Autore: Claudia Rossi
“Oggi il dato non è più un’entità astratta, leggibile solo da applicazioni legacy. Esistono aziende che basano tutto il proprio business sui dati e che per queto li definiscono ‘oro nero’. Il danno che può arrecare la loro perdita è immaginabile: questo è il vero driver che sta spingendo le imprese a investire in soluzioni di storage e backup” afferma Luca Modica, CTO di GCG (Gruppo a cui appartiene GCI System Integrator), dettagliando pro e contro delle infrastrutture storage e backup on premise, off-premise e in cloud. “Nel primo caso l'azienda le possiede, le gestisce e le rende operative. Alcuni componenti possono essere gestiti da partner esterni, ma l'organizzazione possiede l’intera infrastruttura e ne gestisce la componente IT in modalità CapEx. Sono considerate off-premise le infrastrutture storage o backup fornite e gestite da terze parti, compresi i servizi associati. Il cloud storage, nello specifico, è una soluzione in cui le aziende archiviano i propri dati su uno spazio remoto con un servizio di Infrastructure as-a-service. In questo caso l’azienda gestisce i costi in modalità OpEx, pagando solo lo spazio che consuma e riducendo il proprio TCO” spiega Modica, chiarendo che scegliere se creare l'infrastruttura internamente o affidarsi a un cloud provider è una decisione importante, con impatti su costi operativi, efficienza e performance.
Indubbiamente disporre della propria infrastruttura storage e backup on-premise offre alcuni vantaggi alle aziende: maggiore sicurezza, maggiore facilità di accesso (non si necessita di una VPN) e la possibilità di decidere su quale hardware basarsi. Ci sono, però, anche svantaggi: gli alti costi di manutenzione, l’onerosa scalabilità e le problematiche di progettazione totalmente a carico dell’azienda.
Da parte sua, portare lo storage o il backup in cloud assicura alle imprese alta scalabilità e una forte riduzione dei costi. I dati, poi, sono automaticamente replicati su datacenter geograficamente separati, liberando dalla progettazione di ambienti di Disaster Recovery. Ci sono, però, anche alcuni aspetti negativi per quanto riguarda la sicurezza: sarà in carico all’azienda far sì che l’accesso sia protetto con una Vpn, tunnel vari e policy per la gestione delle identità.
“Quando si tratta di scegliere tra on-premise e off-premise, non c'è una risposta giusta o sbagliata. Ma non è nemmeno necessario scegliere in modo esclusivo un approccio, rinunciando all'altro. L’approccio hybrid-cloud permette, infatti, di optare per un'infrastruttura on-premise per alcune applicazioni e cloud per altre” puntualizza Modica, dettagliando le esigenze più frequenti tra i clienti di GCI: “Prima tra tutte la riduzione dei costi: i clienti cercano soluzioni che occupino meno spazio possibile a livello di rack unit nei loro datacenter e garantiscano il minor consumo elettrico, a fronte di ampi spazi capacitivi. La seconda esigenza comune è la sicurezza. I dati devono essere replicati su infrastrutture geograficamente distanti, così da poter contare su RPO e RTO in grado di far ripartire il business rapidamente. Stiamo parlando di tematiche di Disaster recovery o addirittura di soluzione di Business continuity”. Altro punto importante sono le performance: i clienti devono poter accedere velocemente ai dati. Per questo sta aumentando la richiesta di soluzioni storage all-flash e meccanismi di auto tiering, differenziando il dato con più accessi rispetto a quello con meno accessi in modelli di storage ibridi.
GCI System Integrator si presenta sul mercato dello storage e backup con una vasta gamma di soluzioni, on-premise e in cloud. “Collaboriamo con i principali vendor di storage e backup, fornendo servizi a 360° sui prodotti selezionati. Siamo in grado di supportare i clienti che scelgono il cloud grazie alle nostre figure professionali, che gestiscono l’implementazione di storage e backup sui tre principali cloud provider pubblici: AWS, Azure, GCP. Per i clienti che non vogliono avere una propria infrastruttura storage, ma che al contempo non voglio affidarsi a cloud provider pubblici, offriamo, poi, un nostro servizio interno di storage come cloud privato” spiega il CTO, sottolineando come GCI si proponga come system integrator vendor independent, senza forzare l’utilizzo di un determinato hardware o di un preciso cloud provider con relativo servizio IaaS e cercando di accompagnare sempre i clienti nella scelta delle soluzioni più congeniali. “Il nostro approccio sta tutto nella corretta valutazione delle necessità del cliente senza mai forzare una soluzione a priori” conclude Modica.
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