo intenso talk, è arrivato anche e soprattutto il momento dei rischi da evitare, in ogni possibile declinazione del termine.
«Con l'aumento degli attacchi cyber e di un uso poco attento dell’AI per difendersi c'è spesso il rischio di caricare dati inappropriati – spiega Emil Gozzi di Consys.it -. La GenAI è utile, ma deve essere guidata correttamente e soprattutto con competenze adeguate».
Gli fa eco anche Andrea Ferrazzi, Maticmind: «La complessità dello scenario tecnologico e delle richieste delle imprese richiede investimenti crescenti in servizi e tecnologie ICT. La credibilità nel nostro settore dipende dalla capacità di governare dinamiche complesse con modelli di AI specifici».
Un trend, quello della “fuga in avanti” verso l’AI che ricalca quanto accaduto nel recente passato spiega Alex Galimi di Trend Micro. «Vedo l'AI come il cloud di dieci anni fa: molti la usano senza preoccuparsi della sicurezza. La sfida è controllare l'interazione dell'AI attraverso strumenti tecnologici adeguati, proteggendo la condivisione di contenuti riservati e gestendo la responsabilità condivisa del dato».
Una sfida che i distributori a valore stanno provando a vincere con investimenti mirati.
«I distributori – spiega Rosario Blanco, Westcon - avranno un ruolo chiave nel supportare i system integrator con competenze e supporto finanziario. Westcon ha creato una community tecnica per discutere temi legati all'AI e fornire risorse e competenze specifiche».
Sfide, rischi, ma, in sintesi, vantaggi senza precedenti, soprattutto per il canale che si farà trovare pronto. Un canale che, grazie all’intelligenza artificiale potrà infatti contare su servizi automatizzati e su un livello di proattività senza precedenti, come racconta Emil Gozzi, Consys.it: «L'AI offre opportunità per ridisegnare i servizi di security e migliorare la consapevolezza nell’uso del digitale».
Servizi che funzioneranno se potranno poggiare su strutture e team adeguatamente formati come raccomanda Andrea Ferrazzi, Maticmind: «Un SOC efficace deve essere costruito su misura per il cliente, analizzando minacce reali e calcolando i rischi. È fondamentale non creare panico ingiustificato e gestire le minacce in modo contestualizzato. Parlare di innovazione nei modelli di servizio senza queste premesse può essere pericoloso».
Maturità dunque, consapevolezza e strategie chiare, come la tanto discussa platformization su cui punta proprio Trend Micro.
«La platformization della security significa creare una tecnologia in cui ogni componente è un pilastro – conferma Alex Galimi, Trend Micro -, fornendo dati correlati e contestualizzati a un system integrator che li verifica 24/7. Questo approccio soddisfa anche le richieste del NIS2 a livello di compliance».