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Dell Technologies Forum, ‘L’innovazione è un processo fortemente collaborativo’

All’evento che Dell Technologies dedica ogni anno a clienti e partner si è discusso di innovazione, dei suoi indispensabili processi collaborativi, ma soprattutto delle resistenze che permangono all’interno delle aziende. Concreta la risposta del vendor per riuscire a vincerle, dall’AI all’ edge, passando per cybersecurity, multicloud e nuovi ambienti di lavoro

Vendor

All’edizione italiana del Dell Technologies Forum la parola d’ordine di quest’anno è stata ‘innovazione’. Straordinaria la partecipazione di clienti e partner, che hanno affollato non solo la plenaria, ma anche le oltre 25 sessioni di approfondimento tecnologico e un’area espositiva in cui l’intero ecosistema Dell si è potuto incontrare. “L’innovazione non si fa da soli, è un processo collaborativo” esordisce dal palco Filippo Ligresti, Vp & Gm di Dell Technologies Italia, ringraziando a più riprese tutti i partner tecnologici e d’integrazione presenti all’evento per il grande lavoro di squadra sui clienti, supportati nei loro diversi percorsi di trasformazione. Percorsi in cui la tecnologia stessa ha cambiato ruolo “Un tempo era solo per il backoffice. Oggi la tecnologia definisce la Customer Experience, garantisce la fedeltà dei clienti, gestisce la logistica, svolge un ruolo chiave nel risk assesment del settore bancario, è protagonista nel nostro tempo libero: ormai è centrale ovunque. E man mano che diventa più potente e complessa, diventa di per sé meno importante: quello che davvero conta è il suo risultato, l’impatto che ha su di noi e sul business delle nostre aziende” spiega Ligresti, citando McKinsey, società di consulenza che già da tempo sprona i suoi clienti a sviluppare una strategia di business ‘technology-led’, quindi guidata dalla tecnologia, non semplicemente supportata.

E, d’altra parte, l’impatto della tecnologia sul business oggi è indiscutibile. Si pensi all’Intelligenza Artificiale, che non è solo passata da predire il futuro a farlo conoscere, ma ha creato anche un quantum leap nella produttività delle persone, diventando una tecnologia chiave per vincere nella Digital age. “L’esplosione della Gen AI ha aumentato il senso di urgenza della Trasformazione digitale: chi si è mosso prima ha allungato la distanza dai competitor e oggi è in grado di rispondere alle sfide più importanti che si stanno presentando” chiarisce Ligresti.L'impatto dell'innovazione sul business

Innovazione, i cinque ostacoli da superare

Ma qual è il grado di innovazione raggiunto oggi dal mercato? E come aiuta Dell, assieme al suo ecosistema di partner, a fare in modo che la tecnologia abbia davvero impatto sul business delle aziende? Ligresti affronta questi temi, presentando, prima di tutto, i risultati di ‘The State of Innovation’, una ricerca realizzata intervistando 7.000 persone in 45 Paesi al mondo. Quello che emerge è un utilizzo diffuso della tecnologia da parte delle aziende per riuscire a fornire nuovi servizi e abilitare nuovi modelli di business, il che ha portato a un’accelerazione della loro trasformazione. Sette intervistati su dieci credono che la propria azienda sia addirittura in una buona situazione dal punto di vista dell’innovazione, ma sei su dieci temono che non sia sufficiente e che le proprie organizzazioni possano diventare irrilevanti sul mercato nei prossimi 3-5 anni.

“Ma il vero punto nodale che emerge dalla ricerca è quanto sia difficile riuscire a trasformare le idee in innovazione: un vero blocco per le aziende, che nell’80% dei casi si trovano ancora in fase di attesa o di valutazione. Eppure, dall’indagine emerge con chiarezza che chi ha già adottato tecnologie per innovare sta ottenendo risultati di crescita importanti, anche oltre il 15%, e riesce a trattenere molto di più i talenti, fondamentali per continuare a rinnovarsi nei periodi di stagnazione” chiarisce il Vp & Gm, andando nel dettaglio dei cinque ostacoli che oggi bloccano gli investimenti delle aziende. Innanzitutto, la difficoltà di mettere in sicurezza le persone all'interno degli ambienti di lavoro ibridi; a questo si aggiungono i costi crescenti del cloud, la difficile trasformazione dei dati in valore di business, la complessità di gestione degli ambienti distribuiti e, infine, la complicata definizione di una strategia di sicurezza end-to-end.

Le risposte di Dell per accelerare il time-to-innovation

La risposta di Dell ai cinque freni tirati all’interno delle aziende più timorose a investire in innovazione passa proprio dalle aree chiave su cui il vendor sta investendo da tempo: Intelligenza Artificiale, edge, multicloud, cybersecurity e modern work. Dal palco Frediano Lorenzin, CTO di Dell Technologies Italia, entra nel dettaglio delle soluzioni proposte: “La Gen AI ha cambiato il perimetro della classica Intelligenza Artificiale, in grado di analizzare i dati solo per fare previsioni. Adesso può generare nuovi contenuti che propone in linguaggio naturale e questo ne estende l’uso, consentendo esperienze fortemente personalizzate. Attenzione, però, ai problemi di sicurezza, di privacy e di proprietà intellettuale collegati. La nostra proposta, in grado di tenere conto di tutto questo, passa da Project Helix, un progetto sviluppato in collaborazione con Nvidia che semplifica le implementazioni aziendali di AI generativa grazie a una combinazione collaudata di hardware e software ottimizzati: combinazione che consente di utilizzare modelli Gen AI iper-personalizzati, convertendo i dati in risultati più intelligenti e di maggior valore, mantenendo la privacy”.

Per quanto riguarda l’edge e la necessità di gestire velocemente i dati dove vengono generati, la proposta di Dell passa da Native Edge, una piattaforma software per le operazioni edge, che semplifica il deployment e la gestione delle infrastrutture e delle applicazioni in sedi geo-distribuite, proteggendo tutto in logica Zero Trust. “Per risolvere le problematiche legate al multicloud, la nostra proposta passa, invece, da Apex, uno strumento di massima agilità e controllo che consente alle aziende di appoggiarsi ai vari hyperscaler, ottimizzando il posizionamento dei loro dati e dei loro carichi di lavoro, traendone il massimo del valore sui diversi cloud. Il tutto pagato a consumo” spiega Lorenzin. Tema cybersecurity: qui la risposta, secondo Dell, può passare solo dalla logica Zero Trust, che rende le soluzioni definitivamente sicure, stabilendo con precisione cosa è permesso e cosa è vietato. “In questo ambito stiamo lavorando, in particolare, a Project Fort Zero, un consorzio composto, ad oggi, da oltre 30 aziende tecnologiche interessate a mettere a disposizione soluzioni end-to-end Zero Trust validate e certificate” prosegue il CTO, che arriva alla conclusione del suo intervento affrontando il tema della sicurezza associato al modern work. In questo ambito Dell ha già reso disponibile SafeBios, un software che supporta gli endpoint al di sopra e al di sotto del sistema operativo, garantendo un approccio completo alla data protection.

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