La protezione delle risorse è una componente fondamentale dei progetti Industry 5.0.
Insieme a Gianluca Pucci, Manager Sales Engineering Italy di WatchGuard, facciamo il punto sulle opportunità legate al Piano Transizione 5.0, al ruolo di un vendor leader in sicurezza e del proprio ecosistema di canale.
“Usando il linguaggio della cinematografia – ricorda Pucci - il piano di industrializzazione 5.0 è il sequel della Transizione 4.0 già introdotta nel nostro paese. Il legame fra i due momenti è sostanzialmente l’evoluzione dalla base tecnologica di automazione del processo 4.0 verso l’introduzione nel processo della risorsa umana come decisore ultimo, ma anche come responsabile in termini di sostenibilità e risparmio energetico a totale tutela della risorsa stessa. Si prosegue lungo questa direzione, dunque, puntando sul rispetto e la salvaguardia della risorsa”.
E, dunque, che ruolo ha WatchGuard in un progetto aderente al Piano di Transizione 5.0? “È opportuno sottolineare – prosegue il manager – che oggi la cybersecurity non può essere considerata una commodity in un processo produttivo, perché la digitalizzazione del dato ne implica il suo spostamento e la comunicazione fra i vari anelli della catena. Ed è proprio nei vari anelli di congiunzione della catena che oggi si insinuano gli attacchi più frequenti. Pensiamo, solo per fare un esempio, a uno spedizioniere che deve introdursi in un certo punto della catena di produzione, favorendo una potenziale vulnerabilità e, quindi, un possibile attacco. Dunque, se non tuteliamo l’intero percorso rischiamo un’interruzione della catena produttiva e il fine di questa transazione”.
In seconda battuta, bisogna tutelare altri aspetti come il risparmio energetico: “Le soluzioni specifiche di network security di WatchGuard – racconta Pucci – possono essere proposte e sviluppate in ambiente virtuale (penso a FireboxV) e in ambiente Cloud (Firebox Cloud) per eliminare la necessità di un appliance fisico dedicato, sfruttando l’hardware già in uso per altre necessità e contribuendo così a migliorare la sostenibilità e incidere positivamente sul risparmio energetico”.
C’è poi anche il contributo nel miglioramento della relazione uomo-macchina. “Per questo ci vengono incontro tecnologie come l'AI e il machine learning in cui Watchguard sta investendo con particolare attenzione – prosegue il manager”. In particolare, Pucci si riferisce alle Soluzioni di Sicurezza Endpoint, all’Integrazione XDR (Extended Detection and Response) e al Servizio MDR (Managed Detection and Response).
Infine, qual è il ruolo del partner di canale in questo contesto? “Storicamente il partner WatchGuard e il nostro braccio operativo. Una componente a cui non possiamo rinunciare in qualsiasi ambito di applicazione delle nostre soluzioni aziendali – ricorda Pucci. A maggior ragione, nel caso specifico della Transizione 5.0 è fondamentale mantenere gli skill alti per garantire all'utenza finale il corretto rispetto dei principi alla base della nuova industrializzazione. WatchGuard, dunque, proseguirà nell’incremento della collaborazione, attraverso la formazione e l’incremento di contatti e relazioni. Il canale – conclude Pucci - non può fare altro che mantenere costante, se non aumentare, questo livello di relationship, traducendolo in un rapporto di fiducia tra il partner stesso e l’azienda cliente”.