Queste le nuove priorità strategiche di Intel: il cloud, l'Internet of Things, la rivoluzionaria memoria 3D Xpoint, il 5G e, infine, l'immortale legge di Moore, che ha ispirato i processi di produzione e progettazione dei processori da 50 anni a questa parte.
È un momento di grandi cambiamenti in casa
Intel. Nonostante risultati finanziari ancora soddisfacenti, il gigante di
Santa Clara ha annunciato qualche giorno fa una ristrutturazione e un riposizionamento strategico per gli anni a venire. Al taglio di 12.000 dipendenti dall'organico nei prossimi mesi, fa ora eco la decisione di abbandonare i processori
Atom per smartphone e tablet.
L'amministratore delegato della società,
Brian Krzanich, ha di recente indicato 5 priorità per il futuro: il
cloud, l'
Internet of Things, la rivoluzionaria memoria
3D Xpoint, il
5G e, infine, l'immortale
legge di Moore, che ha ispirato i processi di produzione e progettazione dei processori da 50 anni a questa parte.
L'esecuzione di questa strategia comporta la necessità per Intel di non disperdere le proprie risorse e da qui deriva la decisione di fermare lo sviluppo dei processori Atom. Questo nonostante gli investimenti sostenuti negli ultimi anni per contrastare soprattutto la concorrenza di Arm.
Di conseguenza, non ci sarà un seguito per i processori
SoFia, anticipati al Mobile World Congress del 2015, così come per i modelli di tipo SoC (System on a Chip)
Broxton, che erano destinati ai futuri telefoni intelligenti e ai tablet.
La decisione potrebbe avere effetti sulle scelte che farà Microsoft in direzione del possibile sviluppo di un Surface Phone, mentre non ci saranno ulteriori sviluppi per i chip
Cherry Trail Atom X5, già attualmente impiegati su convertibili e modelli ibridi Windows 10, oltre che tablet Android. Questi modelli saranno rimpiazzati dalle prossime versioni di processori Celeron e Pentium dal nome in codice di
Appolo Lake.
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