Il concetto di data center del Futuro di Schneider Electric si basa sullo sviluppo di quattro principali pilastri: efficienza, resilienza, adattabilità e sostenibilità. Sono questi i criteri fondamentali su cui un data center viene progettato, implementato, sviluppato e misurato per essere pronto al Futuro” – afferma Laura Ippolito, Secure Power Business Development Manager di Schneider Electric. Ambiti su cui da sempre si basa l’expertise di Schneider Electric. In dettaglio partiamo da un concetto di efficienza ad ampio respiro, così come inteso da Schneider Electric, che comprende non solo l’efficienza energetica ma anche una ottimizzazione degli spazi, del tempo previsto dalla progettazione e dall’implementazione di un’infrastruttura data center ma anche efficienza di costi, sia di spesa di capitale (CAPEX) sia di Total Cost of Ownership (TCO): ”Rendere lo spazio IT ad alta densità significa liberare nuovo spazio utile nell’edificio e , grazie, ai nostri strumenti di progettazione è possibidi le configurare più velocemente e in modo più efficiente l’infrastruttura IT. Inoltre siamo in grado di supportare con software di monitoraggio remoto le necessità di manutenzione predittiva e di gestione efficiente in mancanza di personale IT in loco e/o di infrastrutture a distanza distribuite su più siti, edge, per la massima resilienza. Per intendersi, quindi, un concetto di efficienza a 360 °”, spiega la manager.
Schneider Electric, inoltre, vanta ormai un’esperienza ampia e di lunga data nel determinare il corretto livello sia di resilienza sia di affidabilità: “Tutto ciò è reso possibile dalla ridondanza dei sistemi di alimentazione e di raffreddamento dell’architettura complessiva ma anche ridondanza a livello del singolo componente, ad esempio, l’UPS dotato di architettura modulare”. Oltre a ciò, il vendor fornisce una piattaforma di monitoraggio basata su algoritmi di Intelligenza Artificiale che abilitano nuovi modi di gestire da remoto gli asset più a rischio all’interno del data center: ”Il riferimento va, per esempio, alla nostra piattaforma EcoStruxure IT in grado di raccogliere i valori dei sensori distribuiti lungo tutta l’infrastruttura critica e di inviarli a un data lake centralizzato, da cui trarre output utili per l’attività di manutenzione predittiva dell’IT manager”, chiarisce.
A tutto ciò, oggi nella vision del data center del futuro acquistano nuova rilevanza due ulteriori fattori, quali l’adattabilità e la sostenibilità: “Rendere adattabile il data center significa progettarlo per allinearsi alle nuove tecnologie man mano che queste vengono sviluppate. In questo senso, abbiamo soluzioni modulari per l’infrastruttura fisica, affinché il data center si possa allineare il più velocemente alla crescente domanda IT. Tutto ciò significa disporre di un design del data center più flessibile per permettere all’operatore di scalare verso l’alto o verso il basso a seconda delle necessità, in modo da essere pronti a implementazioni e sviluppi veloci della capacità computazionale”, commenta.
Al contempo, Schneider Electric lavora affinché il livello fisico sia sempre più definito dal software, ovvero avere la possibilità di configurare o riconfigurare i sistemi di alimentazione e di raffreddamento attraverso il software anziché reinstallare i componenti hardware. E infine, prevedendo che nei prossimi anni la domanda di energia continui ad aumentare a causa della crescita esponenziale dei dati, trainati soprattutto dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale, i data center dovranno adattarsi in maniera più efficace a questa parallela evoluzione della domanda di energia: “L’Artificial Intelligence, inoltre,
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Il concetto di data center del Futuro di Schneider Electric si basa sullo sviluppo di quattro principali pilastri: efficienza, resilienza, adattabilità e sostenibilità. Sono questi i criteri fondamentali su cui un data center viene progettato, implementato, sviluppato e misurato per essere pronto al Futuro” – afferma Laura Ippolito, Secure Power Business Development Manager di Schneider Electric. Ambiti su cui da sempre si basa l’expertise di Schneider Electric. In dettaglio partiamo da un concetto di efficienza ad ampio respiro, così come inteso da Schneider Electric, che comprende non solo l’efficienza energetica ma anche una ottimizzazione degli spazi, del tempo previsto dalla progettazione e dall’implementazione di un’infrastruttura data center ma anche efficienza di costi, sia di spesa di capitale (CAPEX) sia di Total Cost of Ownership (TCO): ”Rendere lo spazio IT ad alta densità significa liberare nuovo spazio utile nell’edificio e , grazie, ai nostri strumenti di progettazione è possibidi le configurare più velocemente e in modo più efficiente l’infrastruttura IT. Inoltre siamo in grado di supportare con software di monitoraggio remoto le necessità di manutenzione predittiva e di gestione efficiente in mancanza di personale IT in loco e/o di infrastrutture a distanza distribuite su più siti, edge, per la massima resilienza. Per intendersi, quindi, un concetto di efficienza a 360 °”, spiega la manager.
