Autore: Claudia Rossi
Negli ultimi anni gli attacchi informatici, gli errori umani e le catastrofi naturali sono diventati sempre più frequenti, causando perdite di dati su vasta scala. “Anche se in queste situazioni il Disaster recovery si rivela fondamentale, da solo non è sufficiente per offrire una protezione efficace da tutte queste minacce. Essenziale è costruire strutture di backup” afferma Erminio D’Onofrio, Channel Director di Huawei Enterprise Business Group Italia, ricordando come ormai sia necessario eseguire il backup di un numero sempre maggiore di dati in una finestra di backup fissa. Come conseguenza, le aziende stanno chiedendo velocità di backup sempre più elevate. “Va, poi, precisato che la dipendenza dei servizi aziendali dai dati rende ormai inaccettabile la loro perdita o la loro inaccessibilità, richiedendone un ripristino rapido in caso di crisi” aggiunge D’Onofrio.
I prodotti storage di Huawei sono in grado di garantire un backup e un ripristino completo e veloce di tutti i dati a cui si accede con frequenza maggiore, consentendo di fluirne esattamente come quelli di produzione. “A causa della crescita dei dati, ormai molte aziende non riescono più a eseguire il backup dei dati di servizio entro una finestra temporale fissa e sono costrette a cambiare la frequenza di backup ogni settimana. Questo significa che in caso di disastro rischiano di perdere notevoli quantità di dati” spiega D’Onofrio, specificando che, quando si verificano errori, è molto più probabile la sospensione dei servizi. “Se la velocità di ripristino è bassa, l'interruzione prolungata del servizio può comportare perdite incalcolabili per le aziende. Pertanto, solo grazie a backup e ripristini ad alta velocità è possibile proteggere efficacemente i dati e i servizi aziendali” puntualizza il Channel Director.Erminio D’Onofrio, Channel Director di Huawei Enterprise Business Group Italia
“Oggi i dati sono diventati il petrolio del mondo digitale e il settore dello storage primario si sta gradualmente trasformando, abbandonando i supporti a disco rotativo per passare a soluzioni basate su memoria Flash. Tuttavia, una parte significativa dell'infrastruttura di archiviazione, in particolare quella di backup, è rimasta ancorata al passato, affidandosi ai sistemi D2D2T (Disk-to-Disk-to-Tape). Questo rappresenta un serio problema, che può portare a finestre di backup inaccettabilmente lunghe e a obiettivi di tempo di ripristino (RTO, Recovery Time Objectives) interminabili e imprevedibili” chiarisce D’Onofrio.
In questo scenario, Huawei ha una visione diversa dell’infrastruttura storage, che consiste nel passaggio a sistemi F2F2X (Flash-to-Flash-to-Anything). Il cambiamento è già in atto e i sistemi di storage primario basati su Flash che stanno diventando mainstream, creando nuovi scenari e carichi di lavoro per i datacenter. Un esempio è lo storage di backup OceanProtect di Huawei che utilizza un'architettura avanzata per offrire un ripristino fino a 172 TB/ora, cinque volte più veloce rispetto alla media del settore, consentendo di ridurre l'impatto sui servizi quando si recuperano i dati dal sistema di produzione. La grande mole di dati viene gestita, inoltre, da un algoritmo di compressione sviluppato da Huawei, arrivando a offrire un rapporto di data reduction fino a 72:1, il 49% in più rispetto alla media del settore, il che migliora l'efficienza della capacità del dispositivo e riduce i costi di fornitura per i clienti.
Da sempre la collaborazione di Huwaei con il suo canale è decisamente stretta. “Su questo fronte intendiamo proseguire anche in questa seconda parte dell’anno con il programma di enablement, ampliando l’offerta gratuita di training online e onsite. Dal punto di vista commerciale, uno degli strumenti che riteniamo più interessanti per i partner è, invece, la campagna “Fast Track”, che significa garanzia di approvvigionamento veloce a prezzi competitivi per rispondere alle esigenze delle PMI” sottolinea D’Onofrio, evidenziando l’interessante opportunità per i partner Huawei di toccare con mano, insieme a loro clienti, le performance delle macchine, partecipando alla seconda parte del “Road Show” del vendor: un vero e proprio Demo Lab itinerante che già nella scorsa primavera ha toccato oltre venti località in tutta Italia e che verrà riproposto in autunno con le stesse modalità.
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