Lo sottolinea Unimpresa la quale evidenzia che gli incrementi oscilleranno dal 52% dei piccoli centri al 197% in alcune zone mai aggiornate delle grandi città.
Con la riforma del catasto, che prevede, in particolare, il passaggio dal vecchio sistema dei vani a quello dei metri quadrati, c’è il rischio di una nuova stangata fiscale, causata dall’incremento del valore catastale degli immobili e quindi della base imponibile, fino a quasi il 200%. I nuovi sistemi porteranno inevitabilmente a un aumento dei valori degli immobili, avvicinandoli o allineandoli ai prezzi di mercato: gli incrementi oscilleranno dal 52% dei piccoli centri al 197% in alcune zone mai aggiornate delle grandi città. Tali incrementi si tradurranno in un allargamento della base imponibile sia ai fini Irpef sia ai fini della Tasi e dell’Imu. Così Unimpresa nel giorno in cui l’Agenzia delle Entrate fornisce in una circolare le prime indicazioni con l’identikit operativo delle nuove commissioni censuarie chiamate a coadiuvare l’Amministrazione finanziaria nell’ambito della riforma del Catasto. "Per evitare l’ennesima stangata sui contribuenti sarà pertanto opportuno lavorare con grande attenzione nelle commissioni e sarà soprattutto importante che il governo, a livello centrale e a livello locale, faccia di tutto per assicurare il funzionamento della clausola, inserita nella riforma, volta a garantire l’invarianza del gettito fiscale", conclude in una nota Unimpresa.
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