Nata nella nicchia dell’High Performance Compunting, oggi l’italiana E4 Computer Engineering sviluppa in modo flessibile e sicuro anche soluzioni integrate, scalabili e monitorabili di High Performance Data Analytics, AI e Deep Learning. Selezionata la rosa dei suoi partner, cui assicura un onboarding del tutto customizzato
Da hardware integrator a solution vendor. Così è evoluta negli anni l’identità di E4 Computer Engineering, l’azienda tutta italiana fondata nel 2002 a Scandiano, in provincia di Reggio Emilia. Qui ha operato fin dal primo giorno come server factory dedicata alla nicchia del
calcolo ad alte prestazioni, quell’High Performance Computing tanto richiesto dai grandi centri universitari, che ancora oggi rappresentano il suo maggiore bacino di utenza.
Da sempre votata all’innovazione, negli anni E4 Computer Engineering ha continuato a investire in Ricerca e sviluppo, distinguendosi in un mercato quasi esclusivamente dominato da colossi.
“Una ricerca e sviluppo che ci ha portato ad essere tra i primi al mondo a usare Gpu per il supercalcolo e per questo siamo stati più volte menzionati come ‘early comer’ in questa tecnologia. Per primi abbiamo, poi, realizzato un cluster Arm con Mellanox, che abbiamo venduto anche in Giappone” afferma
Francesco Morsiani, Ceo e fondatore di E4 Computer Engineering assieme a
Cosimo Damiano Gianfreda, il suo
CTO.
Francesco Morsiani, Ceo e fondatore di E4 Computer EngineeringDa anni l’azienda
fa parte del consorzio Epi (European Processor Initiative), il cui obiettivo è progettare e implementare roadmap per la creazione di una nuova famiglia di processori europei a basso consumo per l’extreme scale computing, i Big Data ad alte prestazioni e una vasta gamma di applicazioni emergenti. Membro attivo in numerosi consorzi dell’ecosistema Hpc (Max, Etp4Hpc HiPeac e altri),
E4 lavora anche nell’ambito del Cern openlab su progetti di ricerca e sviluppo congiunti nei settori dell’Intelligenza artificiale e dell’analisi dei dati ad alte prestazioni, progettando e sviluppando tecnologie di elaborazione e architetture di storage dotate delle più moderne tecnologie.
“In tutto il sud Europa oggi non c’è centro di calcolo del mondo scientifico che non abbia macchine nostre: tra questi centri c'è anche il Cern di Ginevra, con cui vantiamo una stretta collaborazione fin dal 2006. Negli ultimi anni, comunque, siamo cresciuti molto anche in ambiente corporate, soprattutto in settori come l’automotive e il farmaceutico, dove c’è una forte richiesta di supercalcolo” spiega Morsiani, tracciando una crescita aziendale che da quest’anno in avanti passerà anche da nuove geografie grazie alla
filiale recentemente aperta a Monaco di Baviera, avviata proprio per conquistare spazi nel mercato di lingua tedesca e, più in generale, dell’Europa occidentale.
Dall’approccio sartoriale all’Industrializzazione dell’innovazione“Oggi sul mercato siamo un vendor decisamente atipico. Alla competenza maturata in ambito Hpc abbiamo aggiunto, infatti, negli ultimi anni un’importante componente software legata all’open source e una terza componente analitica volta a estrarre informazioni di valore dai dati non strutturati” afferma
Simone Zanotti, Sales & Marketing Director, pronto a sottolineare come
l’evoluzione dell’offerta sia stata tutto sommato naturale, dal momento che le due nuove focalizzazioni sono strettamente legate alla capacità di calcolo.
“Siamo ormai a pieno titolo un solution vendor capace di identificare, progettare e ottimizzare soluzioni full stack hardware e software in grado di rafforzare il business dei clienti. Un traguardo a cui siamo arrivati operando sulle competenze e rivedendo le nostre stesse modalità di lavoro. In passato, infatti, la focalizzazione esclusiva sull’Hpc consentiva un approccio fortemente sartoriale, ma con il nuovo mix d’offerta siamo dovuti passare a una metodologia agile, che consentisse un approccio ibrido capace di abilitare l''‘Industrializzazione dell’innovazione’, avvicinandola a più aziende possibile attraverso soluzioni predefinite e matrici semplificate. Questo senza alienare le competenze necessarie a tutte quelle personalizzazioni che il mercato richiede” chiarisce Zanotti.
Simone Zanotti, Sales & Marketing Director di E4 Computer EngineeringIl risultato è un’azienda che dal 2019 registra un tasso di crescita del 40% anno su anno, per un giro d’affari complessivo che nel 2020 ha toccato i 17,8 milioni di euro (erano 9 nel 2018). Cifra su cui pesa ancora per il 70% il settore Educational.
“Al di là delle tecnologie, la chiave di questo successo va soprattutto trovata nelle risorse umane. Nonostante la grande competizione del settore, siamo infatti convinti di poter offrire elementi di unicità che ci permettono di mantenere alta l’attenzione sulle competenze. Questo non significa che la nostra area tecnica sia composta solo da informatici. Anzi, siamo molto interessati a tutti gli scienziati: matematici, fisici e chimici che possono aiutarci a sviluppare soluzioni complete, mettendo insieme più visioni” precisa il Sales & Marketing Director.
Un canale dall’onboarding flessibileSul fronte commerciale, oggi E4 si muove sul mercato italiano con un team di cinque persone e
un canale indiretto composto da 12 system integrator, con cui sono nate collaborazioni soprattutto in ambito enterprise.
“Per noi lo sviluppo di questo fronte rappresenta oggi una priorità assoluta. Non vorremmo, però, un modello troppo formalizzato con un programma eccessivamente rigido. Puntiamo ad aumentare la capillarità, mantenendo un onboarding flessibile dei nostri partner, con cui definire le collaborazioni in funzione delle loro effettive necessità, che possono variare in funzione delle aree geografiche di appartenenza o delle specializzazioni maturate negli anni” commenta Zanotti, ricordando come tutto
il portafoglio di E4 sia concepito in ottica cloud e questo consenta al canale attività di upselling, aggiungendo livelli di servizio all’infrastruttura o implementando le tecnologie in casa per erogarle in modalità as a service.
Il porfolio E4 in dettaglioOggi sono molte le soluzioni che E4 mette a disposizione in combinazione con i suoi sistemi hardware: soluzioni sviluppate seguendo alcuni principi chiave come la semplicità, la fruizione come servizio, la scalabilità, la flessibilità, la misurabilità e l’automazione. La prima di queste soluzioni è
Fluctus, una open source cloud platform a base open stack che il cliente può mettere in casa agganciando provider di cloud services pubblici.
Kaptain è, invece, un’architettura di orchestrazione che permette di gestire applicazioni multicontainer complesse.
Gaia è una Gpu for Artificial intelligence appliance, dotata di uno strato software open source che rende i data scientist indipendenti da sviluppatori e sistemisti.
Usti è una ultrafast storage appliance messa a punto per eliminare i colli di bottiglia dello storage. A tutto questo si aggiunge
Medooza, la struttura Hpc altamente flessibile che in unico layout infrastrutturale permette di aggiungere nuovi nodi o interfacciarsi con il cloud senza dover cambiare l’architettura del sistema.
Da qualche anno E4 dispone, infine, di una proposizione in ambito virtualizzazione, declinata in
Vstone,
Vshuffle e
Twinstone. La prima per la virtualizzazione convergente, la seconda per la virtualizzazione iperconvergente e la terza per la virtualizzazione mirrored.
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