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HP offre la migliore ‘esperienza’ all’utente ibrido

In un contesto come quello attuale, serve una tecnologia per comunicare, collaborare, e condividere in modo flessibile. Per il vendor tutto ciò si traduce in un’offerta di soluzioni PC, workstation, stampanti e periferiche progettate in una logica ibrida

Autore: Redazione ChannelCity

L’hybrid working rappresenta un modello organizzativo sempre più diffuso. In che misura sta cambiando le esigenze delle aziende e quali sono le principali sfide da affrontare nel gestire un ambiente di lavoro ibrido? “Negli ultimi anni abbiamo vissuto una significativa evoluzione delle modalità lavorative verso un contesto di lavoro ibrido. In questa trasformazione, che ridefinisce il concetto di ufficio tradizionale e di ‘posto di lavoro’, l’esperienza tecnologica è un fattore fondamentale e i dispositivi come PC e printing rappresentano strumenti chiave per la quotidianità lavorativa e non solo”, dichiara Giampiero Savorelli, Managing Director HP Italy.

I dati globali di IDC confermano questo trend, indicando che nei prossimi anni sono previsti investimenti rilevanti per il cosiddetto Future of Work, una spesa di quasi 1 miliardo di dollari nel 2023 (con circa il 60% di spesa destinata agli spazi di lavoro) e che entro il 2026 supererà 1,5 miliardi di dollari.

“Oggi le imprese si trovano a gestire nuove richieste dei dipendenti rispetto all’esperienza tecnologica e a ripensare gli spazi aziendali. Da un’ indagine HP emerge che il 90% dei dipendenti pensa che la giusta tecnologia possa migliorare l’esperienza lavorativa e il 79% si aspetta che l’azienda fornisca l’equipment tecnologico necessario – prosegue Savorelli. Un altro aspetto riguarda la crescente esigenza di flessibilità degli utenti, richiesta che caratterizza sempre più le nuove generazioni. E questo perché l’hybrid working rappresenta la migliore alternativa tra modalità in remoto e presenza in ufficio, anche in un’ottica di work- life balance”.

Molte organizzazioni hanno ritrovato anche l’importanza del lavoro in presenza, il valore delle relazioni e degli incontri in ufficio, che diventa sempre più spazio di incontro, brainstorming e collaborazione, con la necessità di riprogettare gli ambienti in una logica ibrida, con più spazi dedicati alla condivisione e ai meeting ‘hybrid’, rispetto alle tradizionali scrivanie: “Sarà importante trovare un equilibrio tra la modalità in remoto e la presenza in ufficio, consentendo da un lato un migliore work life balance e dall’altro preservando il valore della condivisione e della cultura aziendale, così come gli aspetti legati alla formazione e all’inclusività”, sottolinea il manager. “Navigare in questo contesto significa focalizzarsi soprattutto su tre ambiti: tecnologie disruptive, sviluppo di competenze digitali e investimenti in cybersecurity– e questo perché le minacce e gli attacchi ai dispositivi pc e printing sono cresciuti esponenzialmente come numero e complessità, soprattutto fuori dal perimetro aziendale rendendo, di conseguenza, le organizzazioni più vulnerabili. Solo proteggendo i dispositivi, partendo da un potenziamento della sicurezza dell’hardware, e attraverso una...

