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Canalys Forum 2021, dieci temi chiave all’attenzione del canale It

Nel discorso d’apertura dell’evento Steve Brazier, Presidente e Ceo di Canalys, ha focalizzato l’attenzione su alcuni temi chiave per il business del canale It: shortage di prodotti, eccessiva dipendenza da Taiwan per i semiconduttori, connettività aziendali scadenti, modelli di hybrid working ancora da definire, problematiche di cybersecurity senza soluzione, obiettivi di sostenibilità troppo lontani e il forte rischio di una recessione alle porte

Mercato
Sono stati dieci i temi su cui quest’anno Steve Brazier, Presidente e Ceo di Canalys, ha voluto focalizzare il suo discorso d’apertura all’edizione 2021 del Canalys Forum Emea, appuntamento tenuto per la seconda volta in digitale a causa della pandemia. L’evento, intitolato ‘Thrive’ (ossia crescere prosperosamente), è stato come sempre un’importante occasione di confronto per tutto l’ecosistema di canale, che ha potuto raccogliere interessanti spunti di riflessione nelle numerose sessioni organizzate con analisti, vendor e distributori.

Nel suo keynote Brazier ha presentato quelle che a suo parere sono oggi le tendenze con il maggiore impatto sugli operatori di mercato, partendo da una considerazione iniziale: nonostante l’incertezza generale e l’emergenza sanitaria ancora in essere, tutti gli attori in gioco (vendor, distributori e dealer) hanno visto crescere il proprio business. “A fronte di molti settori in sofferenza, la tech industry sta prosperando e continuerà a farlo per i prossimi dieci anni” esordisce il Presidente e Ceo di Canalys, convinto che a favorire questa crescita sia stato lo stesso shortage di prodotti. Secondo Brazier, infatti, non c’è dubbio che i problemi alla supply chain dovuti alla carenza di semiconduttori abbiano causato ritardi significativi sulla consegna di tantissimi dispositivi hardware. Ma questa situazione ha presentato anche aspetti positivi. “Lo shortage, particolarmente pesante nel Regno Unito dove la Brexit si è aggiunta come aggravante a cui nessuno riesce a far fronte, ha colpito ovunque, facendo non solo aumentare i prezzi a beneficio dell’intera filiera, ma aiutando anche a cambiare le conversazioni dei dealer con i clienti” afferma Brazier. Il tema al centro delle conversazioni si è potuto infatti spostare dal prodotto più economico, a quello che può essere consegnato prima. Ciò significa che se un brand ritarda di mesi, il cliente può essere facilmente spostato su marchi alternativi, assicurando margini più alti al dealer.

Un altro importante tema trattato da Brazier è stato l’eccessiva dipendenza di tutto il mondo da Taiwan e TMSC, in particolare, per quanto riguarda la produzione di semiconduttori. Una dipendenza che è diventata evidente con la pandemia e che ha portato in primo piano i rischi per il settore It. TMSC è responsabile, infatti, della produzione del 50% di tutti i semiconduttori realizzati al mondo e ogni sua decisione impatta sul mercato. Recentemente l’azienda ha, per esempio, dichiarato che i suoi prezzi aumenteranno del 20% a causa della carenza d’acqua e del costo crescente dell’energia: decisione che avrà un effetto immediato su tutto il settore It . “Senza dimenticare che Taiwan è un territorio conteso, minacciato politicamente dalla Cina” aggiunge Brazier, che tra le soluzioni suggerisce la costruzione di nuove fabbriche in India, Brasile o persino in Europa.

c7Steve Brazier, Presidente e Ceo di Canalys, illustra il rimbalzo delle economie nel post-pandemia
Un altro punto interessante affrontato nel keynote è stato il tema della connettività aziendale e il necessario ridisegno degli spazi fisici. “L’Europa ha fatto un ottimo lavoro per quanto riguarda le vaccinazioni e oggi si trova in anticipo sul resto del mondo per quanto riguarda il ritorno alla normalità, il che comporta anche la riapertura degli uffici. E qui si apre un’enorme opportunità per il canale. Man mano che i dipendenti delle aziende di tutta Europa inizieranno a tornare in presenza crescerà, infatti, la richiesta di Wi-Fi e connettività aziendali migliori per stare al passo con il maggiore utilizzo delle comunicazioni video” spiega Brazier, sottolineando come oggi molti dipendenti impegnati in chiamate Zoom o Teams debbano tornare a casa per avere banda sufficiente. Da qui a 12 mesi il settore della connettività registrerà, quindi, una crescita dirompente, diventando il mercato a maggiore accelerazione. Ma ad espandersi saranno tutti i segmenti d’offerta, in considerazione della riconfigurazione degli uffici in una nuova ottica di collaborazione, che richiede nuovi strumenti digitali e nuove infrastrutture.

