Le aziende italiane mostrano di iniziare ad apprezzare i vantaggi delle stampanti inkjet. L'attenzione verso gli obiettivi ESG, maggiore nelle grandi organizzazioni, si riflette in un analogo interesse per le soluzioni IT efficienti e sostenibili. Il futuro? Non si stamperà di più, ma meglio
La composizione della flotta dedicata al printing varia in maniera significativa in funzione delle dimensioni dell'azienda e del settore in cui opera. E' ciò che è emerso dall'indagine "IDC Custom Survey for Epson, Italy, 2023", commissionata da Epson ad IDC, svolta fra fine 2022 e inizio 2023 coinvolgendo 250 realtà di dimensioni diverse e operanti in differenti settori, tra cui finance, manifatturiero e sanità, che sono risultati possedere i parchi stampanti di maggiori dimensioni, composti da unità sia laser sia inkjet.
Le aziende con oltre 500 addetti sono risultate essere quelle più sensibili ai temi ESG e più propense all'uso di stampanti inkjet: fra queste, il percorso di sostituzione delle laser potrebbe essere incentivato da fattori ecologici e di efficienza. Il mondo finance, in cui è presente un elevato numero di stampanti, è un segmento che nel prossimo futuro si focalizzerà su obiettivi di risparmio ed efficienza, due parametri che vedono Epson molto ben posizionata con la sua tecnologia Heat Free.
Nella sanità, nonostante problemi di budget e resistenze al cambiamento da parte dell'utenza, è prevista una decisa sterzata verso la digitalizzazione dei processi documentali (56%), oltre a un crescente interesse verso gli obiettivi ESG, così come per i settori finance e abbigliamento.
Non si stamperà di più, ma meglio. Crescerà l'uso degli scanner
Questa è una delle risultanze più interessanti dell'indagine IDC: da una parte si va verso una maggior consapevolezza degli sprechi e dall'altra cresce la digitalizzazione dei processi documentali, con un ovvio aumento nell'uso degli scanner.
Secondo IDC, questi fattori spingeranno le aziende a scegliere dispositivi multifunzione orientandole verso la tecnologia inkjet: in particolare, i settori alimentare e sanità valutano positivamente l'impatto ecologico offerto dalle inkjet con rispettivamente il 56% e 52% dei consensi, oltre a giudicare favorevolmente i risparmi associati a questa tecnologia, fattore espresso anche dal finance e dal wholesale.Una tecnologia, quella inkjet, che Epson ha sviluppato basandosi sull'effetto piezoelettrico che permette di non usare calore per emettere l'inchiostro; continuamente sviluppata negli anni con impegno e continuità, oggi la tecnologia Heat Free presenta livelli prestazionali elevatissimi, con consumi, costi complessivi e impatto ambientale infinitamente migliori rispetto al mondo delle laser.
La crescita della tecnologia inkjet.
Come riporta l'indagine IDC, oggi le stampanti inkjet sono presenti in un terzo delle aziende italiane, un risultato maturato grazie a una crescita annua dell'8,8%, che si contrappone alla diminuzione del 4,3% nella vendita dei modelli laser (1).
Il favore verso l'inkjet è supportato da vari fattori, fra i quali l'essere una tecnologia adatta all'ufficio grazie a caratteristiche di efficienza, qualità e risparmio. A questo si aggiunge la crescita dell'attenzione per l'ambiente e il rispetto dei temi ESG, un argomento finora appannaggio soprattutto delle grandi aziende, ma che si sta rapidamente diffondendo anche fra le PMI non solo in virtù della necessità di produrre il report di sostenibilità ma anche, e forse ancor più, perché il mondo finanziario dimostra sempre meno interesse verso quelle realtà che non possono dimostrare di avere intrapreso un reale percorso green, caratterizzato da concrete azioni sostenibili e misurabili.
(1) IDC Info Snapshot sponsorizzata da Epson, Sustainability benefits fuel the growth of business inkjets, documento n. EUR148802522, gennaio 2022.