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L’hybrid working rappresenta un modello organizzativo sempre più diffuso. In che misura sta cambiando le esigenze delle aziende e quali sono le principali sfide da affrontare nel gestire un ambiente di lavoro ibrido? “Negli ultimi anni abbiamo vissuto una significativa evoluzione delle modalità lavorative verso un contesto di lavoro ibrido. In questa trasformazione, che ridefinisce il concetto di ufficio tradizionale e di ‘posto di lavoro’, l’esperienza tecnologica è un fattore fondamentale e i dispositivi come PC e printing rappresentano strumenti chiave per la quotidianità lavorativa e non solo”, dichiara Giampiero Savorelli, Managing Director HP Italy. I dati globali di IDC confermano questo trend, indicando che nei prossimi anni sono previsti investimenti rilevanti per il cosiddetto Future of Work, una spesa di quasi 1 miliardo di dollari nel 2023 (con circa il 60% di spesa destinata agli spazi di lavoro) e che entro il 2026 supererà 1,5 miliardi di dollari. “Oggi le imprese si trovano a gestire nuove richieste dei dipendenti rispetto all’esperienza tecnologica e a ripensare gli spazi aziendali. Da un’ indagine HP emerge che il 90% dei dipendenti pensa che la giusta tecnologia possa migliorare l’esperienza lavorativa e il 79% si aspetta che l’azienda fornisca l’equipment tecnologico necessario – prosegue Savorelli. Un altro aspetto riguarda la crescente esigenza di flessibilità degli utenti, richiesta che caratterizza sempre più le nuove generazioni. E questo perché l’hybrid working rappresenta la migliore alternativa tra modalità in remoto e presenza in ufficio, anche in un’ottica di work- life balance”. Molte organizzazioni hanno ritrovato anche l’importanza del lavoro in presenza, il valore delle relazioni e degli incontri in ufficio, che diventa sempre più spazio di incontro, brainstorming e collaborazione, con la necessità di riprogettare gli ambienti in una logica ibrida, con più spazi dedicati alla condivisione e ai meeting ‘hybrid’, rispetto alle tradizionali scrivanie: “Sarà importante trovare un equilibrio tra la modalità in remoto e la presenza in ufficio, consentendo da un lato un migliore work life balance e dall’altro preservando il valore della condivisione e della cultura aziendale, così come gli aspetti legati alla formazione e all’inclusività”, sottolinea il manager. “Navigare in questo contesto significa focalizzarsi soprattutto su tre ambiti: tecnologie disruptive, sviluppo di competenze digitali e investimenti in cybersecurity– e questo perché le minacce e gli attacchi ai dispositivi pc e printing sono cresciuti esponenzialmente come numero e complessità, soprattutto fuori dal perimetro aziendale rendendo, di conseguenza, le organizzazioni più vulnerabili. Solo proteggendo i dispositivi, partendo da un potenziamento della sicurezza dell’hardware, e attraverso una...
L’hybrid working rappresenta un modello organizzativo sempre più diffuso. In che misura sta cambiando le esigenze delle aziende e quali sono le principali sfide da affrontare nel gestire un ambiente di lavoro ibrido? “Negli ultimi anni abbiamo vissuto una significativa evoluzione delle modalità lavorative verso un contesto di lavoro ibrido. In questa trasformazione, che ridefinisce il concetto di ufficio tradizionale e di ‘posto di lavoro’, l’esperienza tecnologica è un fattore fondamentale e i dispositivi come PC e printing rappresentano strumenti chiave per la quotidianità lavorativa e non solo”, dichiara Giampiero Savorelli, Managing Director HP Italy. I dati globali di IDC confermano questo trend, indicando che nei prossimi anni sono previsti investimenti rilevanti per il cosiddetto Future of Work, una spesa di quasi 1 miliardo di dollari nel 2023 (con circa il 60% di spesa destinata agli spazi di lavoro) e che entro il 2026 supererà 1,5 miliardi di dollari. “Oggi le imprese si trovano a gestire nuove richieste dei dipendenti rispetto all’esperienza tecnologica e a ripensare gli spazi aziendali. Da un’ indagine HP emerge che il 90% dei dipendenti pensa che la giusta tecnologia possa migliorare l’esperienza lavorativa e il 79% si aspetta che l’azienda fornisca l’equipment tecnologico necessario – prosegue Savorelli. Un altro aspetto riguarda la crescente esigenza di flessibilità degli utenti, richiesta che caratterizza sempre più le nuove generazioni. E questo perché l’hybrid working rappresenta la migliore alternativa tra modalità in remoto e presenza in ufficio, anche in un’ottica di work- life balance”. Molte organizzazioni hanno ritrovato anche l’importanza del lavoro in presenza, il valore delle relazioni e degli incontri in ufficio, che diventa sempre più spazio di incontro, brainstorming e collaborazione, con la necessità di riprogettare gli ambienti in una logica ibrida, con più spazi dedicati alla condivisione e ai meeting ‘hybrid’, rispetto alle tradizionali scrivanie: “Sarà importante trovare un equilibrio tra la modalità in remoto e la presenza in ufficio, consentendo da un lato un migliore work life balance e dall’altro preservando il valore della condivisione e della cultura aziendale, così come gli aspetti legati alla formazione e all’inclusività”, sottolinea il manager. “Navigare in questo contesto significa focalizzarsi soprattutto su tre ambiti: tecnologie disruptive, sviluppo di competenze digitali e investimenti in cybersecurity– e questo perché le minacce e gli attacchi ai dispositivi pc e printing sono cresciuti esponenzialmente come numero e complessità, soprattutto fuori dal perimetro aziendale rendendo, di conseguenza, le organizzazioni più vulnerabili. Solo proteggendo i dispositivi, partendo da un potenziamento della sicurezza dell’hardware, e attraverso una...

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