La Commissione europea si è impegnata a versare 500 milioni di euro nella filiera, mentre gli altri 2 miliardi arriveranno dal mondo dell’industria privata e delle università, riuniti sotto il cappello della Big Data Value Association.
La Commissione Europea ha avviato un’iniziativa mista pubblica e privata con un consorzio di industriali per consentire ai fornitori continentali nel campo dei Big Data di arrivare a detenere una quota di mercato mondiale almeno fino al 30%. In ballo ci sono investimenti per 2,5 miliardi di euro nell’arco di cinque anni. La Commissione si è impegnata a versare 500 milioni di euro nella filiera, mentre gli altri 2 miliardi arriveranno dal mondo dell’industria privata e delle università, riuniti sotto il cappello della Big Data Value Association. Questo gruppo è costituito da realtà come Ibm, Siemens, Sap Engineering, Nokia Solutions and Networks, Thales, Software Ag, Atos e Orange, affiancate da accademie come quelle di Bologna, Madrid e Berlino. L’iniziativa mista si è posta l’obiettivo di creare 100mila nuovi posti di lavoro entro il 2020, concentrando l’attenzione sullo sviluppo di idee innovative in settori come l’energia, l’industria manifatturiera e la sanità, per fornire servizi, ad esempio, di analisi predittiva, logistica agroalimentare o medicina personalizzata. Il progetto si inscrive in una strategia più complessiva di sviluppo tecnologico dell’Unione Europea, attraverso forme di collaborazione fra pubblico e privato, nel contesto del programma Horizon 2020. Altre iniziative simili sono state avviate nei campi della robotica, del calcolo ad alte prestazioni, delle reti 5G, delle fabbriche del futuro e della fotonica.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con le notizie di
ChannelCity.it iscriviti alla nostra
Newsletter gratuita.