Autore: e.r.g.
L’introduzione del cloud, la componente digitale ormai prevalente che ha semplificato l’installazione e la gestione dei sistemi di videosorveglianza, il forte calo dei prezzi, la necessità crescente di sentirsi al sicuro. Sono questi i principali temi che stanno stimolando il mercato della videosorveglianza e di cui ChannelCity ha parlato con alcuni dei principali player del mercato: Andrea Vanni, Country Manager di EZVIZ Italia, vendor che rappresenta l’offerta consumer, Francesco Zorzi, Technical Manager di Synology che invece è un brand rivolto ai clienti business, Marco Fabbri, Product Manager Security & Surveillance di Aikom Technology per la parte distributiva e Stefano Biffi, CEO e fondatore di HkStyle nel ruolo di system integrator.
Il primo elemento emerso dalle discussioni è che la trasformazione digitale ha investito il comparto della videosorveglianza apportando una trasformazione radicale, che ha ampliato enormemente la base di clienti. Andrea Vanni pone il punto di svolta nel 2014-2015: prima il settore della sicurezza era dominato da soluzioni costose, complicate e articolate. Oggi il mercato della videosorveglianza è notevolmente più vasto rispetto al passato in termini di volumi, non altrettanto sotto il profilo del valore, che di fatto non ha registrato una crescita proporzionale a causa della tendenza al ribasso dei prezzi medi. Per esempio, “EZVIZ ha venduto quasi mezzo milione di dispositivi in Italia solo nell’ultimo anno, un numero significativo se si considera che nel 2015 l'intero mercato italiano delle IP camera contava un milione di unità vendute da tutti i vendor”.
Vanni indica come principale propulsore della crescita la democratizzazione delle soluzioni di videosorveglianza e la loro semplificazione: “vent'anni fa le soluzioni di videosorveglianza erano appannaggio quasi esclusivo delle banche, mentre oggi questi dispositivi sono diventati comuni anche nelle abitazioni private”. Democratizzazione che non significa solo riduzione dei costi, ma anche maggiore accessibilità e comprensibilità per il pubblico. “Le tecnologie sono diventate più mature – sottolinea Vanni - i sistemi operativi degli smartphone più avanzati e i prodotti più facili da installare. Inoltre, la diffusione della banda larga e il miglioramento delle tecnologie Wi-Fi hanno reso queste soluzioni ancora più accessibili”.
Andrea Vanni, Country Manager di EZVIZ Italia
Un altro aspetto importante evidenziato da Vanni è che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il prezzo non è sempre il fattore determinante per via di una attenzione sempre maggiore del pubblico per la qualità e la facilità d'uso dei prodotti.
Tutto questo è valido anche per il comparto business, come conferma Francesco Zorzi, che concentra la propria analisi su vari aspetti tecnologici e applicativi che stanno contribuendo a una crescita significativa di questo settore. Innanzitutto, Zorzi sottolinea che la videosorveglianza moderna va ben oltre la semplice registrazione di immagini. Oggi, grazie all'integrazione con la sensoristica avanzata, queste soluzioni possono offrire un'ampia gamma di funzionalità aggiuntive che migliorano non solo la sicurezza ma anche l'efficienza operativa. Due esempi chiave portati da Zorzi riguardano aeroporti e settore retail. Nel settore aeroportuale le tecnologie di videosorveglianza non solo monitorano le aree di passaggio, ma supportano anche operazioni cruciali come il tracciamento dei bagagli e la gestione del flusso dei passeggeri. Le mappe di calore in tempo reale, generate dalle telecamere, consentono di ottimizzare i piani di evacuazione e gestire meglio le emergenze.
In ambito retail le telecamere forniscono anche dati utili per il marketing e per la gestione delle risorse. La capacità di monitorare il numero di persone in determinate aree, di tracciare i flussi di traffico sulle scale mobili e di analizzare l'uso delle strutture condivise offre agli operatori informazioni preziose per migliorare l'esperienza del cliente e aumentare l'efficienza operativa.
Secondo elemento cruciale argomentato da Zorzi è l'importanza della integrazione dei servizi in cloud con le soluzioni di videosorveglianza, che da un lato facilita la gestione e l'archiviazione dei dati, dall’altro permette di implementare policy di sicurezza avanzate. Tuttavia, Zorzi rimarca che tali soluzioni richiedono una configurazione attenta e una gestione adeguata per essere efficaci e rispondenti alle normative vigenti.
