Cybersecurity 2020, la sicurezza dei dati si estende allo smart working
Cybersecurity 2020, la sicurezza dei dati si estende allo smart working
Nel mercato della sicurezza, di per sé già molto dinamico per la dicotomia tra attaccanti e difensori in un contrapporsi tra attacchi e difesa del perimetro aziendale e dei relativi dati, spunta lo smart working diffuso, e con esso la necessità di proteggere ulteriormente i dati in un perimetro di business ancora più allargato. Oggi al Canale viene richiesta una capacità di servizio ancor più importante mentre mentre a sostegno del canale emergono le rinnovate strategie e soluzioni dei vendor.
Autore: Redazione SecurityOpenLab
Il business legato alla sicurezza informatica IT offre a vad, system integrator, rivenditori ancora oggi un enorme potenziale di crescita del loro fatturato. Questo viene evidenziato dai trend di spesa legati a questo fondamentale segmento di mercato e che fanno riferimento ad alcuni studi di settore. Per esempio da quello che emerge nell'ultimo report 'IT Security Economics' di Kaspersky emerge che a fine 2019 la percentuale degli investimenti in sicurezza, come parte del budget IT complessivo delle piccole e medie imprese si è attestata al 23%, in linea con quanto era avvenuto nel 2018, anno che però beneficiava in modo importante dalla spinta legata all'introduzione del Gdpr. Dunque un dato che nel suo complesso può già definirsi positivo, che però potrebbe beneficiare di un'ulteriore spinta in avanti dovuta all'introduzione massiccia dello smart working nel nostro paese, modalità di lavoro nuova che porta con sé una ulteriore maggiore attenzione e problematiche in tema di sicurezza dei dati tra il il ruolo dello smart worker e le piattaforme aziendali. E questo già lo si evince dai risultati di una ricerca condotta da Dimensional Research (per conto di Check Point Software) che esamina l'impatto della pandemia di Coronavirus sulla sicurezza informatica delle imprese dove emerge chiaramente la sfida sulla sicurezza nella gestione corretta dello smart working. In questo caso il 95% degli intervistati ha dichiarato di aver dovuto affrontare ulteriori problemi di sicurezza IT e che le sfide principali sono state la fornitura di un accesso remoto sicuro per i dipendenti (citato dal 56% degli intervistati), la necessità di soluzioni scalabili per l'accesso da remoto (55%). Sempre da questa ricerca è emerso che il 61% degli intervistati si è detto però preoccupato per i rischi derivanti dal dover effettuare rapidi cambiamenti per consentire lo smart working in sicurezza mentre il 55% ha ritenuto che la sicurezza dell'accesso da remoto deve essere migliorata e il 49% è preoccupato per la necessità di aumentare la sicurezza degli endpoint. Tutto questo per un mercato 'IT security' che a fine 2019 in Italia ha registrato una spesa per 1,3 miliardi di euro, in crescita dell'11% rispetto all'anno precedente (dati dell'Osservatorio Information Security e Privacy della School of Management del Politecnico di Milano). Dunque un mercato che cresce e prospera ma che non fa fare sonni tranquilli alle aziende. Infatti, secondo quanto riportato dal Rapporto Clusit 2020, nel 2019 si è confermata una tendenza importante: gli attaccanti non sono più hacker, e nemmeno gruppetti effimeri (più o meno pericolosi) di “artigiani” del cybercrime ma sono decine e decine di gruppi criminali organizzati che fatturano miliardi, dotati di mezzi illimitati, in una lotta senza esclusione di colpi che ha come campo di battaglia, arma e bersaglio le infrastrutture, le reti, i server, i client, i device mobili, gli oggetti IoT, le piattaforme social e di instant messaging su scala globale, 365 giorni all’anno, 24 ore al giorno. Una situazione estremamente complessa che mette in discussione e a repentaglio tutti i presupposti sui quali si basa il buon funzionamento dell’Internet commerciale e di tutti i servizi (online e offline) che su di essa fanno affidamento. Sempre dal Rapporto Clusit emerge che rispetto al 2018, in termini assoluti. nel 2019 il numero maggiore di attacchi gravi è stato registrato verso le categorie “Multiple Targets” (+29,9%), “Online Services / Cloud” (+91,5%) ed “Healthcare” (+17,0%), seguite da “GDO/Retail” (+28,2%), “Others” (+76,7%), “Telco” (+54,5%) e “Security Industry” (+325%). In questo macro scenario di mercato, non proprio semplicissimo, ma che promette ulteriori crescite ai vari attori del canale che sanno e sapranno assumere un ruolo sempre più di servizio, si colloca questo speciale che mette in evidenza le soluzioni e i servizi per il canale di Bitdefender, Check Point Software (con Arrow), Eset, Fortinet, F-Secure, Kaspersky, Panda, Rsa (con Arrow) e Trend Micro. Buona lettura.
Cybersecurity 2020, la sicurezza dei dati si estende allo smart working
Puoi trovare la versione completa dello speciale sulla rivista "ChannelCity Magazine"