Mercato education, il boom di notebook e tablet in Italia, l’infografica esclusiva costruita da CONTEXT per Channelcity. I numeri, i trend, la progressione in un grafico interattivo
Mercato education, il boom di notebook e tablet in Italia, l’infografica esclusiva costruita da CONTEXT per Channelcity. I numeri, i trend, la progressione in un grafico interattivo straordinario
L’Italia avanza a passi spediti verso la digitalizzazione del mondo education: il risvolto positivo arriva da un’analisi effettuata da
CONTEXT, società specializzata in analisi per il mondo IT, che ha messo a confronto le performance dei diversi Paesi europei su questo mercato.
Un mercato che, come ormai noto, sta diventando sempre più importante anche per gli operatori del canale IT, sia per quelli abituati a trattare con il mondo PA che per tutti gli altri, che potrebbero essere spinti dalle dinamiche di mercato: durante il periodo del lockdown, infatti, genitori ma soprattutto gli istituti scolastici italiani hanno dovuto equipaggiarsi per consentire agli alunni non adeguatamente equipaggiati di poter seguire le lezioni di didattica a distanza. Molto spesso sono stati creati veri e propri bandi che garantivano la disponibilità a questi dispositivi anche alle famiglie meno abbienti.
Questa corsa all’acquisto dei notebook per l’education si riscontra nei dati di CONTEXT: dall'inizio della pandemia, l'Italia ha sovraperformato la top-5 media dell'Europa occidentale nell’indice mensile che analizza la vendita di notebook e tablet destinati a tale segmento di mercato.
A partire dal marzo del 2020, quando sono stati introdotti i blocchi alla circolazione e gli alunni e gli studenti sono passati all'apprendimento online, la domanda di notebook e tablet ha iniziato a registrare una crescita senza precedenti, tanto che sia le vendite in volume che i ricavi generati dalle stesse nel settore dell'istruzione sono aumentati in modo significativo.
Lo studio CONTEXT
In particolare, il grafico CONTEXT evidenzia che fatto 100 il volume del giro d’affari dei dispositivi dedicati all’education a gennaio 2020, il mercato italiano valga ora oltre sei volte tanto (indice pari a 639 a marzo 2021). Lo sviluppo dei top 5 mercati europei, invece, è “soltanto” poco meno che triplicato (indice pari a 292). Nella Penisola la corsa di questo mercato è subito partita in concomitanza del lockdown nazionale di marzo 2020, per poi toccare il suo picco a ottobre 2020, appena dopo la ripresa delle attività scolastiche. Da lì in poi il mercato è stato caratterizzato da una serie di saliscendi, rimanendo comunque ben al di sopra del dato di partenza e costantemente oltre la media europea.
I motivi dietro le prestazioni dell’Italia
Quali sono le ragioni che spiegano queste prestazioni superiori alla media dell'Italia?
Innanzitutto - racconta
Marie-Christine Pygott, senior analyst at CONTEXT - è indubbio che l'Italia abbia effettuato grandi investimenti nella digitalizzazione dell'istruzione da quando sono stati introdotti i primi blocchi alla libertà di circolazione delle persone e la conseguente chiusura delle scuole (In Italia rimaste più a lungo chiuse di altri Paesi). Il dato europeo, inoltre, è caratterizzato dalle performance non ottimali di Germania e Francia, che hanno visto una crescita degli investimenti nella digital education più contenuta. Inoltre, conta non poco l’effetto statistico e ottico: il grafico di Context parifica a 100 le dimensioni dei diversi mercati all’inizio del 2020 per visualizzarne la crescita nel periodo pandemico.
Ma in realtà l’Italia partiva da volumi di affari più bassi rispetto ad alcuni mercati europei più maturi, come il Regno Unito; dunque, in un certo senso la crescita verso l’alto post marzo 2020 è stata più semplice e immediata.
Resterà da vedere se anche nel prossimo futuro il mercato nazionale dell’education manterrà questi livelli di crescita: l’interrogativo è d’obbligo ma, di sicuro, la pandemia ha messo definitivamente questo tema al centro dell’attenzione del mondo scolastico e dei suoi dirigenti.
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