Autore: Claudia Rossi
Oggi per qualsiasi azienda, indipendentemente dal settore in cui opera, è importante comprendere come ridurre l’impatto delle proprie attività sull’ambiente. Molte realtà ormai stilano un rapporto sulla sostenibilità come supplemento al reporting finanziario, proprio per il significato che questo aspetto sta assumendo anche nei confronti degli investitori e non solo dei consumatori finali.
Comunicare l’impegno in merito ai programmi ambientali, sociali e di governance (ESG) è oggi, quindi, una vera leva strategica. “Consumi energetici, efficienza dei processi, riduzione delle emissioni, decarbonizzazione della supply chain sono solo alcuni degli elementi su cui si può agire per ottenere risultati misurabili. La digitalizzazione è forse lo strumento più potente a nostra disposizione per raggiungere questi obiettivi e ovviamente il settore Ict non solo ne è fortemente influenzato, ma ne è assoluto protagonista” afferma Maurizio Semeraro, Secure Power Business Development Manager di Schneider Electric Italia, convinto che il mercato si stia trovando ad affrontare un nuovo paradigma. Da un lato, le tecnologie più evolute sono in grado di assicurare un balzo in avanti in termini di flessibilità, resilienza e capacità di rispondere alle necessità dei clienti. Dall’altro, però, i consumi legati al mondo Ict e dei data center stanno aumentando in modo costante, rendendo sempre più strategico fare efficienza in questo ambito.
“Il settore dei data center, in particolare, ha caratteristiche uniche, come l’alta intensità energetica, la rapida crescita, il grande consumo di energia e l’uso di acqua: tutti valori da misurare con metriche specializzate. Noi di Schneider Electric abbiamo voluto prendere parte al processo di standardizzazione di questi parametri, aiutando a far progredire la sostenibilità del settore attraverso la proposta di una Guida di riferimento per le metriche di sostenibilità ambientale nel data center” spiega Semeraro, sottolineando come il tema della sostenibilità sia al centro degli obiettivi di Schneider Electric, che attraverso le sue soluzioni mette le aziende nelle condizioni di sfruttare al meglio risorse ed energia.
In particolare, il vendor ha sviluppato un'offerta integrata di tecnologie e soluzioni per supportare la transizione verso un’energia elettrica digitale, decarbonizzata e decentralizzata. Un obiettivo cui il Gruppo ha destinato un investimento di 10 miliardi di euro in Ricerca e Sviluppo. Per garantire la massima trasparenza in materia di dati ambientali e conformità alle normative più stringenti, Schneider Electric ha anche attivato il programma Green Premium, che ai clienti offre la certezza di scegliere sempre la miglior soluzione sotto tutti i punti di vista: tecnici, economici ed ambientali.Maurizio Semeraro, Secure Power Business Development Manager di Schneider Electric Italia“Oggi oltre il 75% delle nostre soluzioni rientra nel programma Green Premium, a conferma dell’attenzione che poniamo nei confronti di queste tematiche. Ma l’obiettivo è raggiungere il 100%. Si tratta di un approccio indispensabile, se non vogliamo limitarci semplicemente a soddisfare la normativa attuale, ma guardare al futuro e anticipare le necessità, facendoci trovare pronti per le sfide di domani” precisa Semeraro, che prosegue: “La sostenibilità è l’essenza della nostra strategia. Abbiamo le tecnologie e le competenze per supportare i clienti, qualunque sia il loro settore di appartenenza. Scegliere i nostri prodotti green consente loro di diventare parte di un meccanismo virtuoso, composto da iniziative ecologiche e sostenibili”.
Il tema, tra l’altro, non riguarda solo ambiente e costi: è provato, infatti, che le aziende inclini a investire in soluzioni green crescono di più e meglio. Le soluzioni che aumentano la sostenibilità del business sono, quindi, strategiche e consentono alle organizzazioni di diventare più competitive, in virtù di processi e modelli migliori, controllabili, circolari ed efficienti. Utilizzare le soluzioni Green Premium consente, inoltre, di rispondere al paradigma dell’economia circolare, poiché in grado di coprire l’intero ciclo di vita dei prodotti fino al loro riciclo.