Restando in ambito squisitamente tecnologico, l'adozione del PoE (Power over Ethernet) rappresenta un altro progresso significativo. Questa tecnologia permette di alimentare le telecamere attraverso il cavo di rete, semplificando l'installazione e riducendo i costi. Inoltre, le telecamere moderne sono spesso dotate di funzioni avanzate come il rilevamento del movimento, il riconoscimento facciale e la capacità di analizzare gli ambienti in tempo reale, rendendole strumenti potenti anche per l'analisi comportamentale.
Francesco Zorzi, Technical Manager di Synology
Non ultimo, Zorzi sottolinea l'importanza della formazione continua, sia per i professionisti del settore che per gli enti pubblici, soprattutto in relazione al GDPR. Le normative sulla protezione dei dati impongono infatti standard elevati per la gestione delle informazioni raccolte dalle telecamere di sorveglianza.
Marco Fabbri offre una prospettiva interessante dal punto di vista del distributore. Aikom Technology è infatti un distributore che opera principalmente nel mercato degli integratori e in questo momento osserva una crescente domanda di sicurezza tra i cittadini: "il bisogno di sicurezza è il fattore fondamentale che sta spingendo tanto le amministrazioni pubbliche quanto i privati a investire in tecnologie di sorveglianza", sottolinea Fabbri. A supporto di questa tendenza c’è poi il prezioso aiuto degli incentivi statali e comunitari, fra cui Fabbri cita a titolo di esempio il decreto Lamorgese, che hanno permesso a molti comuni di dotarsi di sistemi avanzati di lettura targhe, migliorando la sicurezza urbana.
Anche Fabbri cita poi la semplificazione dei sistemi di videosorveglianza: "oggi un sistema è molto più facile da installare grazie al Power-over-Ethernet e al cloud", grazie ai quali l'installazione richiede operazioni molto più intuitive che non richiedono la frequentazione di corsi perché tutto è accessibile da dispositivi mobili con interfacce user-friendly.
L'integrazione dei sistemi rappresenta un altro fattore chiave secondo Fabbri: per esempio, brand come Hikvision e Motorola Solutions offrono prodotti che si integrano perfettamente con soluzioni di controllo accessi, sistemi antintrusione e impianti antincendio. Questa sinergia facilita la progettazione di edifici smart dove la videosorveglianza è solo una parte di un sistema di sicurezza integrato. Fabbri osserva inoltre una "smartizzazione" crescente delle soluzioni di videosorveglianza: un tempo i sistemi a circuito chiuso richiedevano manutenzione e verifiche manuali, oggi "se c'è un problema, il sistema avvisa immediatamente, gli aggiornamenti vengono installati in automatico e in tempo reale".
È anche alla luce di queste argomentazioni che, secondo Fabbri, il mercato delle soluzioni di videosorveglianza non conosce limiti settoriali: "non c'è un mercato che non è interessato da questo aumento di richiesta. Dalle infrastrutture pubbliche agli edifici privati e industriali, ogni settore mostra una crescente esigenza di sicurezza”.
Come gli altri relatori, anche Fabbri denota poi una svolta significativa all’insegna dell'accessibilità delle tecnologie di videosorveglianza: "oggi tecnologie avanzate sono alla portata di chiunque. Installazione e uso non richiedono competenze tecniche elevate”. Non solo: “questi sistemi sono molto più performanti e meno costosi rispetto a quelli di quindici anni fa, dimostrando quanto la tecnologia sia progredita”.
Stefano Biffi condivide sostanzialmente quanto detto dai colleghi in tema di semplicità e accessibilità. In qualità di system integrator, Biffi identifica due macro driver principali: da un lato, i clienti esistenti che richiedono l'integrazione delle telecamere nei loro sistemi già esistenti, gestiti da HkStyle. Dall'altro lato, le esigenze di grandi industrie e aziende che richiedono soluzioni altamente avanzate e personalizzate, che richiedono competenze informatiche di alto spessore. Questo per via di un fenomeno che nel corso della discussione è stato sintetizzato con il termine “ipificazione”, un neologismo che descrive l'integrazione sempre più profonda delle tecnologie IP nei sistemi di sorveglianza. "Ormai le telecamere funzionano tutte tramite IP. Segmentiamo già la rete con le nostre WLAN e il cliente, avendo già un impianto di alto livello, preferisce sfruttare ciò che ha già senza aggiungere ulteriori apparati, con un approccio che riduce i costi, semplifica la gestione e rende la videosorveglianza una componente più integrata e meno invasiva dei sistemi IT aziendali” sintetizza Biffi.