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Ma il tema del graduale rientro in ufficio non tocca solo aspetti tecnologici, riguarda anche la gestione delle risorse e la nuova cultura che ogni azienda dovrà adottare. “Oggi la sfida numero uno per le aziende riguarda la questione del lavoro ibrido e flessibile. Fino a che punto dovrebbe essere consentito? Una scelta sbagliata potrà portare addirittura a esodi inarrestabili del personale. Oggi nessuno conosce la risposta a questa domanda. La vera risposta si avrà solo tra dieci anni, quando saranno conclusi tutti gli studi sui diversi modelli adottati e si saprà quale approccio ha avuto davvero successo” spiega Brazier. Oggi i responsabili aziendali devono prendere, quindi, una decisione basata su dati di massima, stabilendo quasi al buio la nuova politica organizzativa del lavoro. Secondo il Ceo di Canalys, sono molti gli aspetti da tenere in considerazione. La prima è che oggi siamo tutti pagati in base al luogo in cui lavoriamo. Ma scegliendo una totale remotizzazione del lavoro, si dovrà pagare tutti i dipendenti allo stesso modo, ovunque siano nel mondo. Questo significa che gli stipendi in Africa e in Asia dovranno aumentare, mentre i salari degli Stati Uniti dovranno diminuire. Ma se gli stipendi negli Stati Uniti, soprattutto nella Silicon Valley, calano, il rischio è che tutti questi dipendenti lascino il proprio lavoro.

“Attenzione poi. Se, a fronte dei risparmi economici, si decide per una forza lavoro completamente remota, gli uffici dovranno essere chiusi e le persone potranno, quindi, stabilirsi ovunque. Questo significa che gli uffici non potranno mai più riaprire: tutti si organizzeranno, infatti, per vivere lontano” spiega Brazier, che nell’interazione fisica tra le persone continua a riconoscere un valore fondamentale per le aziende, ma ritiene comunque importante lasciare più ampi spazi di libertà ai dipendenti per non perderli.

Un ulteriore tema chiave affrontato nel corso del keynote è stato quello della cybersecurity. Un tema che, secondo il Ceo di Canalys, pone problematiche fondamentalmente irrisolvibili. “Le aziende sanno che la cybersecurity è una priorità assoluta e stanno investendo in strumenti di protezione, policy e formazione. Ma la questione non potrà mai essere davvero risolta dal momento che il maggiore rischio è umano e dato dalle persone interne: dipendenti che possono essere pagati da società esterne per cliccare sul link sbagliato o introdurre una chiavetta Usb infetta”.

Dopo il tema della sicurezza, Brazier ha affrontato quello della sostenibilità, parlando delle tante promesse dei vendor e dei governi da qui al 2030. Occorre essere più concreti e “chiedersi su cosa si sta lavorando oggi affinché il proprio business sia più sostenibile entro 12 mesi, non tra dieci anni” afferma. Altrimenti è solo marketing. Quello in cui bisogna impegnarsi è un maggior riciclo dei prodotti, una produzione e una supply chain davvero sostenibile dal punto di vista ambientale e farlo da subito. Solo così si potrà essere credibili sul mercato.

c8Il rischio inflazione nei vari Paesi Emea
Gli ultimi punti trattati da Brazier riguardano l’economia più in generale. “In Europa si parla di ripresa, ma è una ripresa fragile. Nel corso del prossimo anno la probabilità di un crollo del mercato e di una recessione è piuttosto alta a causa del rallentamento della crescita economica cinese e dell’aumento dei prezzi, lo stiamo già vedendo in ambito energetico. Cosa significa questo per il canale It? Sicuramente gli affari rallenteranno. Forse la crescita si fermerà a una cifra o la curva si appiattirà del tutto. Resta, però, il fatto che la tecnologia sarà la soluzione a questa possibile crisi. Ci sarà richiesta di maggiore efficienza e automatizzazione per tagliare i costi” conclude Brazier, che ancora una volta evidenzia sia il ruolo strategico dell’It sia le enormi opportunità per chi lavora in questo ambito.
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