Da tempo Schneider Electric è impegnata a supportare i fornitori per raggiungere l’obiettivo di annullare le emissioni lungo l’intera supply chain. Lo scorso anno il vendor è stato riconosciuto come Best Global Sustainable Supply Chain Organization in occasione dell’evento Global Sustainable Supply Chain Summit 2021 (GSSC Summit). Un riconoscimento che evidenzia la posizione avanzata dell’azienda per la sostenibilità della sua attività operativa e per l’equità delle sue supply chain. Il costo per l’anidride carbonica è stato fissato dal vendor a 130 euro per tonnellata: un dato che lo aiuta a prendere le migliori decisioni sugli investimenti per la supply chain in ottica di significativa riduzione della CO2.
“Ai nostri circa 15.000 fornitori chiediamo di migliorare continuamente le pratiche di responsabilità sociale e ambientale e la sicurezza. Molti di loro, per esempio, stanno incrementando l’uso di materiali sostenibili e il passaggio verso un packaging composto esclusivamente da cartone riciclato. Un’altra iniziativa molto importante è lo Zero Carbon Project, che punta a ridurre l’impronta di CO2 della supply chain” spiega Semeraro, ricordando che il vendor collaborerà con i suoi principali 1.000 fornitori per dimezzare entro il 2025 le emissioni prodotte dall’attività operativa.
Per quanto riguarda il canale, l’attenzione generale del mercato nei confronti della sostenibilità rappresenta per Semeraro un’interessante opportunità per tutti i partner di Schneider Electric, che hanno l’occasione di diventare un aiuto prezioso per i clienti nel raggiungimento degli obiettivi ambientali. “E questo rappresenterà un elemento per differenziarsi sul mercato e accrescere la loro proposta a valore” conclude, pronto a sottolineare come la trasformazione digitale in atto rappresenti un’importante via per un futuro più sostenibile. Le infrastrutture IT, in particolare, rappresentano un abilitatore chiave, da cui dipenderà sempre di più la business continuity aziendale. I partner di Schneider Electric, con le loro competenze, possono svolgere un ruolo centrale nella realizzazione di questi progetti, aiutando il mercato a vincere tutte le nuove sfide.
Quello della sostenibilità è un tema molto importante per Schneider Electric: non si tratta di una semplice questione di immagine o della necessità di mettersi in regola con le più recenti normative, ma di impegnarsi pienamente nei confronti dell’ambiente. Una responsabilità che consente di ottimizzare i consumi e, di conseguenza, ridurre i costi complessivi per la realizzazione di prodotti o per l’erogazione dei servizi. “Mi piace sottolineare che Schneider Electric è da sempre impegnata nei confronti dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile con un’attività improntata su cinque megatrend, ossia Clima, Economia circolare, Etica, Salute ed Equità e Sviluppo. I nostri obiettivi sono decisamente ambiziosi: raggiungere la carbon neutrality nel 2025, ridurre a zero le nostre emissioni nel 2030 e ridurre a zero le emissioni dell’intera supply chain entro il 2050” afferma Maurizio Semeraro di Schneider Electric Italia. L’obiettivo della neutralità nelle emissioni di anidride carbonica non si concretizza solo nei diversi siti produttivi, ma viene perseguito anche in tutto l’ecosistema industriale di fornitori e clienti. Per la riduzione delle emissioni, il vendor punta, in particolare, sull’energia rinnovabile, su un packaging riciclato (o proveniente da fonti certificate) e sul riciclo al 100% dei rifiuti. Nel suo complesso, il programma STRIVE (Sustainability, Trust, Resilience, Intelligence, Velocity, Efficiency) prevede di rendere 70 impianti e centri di distribuzione net-zero carbon entro il 2025, incrementando l’efficienza di tutti i siti produttivi e logistici Schneider Electric.
Nel suo percorso verso la sostenibilità l’azienda ha intrapreso altre iniziative: per esempio, ha piantato 7.500 alberi in Europa per contribuire alla compensazione delle emissioni di CO2 associate all’organizzazione del suo recente vertice europeo degli IT Partner. Sebbene l'evento fosse virtuale (e abbia, quindi, evitato le emissioni associate al viaggio, all'alloggio e all'uso delle risorse fisiche da parte degli organizzatori e dei delegati), Schneider ha, comunque, deciso di mitigare completamente le emissioni e ha lavorato con l'organizzazione senza scopo di lucro Tree Nation per realizzare il progetto.
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