Autore: Claudia Rossi
Negli ultimi anni si è lavorato molto per la digitalizzazione delle scuole italiane. Nell’ultimo triennio, in particolare, il 50% degli oltre 800.000 insegnanti si è visto consegnare dagli istituti scolastici dispositivi su cui lavorare e oltre il 60% delle aule è stato dotato di monitor touch di grande formato. A riportare queste percentuali è l’Osservatorio per la Scuola Digitale, che in un suo recente studio evidenzia anche il livello di informatizzazione raggiunto dagli uffici di segreteria, dotati nella loro quasi totalità di strumenti It, spesso, però, inadeguati. “Durante l’emergenza pandemica tutte le scuole hanno attivato la didattica a distanza e 620.000 docenti si sono formati alla didattica digitale. Ciò è stato possibile grazie anche al forte contributo di aziende come la nostra, che hanno messo a sistema corsi gratuiti sulle maggiori piattaforme. Grandi investimenti sono stati fatti sulla connettività e grazie al piano per la Banda Ultralarga (BUL) finanziato dal PNRR si prevede che entro il 2024 tutte le scuole verranno raggiunte dall’ultra broadband. Fino ad oggi tanto è stato fatto, quindi, in termini di modernizzazione, ma molto resta ancora da fare” afferma Stefano Ghidini, Fondatore e Ceo di Edu Group.
La crescita degli investimenti dell’ultimo periodo si riflette nel fatturato dell’ultimo anno degli operatori specializzati nel mercato Education, cresciuto mediamente del 50%: un incremento di revenue che sta facendo trovare nella posizione migliore chi ha deciso di reinvestire questi guadagni per affrontare le sfide in arrivo. Grazie agli investimenti del PNRR che finanzieranno il segmento con oltre 3 miliardi di euro nei prossimi quattro anni (pari a due volte quanto finanziato negli ultimi 3 anni e a dieci volte quanto stanziato negli ultimi dieci anni), il mercato richiederà, infatti, un forte contributo da parte delle aziende informatiche specializzate e non.
“L’esperienza della pandemia ha accelerato l’utilizzo degli ambienti digitali di apprendimento, integrando l’esperienza didattica fisica con quella virtuale. Con il PNRR, il Ministero dell’Istruzione sta attivando ulteriori investimenti non solo per la trasformazione delle classi tradizionali in ambienti innovativi, ma anche per la creazione di laboratori che formano alle professioni digitali del futuro. Accanto a questo è stato promosso un ampio programma di education sulla transizione digitale, indirizzato a tutto il personale scolastico” spiega Ghidini, ricordando come in questo contesto un distributore come Edu Group, esclusivamente focalizzato nel settore Education, svolga un ruolo assolutamente chiave. E non solo nell’aiutare gli operatori a comprendere fino in fondo le esigenze delle scuole e a trasformare in soluzioni tutta l’offerta disponibile, ma anche nel saper anticipare le richieste dei clienti, incrementando le scorte presso le proprie strutture logistiche: aspetto particolarmente importante in un momento, come quello attuale, di forti difficoltà di approvvigionamento. “Per quanto ci riguarda, stiamo curando meno la rotazione e molto più la qualità dell’offerta complessiva, fornendo ove richiesto anche servizi logistici dedicati e di installazione. Questa attività risulta particolarmente complessa per i distributori generalisti, anche in considerazione del fatto che la nostra proposta è spesso basata su prodotti che commercializziamo in esclusiva” precisa Ghidini, spiegando che la conoscenza approfondita del mercato consente a Edu Group di collaborare attivamente con diversi produttori desiderosi di entrare in questo segmento attraverso una distribuzione selettiva. “Il nostro grande punto di forza resta, comunque, rappresentato soprattutto dalle persone: un team che lavora mantenendo un contatto stretto con i rivenditori, aiutandoli a proteggere gli investimenti fatti sul territorio e nelle attività di R&S” prosegue il Ceo.
“In generale, siamo sempre aperti all’inserimento di nuovi fornitori che possano arricchire la nostra proposta. Ciò a cui puntiamo è mettere a disposizione un’offerta che integri diversi prodotti, anche di più brand, per soddisfare al meglio le esigenze del nostro mercato di riferimento. Esigenze che normalmente ruotano attorno a soluzioni semplici da utilizzare, ma altamente performanti” puntualizza Ghidini, che tra le opportunità da cogliere sottolinea, in particolare, quella rappresentata dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS): scuole che offrono percorsi post diploma con una formazione tecnica altamente qualificata. Si tratta di un segmento in rapida espansione che consente di attivare nuove iniziative di R&S, in cui rivenditori e produttori specializzati possano collaborare attivamente con Edu Group mettendo a punto soluzioni mirate, oggi molto richieste.Stefano Ghidini, Fondatore e Ceo di Edu Group
“La nostra rete di rivenditori copre attualmente tutta l’Italia e viene seguita direttamente dalla sede di Brescia. Sono tutti operatori che offrono un servizio insostituibile, garantendo supporto, vicinanza e alta professionalità. Una professionalità che noi stessi stimoliamo, favorendo il contatto con i vendor distribuiti” chiarisce Ghidini, specificando che il rivenditore del settore Education è molto diverso dagli altri operatori di mercato. In Italia i dealer focalizzati in questo ambito sono poco più di 150, tutti caratterizzati da strutture che nella maggior parte dei casi contano meno di 10 persone (spesso solo 5). “Il rivenditore Education parla il linguaggio della scuola e, dovendo mantenere il contatto con più figure all’interno della scuola, ha una capacità di ascolto mediamente superiore rispetto agli altri operatori: nella scuola non esiste, infatti, un vero e proprio ufficio acquisti e non è quasi mai presente un Ced. Il partner vincente è, quindi, colui che ascolta le esigenze del Dirigente Scolastico, del Responsabile Amministrativo, degli insegnanti, delle famiglie e degli Enti Territoriali ed è in grado di proporre soluzioni di qualità, gestendo la trattativa dall’ascolto alla messa in opera, spesso completata con un percorso formativo sull’utilizzo” spiega Ghidini.
Per Edu Group la grande sfida dei prossimi anni sarà riuscire ad aiutare questi rivenditori a strutturarsi per fronteggiare al meglio una domanda destinata a crescere in modo sostanziale. Parallelamente, il distributore punterà a spingere alcune realtà già strutturate e impegnate nel settore corporate o PA a collaborare con questi operatori o ad aprire delle divisioni Education.
Per tutti sarà fondamentale essere pronti dal punto di vista delle competenze. Per questo Edu Group investe da sempre in formazione, indirizzandola al suo personale e alla rete dei suoi rivenditori. Il distributore sta anche incrementando le occasioni di incontro sul territorio per trasferire conoscenze e skill. “Durante il periodo pandemico la nostra attività di divulgazione si è purtroppo dovuta basare essenzialmente su attività svolte in remoto. Obiettivo imminente è tornare sul campo a fianco dei nostri partner per incontrare le scuole e rispondere a tutte le loro esigenze di digitalizzazione” conclude Ghidini.
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