Blue Coat, pagata 4,65 miliardi di dollari in contanti, permetterà a Symantec di operare nel mondo aziendale e competere con aziende come Check Point, FireEye e Palo Alto.
Prosegue l'opera di trasformazione in casa Symantec. Dopo aver ceduto le attività legate alla gestione dei dati, riattivando il brand Veritas e aver tagliato all'incirca 1200 posti di lavoro, la società di sicurezza riparte all'attacco con l'acquisizione di Blue Coat, pagata 4,65 miliardi di dollari in contanti. La transazione è stata già approvata dai rispettivi Consigli di Amministrazione e dovrebbe essere completata entro il terzo trimestre 2016. Blue Coat è una società totalmente dedicata al mondo delle imprese ed è per questo motivo che Symantec ha deciso di acquisirla. Al termine dell'operazione, infatti, i servizi dedicati al business andranno a pesare per il 62% sul volume d'affari complessivo, oggi attestato sui 4,4 miliardi di dollari. In questo modo, sarà più diretta la concorrenza verso aziende come Check Point, FireEye e Palo Alto. L'operazione segna anche l'ingresso di Bain Capital nel capitale e nel consiglio di amministrazione di Symantec. Il fondo di investimento, che controllava Blue Coat, acquisterà 750 milioni di dollari di obbligazioni convertibili e un proprio manager siederà nel board della società. Oltre a un'esperienza consolidata nel mondo aziendale, Blue Coat porta con sè una reputazione macchiata dal fatto che le proprie tecnologie sono state in passato spesso utilizzate da regimi autoritari per spiare la popolazione su Internet. Al di là di questo, la società è nota soprattutto per i propri strumenti di decrittazione del traffico Ssl, anche con ricorso a tecniche di tipo “man in the middle”.
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