Alcuni dati estrapolati dalla survey annuale ChannelWatch, condotta su un campione di oltre 8.367 rivenditori attivi nei principali paesi europei, fotografa il sentiment del canale rispetto alla nuova realtà. I drivenditori hanno apprezzato il supporto fornito dai distributori nell'emergenza e ora guardano con più interesse al cloud
E’ stato un
periodo di lavoro intenso quello vissuto
dai distributori IT globali durante il lock down per supportare i propri rivenditori e migliorare le partnership di canale, anche se
c'è ancora molto lavoro da fare in logica cloud verso cui l’interesse degli operatori di canale è sempre più alto.
Lo dice l’analista
Context, in un anticipo dell’
annuale report ChannelWatch basato sui risultati di un’indagine svolta su un
campione di oltre 8.367 rivenditori di Regno Unito, Irlanda, Francia, Germania, Spagna, Italia, Portogallo, Polonia, Repubblica Ceca, Paesi Baltici, Russia, Turchia e Sud Africa. Ne esce un
interessante spaccato da cui emerge come come
il canale sta affrontando la nuova realtà, in quanto la survey si basa su interviste condotte tra
marzo a giugno nel pieno dell’emergenza.
La
buona notizia per i distributori riguarda il fatto che
in ogni categoria in cui è possibile fare il raffronto rispetto all’anno precedente
la percezione da parte dei rivenditori risulta migliore. La
puntualità nelle consegne dei prodotti ha ottenuto il più alto indice di approvazione medio di quasi 4,5, anche se i maggiori risultati rispetto allo scorso anno vanno a
supporto ‘sul campo’, fatturazione e servizi correlati al cloud."Il report CONTEXT ChannelWatch di quest'anno fornisce alcuni interessanti inshigt su come l'industria si stia adattando alla crisi COVID-19. Nonostante l'impatto negativo della crisi su alcuni ambiti del settore, in generale infatti questa ha favorito un maggior avvicinamento tra i distributori e i loro rivenditori che ne anno apprezzato l’attività di supporto", ha spiegato
Howard Davies, Ceo di Context.
Howard Davies, Ceo di ContextIl futuro che verràGuardando avanti, è forte la
call to action da parte dei rivenditori ai distributori affinché
potenzino le attività di formazione e training al fine di
favorire e aiutare la crescita del business cloud. Per il 55% dei rivenditori è infatti questa la loro principale priorità:
sostenere il successo del modello "as-a-service", una priorità molto elevata rispetto alla seconda voce priorità, il
marketing (40%).
Sembra infatti essere un
anno di svolta per i servizi cloud, come dimostra la percentuale di rivenditori orientati in questa direzione; nell’
ultimo semestre sono
cinque le categorie chiave in logica cloud che hanno riportato tassi elevati tassi crescita:
backup, disaster recovery, restore;
infrastruttura; sicurezza; web hosting ed e-commerce; business applications. In particolare nel backup, i numeri sono passati dal +44% del 2019 al +70% del 2020, un livello senza precedenti.
Incoraggianti anche le indicazioni per il canale IT in relazione al 'sentiment' dei rivenditori
nei confronti dei prossimi 12 mesi, meno pessimistico di quanto ci si aspettasse visto che le interviste sono state condotte al culmine del lock down.
Il 40% degli intervistati confida infatti in un anno migliore, anche se in calo rispetto al 71% dello scorso anno; un 39% si aspetta un andamento simile a quello attuale e solo il 21% prevede un peggioramento per i prossimi 12 mesi.
Aree di investimentoC’è molta coerenza rispetto al 2019 in relazione alle
aree di maggior investimento per il canale B2B e B2C:
cloud (50%),
sicurezza (44%) e
networking (44%) le principali aree nell’area B2B mentre i rivenditori B2C stanno raddoppiando gli investimenti in
PC (65%),
componenti (39%),
accessori (35%),
cuffie (19%) e altre categorie.
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