Biffi osserva inoltre che per entrambi i tipi di interventi un system integrator come HkStyle non necessita di competenze aggiuntive oltre a quelle informatiche che già possiede, né della tecnologia necessaria per le opzioni avanzate, dato che ha già disponibilità di server, macchine virtuali, cluster e backup in cloud e altro. "Siamo un system integrator verticalizzato sulla parte IT - sottolinea Biffi - con la semplificazione dei sistemi di videosorveglianza ci capita spesso di integrarle nei sistemi che già gestiamo per i nostri clienti."
Marco Fabbri, Product Manager Security & Surveillance di Aikom Technology
Un altro aspetto interessante evidenziato è la crescente adozione del cloud nelle soluzioni di videosorveglianza: "la tendenza di collegare tutte le telecamere in cloud permette una gestione più flessibile e avanzata, rendendo possibile l'analisi dei dati e l'accesso remoto ai video in tempo reale”. A questo proposito, tuttavia, Biffi evidenzia una sfida: "le soluzioni di videosorveglianza sembrano polarizzarsi tra sistemi relativamente semplici, facilmente gestibili e sistemi estremamente complessi che richiedono competenze avanzate e infrastrutture IT robuste. Questo crea difficoltà per le aziende che operano esclusivamente nel campo della videosorveglianza senza una solida base IT, costringendole spesso a collaborare con integratori IT come noi per completare i loro progetti”.
Nel corso del dibattito è emerso più volte il ruolo del cloud e delle soluzioni as-a-Service (SaaS) nella trasformazione delle tecnologie di videosorveglianza, su cui i relatori sono allineati. Al di là del concetto base, ci sono degli elementi che vale la pena approfondire. Francesco Zorzi evidenzia come l'integrazione del cloud con le tecnologie di videosorveglianza rappresenti un passo fondamentale per migliorare la gestione e l'efficienza dei sistemi di sicurezza. In questo contesto, infatti, “il cloud non solo facilita l'archiviazione e l'accesso ai dati, ma permette anche di implementare politiche di sicurezza avanzate e di integrare facilmente nuove funzionalità”, a patto che venga eseguita una configurazione attenta per garantire la conformità con le normative sulla protezione dei dati.
Andrea Vanni concorda sul fatto che il cloud abbia rivoluzionato il settore, e aggiunge che proprio grazie al cloud “EZVIZ ha potuto ampliare significativamente la sua base di clienti, offrendo servizi aggiuntivi as-a-Service che aggiungono valore ai sistemi”. In questo paradigma, il cloud è stato un acceleratore sia per i prodotti di fascia alta che per quelli di fascia bassa, facilitando l'accesso a funzionalità avanzate come il monitoraggio remoto, la diagnostica e le notifiche in tempo reale. Inoltre, Vanni prevede che nei prossimi anni una parte significativa della marginalità del business deriverà dai servizi, sottolineando la crescita esponenziale delle soluzioni as-a-Service.
Marco Fabbri, dal punto di vista del distributore, nota che la domanda di soluzioni cloud è in forte crescita e osserva come i vendor storici di videosorveglianza stiano integrando il cloud nelle proprie offerte tradizionali, creando una sorta di ponte tra le soluzioni on-premises e quelle cloud. Fabbri cita l'esempio di Motorola, che ha investito fortemente nel cloud acquisendo aziende come Ava Security e OpenPath, nate con un approccio cloud-first.
Questo approccio, secondo Fabbri, permette di sviluppare soluzioni ottimizzate senza essere vincolati alle logiche tradizionali. Non è l’unico vantaggio: sono da mettere in nota anche la facilità di configurazione tramite QR code, l'aggiornamento automatico del software, la maggiore sicurezza e un consumo energetico ridotto grazie all'eliminazione dei server on-premises. Non ultimo, il cloud offre accessibilità da qualsiasi luogo e una garanzia estesa fino a 10 anni, rendendo queste soluzioni particolarmente attraenti.