Schneider Electric, inoltre, vanta ormai un’esperienza ampia e di lunga data nel determinare il corretto livello sia di resilienza sia di affidabilità: “Tutto ciò è reso possibile dalla ridondanza dei sistemi di alimentazione e di raffreddamento dell’architettura complessiva ma anche ridondanza a livello del singolo componente, ad esempio, l’UPS dotato di architettura modulare”. Oltre a ciò, il vendor fornisce una piattaforma di monitoraggio basata su algoritmi di Intelligenza Artificiale che abilitano nuovi modi di gestire da remoto gli asset più a rischio all’interno del data center: ”Il riferimento va, per esempio, alla nostra piattaforma EcoStruxure IT in grado di raccogliere i valori dei sensori distribuiti lungo tutta l’infrastruttura critica e di inviarli a un data lake centralizzato, da cui trarre output utili per l’attività di manutenzione predittiva dell’IT manager”, chiarisce.
A tutto ciò, oggi nella vision del data center del futuro acquistano nuova rilevanza due ulteriori fattori, quali l’adattabilità e la sostenibilità: “Rendere adattabile il data center significa progettarlo per allinearsi alle nuove tecnologie man mano che queste vengono sviluppate. In questo senso, abbiamo soluzioni modulari per l’infrastruttura fisica, affinché il data center si possa allineare il più velocemente alla crescente domanda IT. Tutto ciò significa disporre di un design del data center più flessibile per permettere all’operatore di scalare verso l’alto o verso il basso a seconda delle necessità, in modo da essere pronti a implementazioni e sviluppi veloci della capacità computazionale”, commenta.
Al contempo, Schneider Electric lavora affinché il livello fisico sia sempre più definito dal software, ovvero avere la possibilità di configurare o riconfigurare i sistemi di alimentazione e di raffreddamento attraverso il software anziché reinstallare i componenti hardware. E infine, prevedendo che nei prossimi anni la domanda di energia continui ad aumentare a causa della crescita esponenziale dei dati, trainati soprattutto dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale, i data center dovranno adattarsi in maniera più efficace a questa parallela evoluzione della domanda di energia: “L’Artificial Intelligence, inoltre,
Il concetto di data center del Futuro di Schneider Electric si basa sullo sviluppo di quattro principali pilastri: efficienza, resilienza, adattabilità e sostenibilità. Sono questi i criteri fondamentali su cui un data center viene progettato, implementato, sviluppato e misurato per essere pronto al Futuro” – afferma Laura Ippolito, Secure Power Business Development Manager di Schneider Electric. Ambiti su cui da sempre si basa l’expertise di Schneider Electric. In dettaglio partiamo da un concetto di efficienza ad ampio respiro, così come inteso da Schneider Electric, che comprende non solo l’efficienza energetica ma anche una ottimizzazione degli spazi, del tempo previsto dalla progettazione e dall’implementazione di un’infrastruttura data center ma anche efficienza di costi, sia di spesa di capitale (CAPEX) sia di Total Cost of Ownership (TCO): ”Rendere lo spazio IT ad alta densità significa liberare nuovo spazio utile nell’edificio e , grazie, ai nostri strumenti di progettazione è possibidi le configurare più velocemente e in modo più efficiente l’infrastruttura IT. Inoltre siamo in grado di supportare con software di monitoraggio remoto le necessità di manutenzione predittiva e di gestione efficiente in mancanza di personale IT in loco e/o di infrastrutture a distanza distribuite su più siti, edge, per la massima resilienza. Per intendersi, quindi, un concetto di efficienza a 360 °”, spiega la manager.
Schneider Electric, inoltre, vanta ormai un’esperienza ampia e di lunga data nel determinare il corretto livello sia di resilienza sia di affidabilità: “Tutto ciò è reso possibile dalla ridondanza dei sistemi di alimentazione e di raffreddamento dell’architettura complessiva ma anche ridondanza a livello del singolo componente, ad esempio, l’UPS dotato di architettura modulare”. Oltre a ciò, il vendor fornisce una piattaforma di monitoraggio basata su algoritmi di Intelligenza Artificiale che abilitano nuovi modi di gestire da remoto gli asset più a rischio all’interno del data center: ”Il riferimento va, per esempio, alla nostra piattaforma EcoStruxure IT in grado di raccogliere i valori dei sensori distribuiti lungo tutta l’infrastruttura critica e di inviarli a un data lake centralizzato, da cui trarre output utili per l’attività di manutenzione predittiva dell’IT manager”, chiarisce.
A tutto ciò, oggi nella vision del data center del futuro acquistano nuova rilevanza due ulteriori fattori, quali l’adattabilità e la sostenibilità: “Rendere adattabile il data center significa progettarlo per allinearsi alle nuove tecnologie man mano che queste vengono sviluppate. In questo senso, abbiamo soluzioni modulari per l’infrastruttura fisica, affinché il data center si possa allineare il più velocemente alla crescente domanda IT. Tutto ciò significa disporre di un design del data center più flessibile per permettere all’operatore di scalare verso l’alto o verso il basso a seconda delle necessità, in modo da essere pronti a implementazioni e sviluppi veloci della capacità computazionale”, commenta.
Al contempo, Schneider Electric lavora affinché il livello fisico sia sempre più definito dal software, ovvero avere la possibilità di configurare o riconfigurare i sistemi di alimentazione e di raffreddamento attraverso il software anziché reinstallare i componenti hardware. E infine, prevedendo che nei prossimi anni la domanda di energia continui ad aumentare a causa della crescita esponenziale dei dati, trainati soprattutto dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale, i data center dovranno adattarsi in maniera più efficace a questa parallela evoluzione della domanda di energia: “L’Artificial Intelligence, inoltre,