Trenta anni di CIPS Informatica. Un anniversario importante per il partner distributivo fondato nel 1991 a Città di Castello in Umbria. In realtà l’evento avrebbe dovuto tenersi nel 2021, ma la nota pandemia lo ha fatto slittare a quest’anno. Poco male, perché l’evento “Digital Channel Forum”, svoltosi a metà giugno nella sempre suggestiva location del Relais San Clemente di Perugia ha costituito l’occasione giusta per festeggiare degnamente una ricorrenza di rilievo. Suggellata a meraviglia da una serata di gala al termine dei lavori, magistralmente ospitata nelle suggestive sale del Castello di Ramazzano, sempre situato nel cuore dell’Umbria più affascinante.

Le circa 130 persone intervenute, tra, relatori, vendor e ospiti, tra i quali vi era anche ChannelCity, hanno così potuto seguire una interessante sessione di dedicata al tema “Inspire the Future”, coordinata e animata da Alessio Pennasilico, Practice leader dell’Information & Cyber Security Advisory team di P4I nonché tra le altre cose membro del Comitato Tecnico Scientifico di Clusit e Senior Advisor degli Osservatori del Politecnico di Milano.

“Inspire the Future”

La sessione, alla quale è ovviamente intervenuto Mario Menichetti, CEO di CIPS Informatica, ha visto il susseguirsi degli interventi di Roberto Palazzetti, Vice presidente di Assintel, Gabriele Faggioli, Presidente del Clusit (in collegamento) e di Gaspare Ferraro, Coordinatore di TeamItaly - Nazionale Italiana di CyberDefender del Laboratorio Nazionale di Cybersecurity, e di Maurizio Taglioretti, Regional Manager Seeur di Netwrix, solo per citarne alcuni.

In particolare, Roberto Palazzetti di Assintel ha sottolineato che a dispetto di alcuni fattori di preoccupazione, ci troviamo in un momento che presenta forti opportunità, “soprattutto nell’IoT e nella ‘data driven innovation’, con il dato che sarà l’area più importante dove fare business e innovazione: si tratta di uno scenario che premia chi è capace di agire da consulente, perché l’era della vendita a tutti i costi è tramontata da tempo, e oggi il mercato riconosce che è capace di essere verticale nella professionalità e orizzontale nell’approccio”.

Nuova immagine

L’occasione dell’incontro è anche servita a far debuttare il nuovo logo e la nuova immagine di CIPS, il cui nome sta per l’acronimo di “Consulenza Informatica Progettazione Sistemistica”, e che al momento della fondazione rispecchiava il background particolarmente tecnico del team. Come conferma Mario Menichetti in una conversazione con ChannelCity in una pausa dei lavori: “abbiamo iniziato questa bella avventura come consulenti, anche perché avevamo da sempre la passione di conoscere, poi, piano piano, andando avanti da consulenti e programmatori, siamo diventati rivenditori e poi dal 2006 distributori. E proprio perché il nostro percorso è stato per gradi, riusciamo a essere molto in sintonia con quello che fanno i nostri partner, che sono per la maggior parte system integrator, cioè quelli che operano veramente sul campo”.

Mario Menichetti, CEO di CIPS, durante il suo intervento

Trasferire le conoscenze

Una visione moto chiara, quindi, che si riflette sulla specializzazione di CIPS: “uno dei punti chiave, sul quale abbiamo impostato tutta la nostra attività è quello del trasferimento di competenza e di conoscenze”, prosegue Menichetti, spiegando che “come CIPS siamo sempre alla ricerca di nuove soluzioni, ma fin da subito abbiamo scelto di non essere ‘tuttologi’, focalizzandoci sull'infrastruttura, sull’interconnessione e sulla sicurezza delle infrastrutture, e su questi ambiti abbiamo la passione di andare in giro a fare scouting di soluzioni di servizi e prodotti a livello internazionale. E cerchiamo di proporre ai nostri partner proprio questa visione”.

Passione e dimensione

Specializzazione e scouting sono dunque al centro del successo di CIPS, verrebbe da sintetizzare, ma Mario Menichetti aggiunge qualcos’altro: “c’è anche la passione, ma anche la nostra dimensione, perché essere piccoli porta un vantaggio non indifferente nello scenario attuale, in quanto i vendor, specialmente quelli emergenti, hanno bisogno di focalizzazione, e non della grossa vetrina o del supermercato della tecnologia. Hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a costruire il mercato in Italia, portando in dote le competenze e le conoscenze acquisite in trent’anni di presenza costante, quella che festeggiamo oggi come CIPS”.

Abilitatori del mercato

Quanto alla collocazione sul mercato come VAD, “più che distributori vogliamo essere veri e propri ‘abilitatori di mercato’, o market enablers per dirlo in inglese”, racconta Menichetti, spiegando che questo vuol dire che “quando troviamo una tecnologia interessante, ne valutiamo insieme al vendor e al nostro interno la valenza tecnologica, la conformità legale (che è di fondamentale importanza quando si parla di sicurezza), e il modello di to market, per vedere se è compatibile con il mercato italiano. A quel punto, stipuliamo accordi con il vendor per dargli modo di entrare nel mercato italiano attraverso il nostro canale, costituito da circa 500 partner in tutta Italia”.

Infine, Marco Menichetti sottolinea con forza l’importanza della relazione, che è da sempre al centro del modello di CIPS: “quello che per noi conta sempre è creare relazioni, ma non solo tra noi e i vendor e tra noi e i partner, ma anche tra i partner tra di loro, perché il valore dei nostri partner non risiede solo nel prodotto che stanno proponendo ai clienti, ma è soprattutto il valore del modello che hanno costruito sulle tecnologie, e che sono in grado di esprimere e trasferire ai loro clienti”.

Da segnalare anche che a breve CIPS Informatica sarà in tour in Italia con il Roadshow IT Speed Date, che prevede cinque tappe tra il 23 settembre e il 26 ottobre a Roma, Milano, Padova, Bologna e Napoli, incentrate sulla presentazione delle soluzioni in portfolio.