Annunciato nel corso dell’evento corporate VMware Explore 2022, il nuovo vSphere 8 lasciava presagire una serie di novità, sia in senso assoluto, che per quanto concerne il miglioramento di soluzioni già implementate nelle precedenti versioni. Le promesse sono state mantenute, vediamo insieme tutti i dettagli
Annunciato nel corso dell’evento corporate VMware Explore 2022, il nuovo vSphere 8 lasciava presagire una serie di novità, sia in senso assoluto, che per quanto concerne il miglioramento di soluzioni già implementate nelle precedenti versioni. Le promesse sono state mantenute, ed oggi gli admin hanno tra le mani un prodotto sempre più moderno, potente e flessibile per gestire le attività in multicloud delle loro organizzazioni.
Durante VMware Explore 2022, Himanshu Singh, director of cloud platform product marketing di VMware ha presentato ed approfondito quelle che sarebbero state implementate nella roadmap quali principali funzioni della nuova versione di vSphere, soprattutto nella prospettiva in cui le aziende si ritrovano ad affrontare la crescita della loro infrastruttura IT.
Una delle principali missioni di vSphere 8 è agevolare le gestione delle risorse IT e dei carichi di lavoro, grazie ad interfacce che rendono di fatto disponibili i benefici del cloud anche nei contesti on-premise. Grazie a vSphere 8, gli amministratori IT possono infatti portare all’interno del data center aziendale i concetti di consumo on-demand, agilità e scalabilità dei processi tipici dei servizi distribuiti in cloud, gestendo questa complessità attraverso dashboard unificate.
Vediamo pertanto quali sono le principali feature che Singh ha identificato per la nuova versione di VMware vSphere.
Tra le varie novità di vSphere 8 è stato introdotto il supporto al data processing unit (DPU) per vSphere Lifecycle Manager (vLCM) e sono state aggiunte ulteriori opzioni di recovery per vSphere+.
Per quanto concerne il Lifecycle Manager, gli admin ora godono di maggiori controlli per le immagini dei cluster, di una gestione migliorata per l’esecuzione di più vCenter host in parallelo, oltre alla possibilità di scalare più agevolmente i cluster stessi.
Le novità introdotte nel vLCM riguardano inoltre nuove opzioni per gestire gli host ESXi, soprattutto nella prospettiva di ridurre il tempo medio legato ai processi di manutenzione.
VMware ha annunciato il supporto al DPU attraverso il Distributed Services Engine, che utilizza le feature di Project Monterey ed è progettato per distribuire i carichi di lavoro sfruttando appunto le DPU. Per implementare tali servizi, VMware ha stretto una apposita partnership con NVIDIA e AMD, tra i principali provider di DPU attualmente disponibili. I risultati di questa operazione sono destinati a produrre i loro effetti in una prospettiva almeno di medio termine.
Nel Corso degli ultimi anni, VMware è diventato un punto di riferimento sempre più solido nell’ambito delle tecnologie multicloud, ampliando progressivamente il proprio portfolio di offerta, ormai in grado di coprire praticamente tutte le esigenze aziendali in questo ambito: dalla creazione degli ambienti di sviluppo, all’orchestrazione e alla sicurezza dei carichi di lavoro.
Il supporto alle operazioni multicloud rimane uno dei temi cardine di vSphere 8, soprattutto per quanto riguarda la possibilità dei vendor di accrescere la propria offerta per la visibilità tra i vari cloud implementati. In quest’ottica si inserisce la Cloud Services Console di vSphere 8, che offre una gestione centralizzata dei carichi di lavoro attivi sui vari servizi in cloud implementati dalle varie linee di business.
VMware vSphere 8 ha inoltre introdotto la Cloud Consumption Interface, una API che consente agli admin di gestire tutta l’infrastruttura IT multicloud attraverso un’unica interfaccia di gestione, grazie a funzionalità come il VM provisioning, il cloud storage e una configurazione del virtual private cloud molto completa.
Version 8 also adds the Cloud Consumption Interface, an API that lets admins manage infrastructure from a single interface. Available tasks include VM provisioning, adding cloud storage or virtual private cloud configuration.
VMware vSphere 8 include l’ultima versione di Tanzu Kubernetes Grid, dotata di un nuovo cluster API che consente agli utenti di standardizzare i deploy di Kubernetes, con la possibilità di isolare i carichi di lavoro grazie alle nuove funzionalità di Workload Availability Zones.
La tecnologia di Kubernetes trova inoltre spazio nelle funzioni integrate negli strumenti di Carvel, che supportano la creazione delle app Kubernetes e i loro deploy, con un design orientato alla gestione dei vari pacchetti previsti.
L’intelligenza artificiale è ormai presente in tantissime applicazioni, soprattutto grazie alla potenza computazione e alla scalabilità disponibile in cloud. Le moderne interfacce low code e no code hanno inoltre esteso la possibilità di creare applicazioni con funzioni AI e machine learning anche a chi non è un autentico specialista dei dati.
VMware vSphere 8 si inserisce in questo quadro focalizzando l’attenzione su varie tecnologie emergenti, tra cui non fanno ovviamente eccezione AI e ML, soprattutto per favorire la loro implementazione e gestione nei carichi di lavoro disponibili in multicloud.
Durante l’evento corporate VMware Explore 2022, Singh ha rilevato come vSphere 8 abbia introdotto un miglior supporto per le virtual GPU, con la possibilità di configurarne fino a 4 per ogni macchina virtuale. In questo modo diventa possibile implementare in maniera decisamente il calcolo vettoriale di cui le GPU sono storicamente dotate, ai fini di accelerare il calcolo delle elaborazioni richieste dai processi AI e ML disponibili in cloud.
Tra le varie feature introdotte in vSphere 8 ritroviamo anche vSphere Memory Monitoring and Remediaton, che consente di tracciare la memoria sia a livello della VM che dell’host.
Interessante anche l’approccio attento ai temi della sostenibilità economica ed ambientale, con il tracciamento accurato dei consumi energetici di vSphere Green Metrics, che consentono di monitorare i consumi stessi dei carichi di lavoro in esecuzione sui vari host, comprese tutte le attività in idle.
Tra le novità presentate a VMware Explore 2022 ritroviamo gli add-on cloud services, che consentono agli admin di personalizzare in maniera accurata e semplice da gestire le istanze di vSphere, aggiungendo servizi per il capacity planning e per il disaster recovery. Questo tipo di approccio abilita una concezione basata sulla creazione di valore attraverso una serie di add-on che evita alle aziende di dover acquistare soluzioni software molto dispendiose, spesso per il fatto di comprendere molti tool in realtà superflui rispetto a ciò che si rivela strettamente necessario.
Tra le altre novità, VMware ha annunciato la nuova integrazione di Aria, precedentemente noto come vRealize, e di VMware Cloud DR in vSphere. Queste funzioni consentono agli admin di disporre, anche in questo caso, di nuove funzioni rispettivamente per il capacity planning in cloud e per il disaster recovery.