Fin qui si sono evidenziati i punti a favore dell’innovazione nelle tecnologie di videosorveglianza e sicurezza. Tuttavia, la loro implementazione non è priva di sfide. Ci sono ostacoli importanti da superare come il freno degli installatori tradizionali, la mancanza di banda e i problemi legati alla sicurezza. Del primo punto ha parlato Andrea Vanni, evidenziando che “spesso gli installatori possono essere restii all'adozione di nuove tecnologie, al contrario degli end user che hanno una mentalità più aperta”. Per uscire dall’impasse EZVIZ ricorre alla disintermediazione, ossia al canale diretto con gli end user, attraverso app, sito web, social media e supporto/assistenza clienti.
Stefano Biffi, CEO e fondatore di HkStyleStefano Biffi si concentra sulla banda larga e la ridondanza: “la gestione dei dati delle telecamere di videosorveglianza richiede una connessione internet robusta, che non sempre è disponibile. La qualità della connessione influisce sulla possibilità di implementare soluzioni cloud complete, costringendo spesso a trovare compromessi come l'uso di NVR (Network Video Recorder) locali combinati con il cloud per la registrazione”. In alcuni casi si può ovviare mediante la trasmissione dei soli metadati.
Sul fronte sicurezza si esprime Francesco Zorzi, che denota “percezioni contrastanti sul cloud, visto come una grande innovazione oppure come una minaccia alla sicurezza”, sottolineando che la sicurezza dei dati dipende da come viene gestito l'accesso e da come viene dimostrata la protezione dei dati sensibili. Non solo, l’uso di soluzioni di videosorveglianza possono addirittura innalzare la sicurezza, se oltre a registrare le immagini si integrano le soluzioni di IT security per creare sistemi adattivi. Ne è un esempio pratico l'uso della videosorveglianza per verificare l'identità di un utente che accede a una rete aziendale, combinando il controllo fisico con quello digitale.
Anche nell’ambito della videosorveglianza è impossibile non chiamare in causa l’argomento AI. In particolare, in questo settore l’AI sta contribuendo a rendere i sistemi di sicurezza sempre più autonomi ed efficienti. Marco Fabbri per esempio riferisce che una delle innovazioni più interessanti riguarda la capacità delle telecamere di imparare: “quando una telecamera viene accesa, inizia a raccogliere dati e a riconoscere persone, veicoli e oggetti. Dopo pochi giorni, telecamere come quelle di Avigilon sono in grado di distinguere autonomamente tra comportamenti normali e anomali, senza la necessità di intervento umano. Questa capacità di apprendimento continuo permette ai sistemi di videosorveglianza di adattarsi rapidamente a nuovi scenari e di migliorare costantemente la loro efficacia”.
Sempre Fabbri sottolinea che Motorola ha sviluppato portato questa tecnologia un passo avanti con la creazione di una piattaforma chiamata Orchestrate, capace di eliminare la necessità di una sala controllo tradizionale. “Le telecamere e i sensori rilevano eventi sospetti e, senza passare attraverso un operatore umano, la piattaforma indirizza automaticamente le informazioni pertinenti all'agente di sicurezza più vicino, utilizzando le radio Motorola. Questa innovazione è particolarmente utile in grandi città con migliaia di telecamere, dove sarebbe impossibile per gli operatori umani monitorare tutte le immagini in tempo reale” sottolinea Fabbri.
L'integrazione tra diversi dispositivi di sicurezza è un argomento di rilievo anche per Stefano Biffi, che sottolinea come i clienti richiedano sempre più spesso soluzioni integrate che combinano telecamere, sensori, radio digitali e altri dispositivi su piattaforme IP. Si tratta di un approccio che migliora l'efficacia dei sistemi di sicurezza e la contempo ne semplifica la gestione, motivo per cui “i system integrator giocano un ruolo cruciale nell'implementazione di queste soluzioni, offrendo supporto e integrazione tra i vari componenti”.
Zorzi aggiunge infine che l'intelligenza artificiale applicata alla videosorveglianza può migliorare notevolmente la gestione della , come nel caso delle smart city. L'uso di videosorveglianza adattiva può aumentare sia la sicurezza percepita che quella effettiva, offrendo soluzioni avanzate per la gestione delle emergenze e delle operazioni quotidiane. La tecnologia attuale, già collaudata, prepara il terreno per sviluppi futuri che potrebbero rivoluzionare il modo in cui le città gestiscono la sicurezza e l'efficienza operativa.