Impossibile non trovare l’AI generativa al primo posto tra i trend tecnologici del 2024 di uno qualsiasi dei report realizzati dalle più note società di analisi e consulenza specializzate come Forrester, Gartner, Idc e McKinsey. Dopo l’ingresso in società di ChatGPT avvenuto ormai un anno fa tra più o meno giustificati squilli di tromba, è tempo di concretezza in ambito aziendale. L’AI generativa è attesa alla prova dei progetti, già avviati a livello mondiale su alcuni contesti enterprise, rimanendo, secondo le previsioni, prioritaria per gli investimenti del 73% delle aziende nel mondo. Ma l’AI generativa non deve essere considerato un trend al pari delle altre tecnologie. Perché la sua particolarità riguarda la tradi sversalità, ovvero la sua potenziale presenza in qualsiasi contesto tecnologico, per aziende di qualsiasi dimensione, per qualsiasi mercato e divisione aziendale. Per questo, è più opportuno considerarla un macrotrend che nel 2024 è chiamato alla prova del nove.
Di quale AI generativa parliamo? In quali divisioni aziendali troverà il terreno più fertile, come si svilupperà e quale sarà il ruolo del partner IT su questi progetti? Secondo il report Technovision di Capgemini nel 2024, in particolare: “Se da un lato gli attuali “Large Language Model” continueranno a prosperare, dall’altro cresce l’esigenza di modelli più piccoli ed efficienti dal punto di vista dei costi. Modelli che diventeranno sempre più piccoli per essere eseguiti su installazioni a basso ingombro e con capacità di elaborazione limitate, anche ai margini delle reti o su architetture aziendali più piccole. A sostegno di tutto ciò, nasceranno piattaforme che forniranno alle aziende strumenti per sfruttare l’AI generativa senza la necessità di disporre di profonde competenze tecniche interne.
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Impossibile non trovare l’AI generativa al primo posto tra i trend tecnologici del 2024 di uno qualsiasi dei report realizzati dalle più note società di analisi e consulenza specializzate come Forrester, Gartner, Idc e McKinsey. Dopo l’ingresso in società di ChatGPT avvenuto ormai un anno fa tra più o meno giustificati squilli di tromba, è tempo di concretezza in ambito aziendale. L’AI generativa è attesa alla prova dei progetti, già avviati a livello mondiale su alcuni contesti enterprise, rimanendo, secondo le previsioni, prioritaria per gli investimenti del 73% delle aziende nel mondo. Ma l’AI generativa non deve essere considerato un trend al pari delle altre tecnologie. Perché la sua particolarità riguarda la tradi sversalità, ovvero la sua potenziale presenza in qualsiasi contesto tecnologico, per aziende di qualsiasi dimensione, per qualsiasi mercato e divisione aziendale. Per questo, è più opportuno considerarla un macrotrend che nel 2024 è chiamato alla prova del nove.Di quale AI generativa parliamo? In quali divisioni aziendali troverà il terreno più fertile, come si svilupperà e quale sarà il ruolo del partner IT su questi progetti? Secondo il report Technovision di Capgemini nel 2024, in particolare: “Se da un lato gli attuali “Large Language Model” continueranno a prosperare, dall’altro cresce l’esigenza di modelli più piccoli ed efficienti dal punto di vista dei costi. Modelli che diventeranno sempre più piccoli per essere eseguiti su installazioni a basso ingombro e con capacità di elaborazione limitate, anche ai margini delle reti o su architetture aziendali più piccole. A sostegno di tutto ciò, nasceranno piattaforme che forniranno alle aziende strumenti per sfruttare l’AI generativa senza la necessità di disporre di profonde competenze tecniche interne.
Impossibile non trovare l’AI generativa al primo posto tra i trend tecnologici del 2024 di uno qualsiasi dei report realizzati dalle più note società di analisi e consulenza specializzate come Forrester, Gartner, Idc e McKinsey. Dopo l’ingresso in società di ChatGPT avvenuto ormai un anno fa tra più o meno giustificati squilli di tromba, è tempo di concretezza in ambito aziendale. L’AI generativa è attesa alla prova dei progetti, già avviati a livello mondiale su alcuni contesti enterprise, rimanendo, secondo le previsioni, prioritaria per gli investimenti del 73% delle aziende nel mondo. Ma l’AI generativa non deve essere considerato un trend al pari delle altre tecnologie. Perché la sua particolarità riguarda la tradi sversalità, ovvero la sua potenziale presenza in qualsiasi contesto tecnologico, per aziende di qualsiasi dimensione, per qualsiasi mercato e divisione aziendale. Per questo, è più opportuno considerarla un macrotrend che nel 2024 è chiamato alla prova del nove.Di quale AI generativa parliamo? In quali divisioni aziendali troverà il terreno più fertile, come si svilupperà e quale sarà il ruolo del partner IT su questi progetti? Secondo il report Technovision di Capgemini nel 2024, in particolare: “Se da un lato gli attuali “Large Language Model” continueranno a prosperare, dall’altro cresce l’esigenza di modelli più piccoli ed efficienti dal punto di vista dei costi. Modelli che diventeranno sempre più piccoli per essere eseguiti su installazioni a basso ingombro e con capacità di elaborazione limitate, anche ai margini delle reti o su architetture aziendali più piccole. A sostegno di tutto ciò, nasceranno piattaforme che forniranno alle aziende strumenti per sfruttare l’AI generativa senza la necessità di disporre di profonde competenze tecniche interne.