La possibilità di scaricare l'app per il tracciamento dei contatti Covid-19 viene negata non solo sui modelli più recenti, sprovvisti dei servizi di Google visto il divieto Usa, ma anche sugli smartphone un po' più datati, però molto diffusi in Italia: secondo le rilevazioni di GFK un italiano su tre ha in mano uno smartphone di uno di questi due marchi.
Non fila troppo liscio il debutto settimanale della nuova
app Immuni, soluzione che permette di tenere sotto traccia i possibili contatti "positivi" al Covid-19. Di certo non offre la possibilità di essere attivata dalle decine di migliaia di utenti visto che
non funziona su "tutti" gli smartphone Huawei, così come in quelli a marchio Honor (second brand di Huawei). Dunque questa impossibilità di essere scaricata viene negato non solo sui modelli più recenti, sprovvisti dei servizi di Google a causa di un divieto Usa, ma anche sugli smartphone un po' più datati, però molto diffusi in Italia visto che secondo le rilevazioni di GFK un italiano su tre ha in mano uno smartphone di uno di questi due marchi e per Huawei il mercato italiano rappresenta il secondo mercato dopo quello domestico cinese.
I problemi della app Immuni sugli smartphone Huawei e Honor sono risultati evidenti da subito: diversi utenti hanno infatti segnalato il malfunzionamento della app per il tracciamento dei contatti, che da lunedì è scaricabile sugli smartphone. Dopo l'aggiornamento di Immuni, i possessori degli smartphone Huawei e Honor hanno visto l'applicazione sparire dal negozio di Google.
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