Con un’offerta in grado di accompagnare i dealer nei percorsi di Digital Transformation dei clienti, la Bu a valore del distributore Attiva continua a rafforzare il proprio portafoglio introducendo nuovi brand, sopratutto di nicchia. Prosegue, intanto, l’attività formativa, oggi più che mai strategica per aiutare i rivenditori a fronteggiare l’emergenza tecnologica in atto
Il mercato della Digital Transformation ripartirà esattamente dove si è fermato. Ad esserne convinto è
Lorenzo Zanotto, B.U Sales Manager di Attiva Evolution, certo che l’eredità lasciata dal lockdown causato dall’emergenza sanitaria non modificherà in modo sostanziale l’approccio tecnologico già adottato dalle aziende prima del 21 febbraio.
“Le organizzazioni che avevano già iniziato un percorso di trasformazione digitale, semplicemente accelerandolo in fase di lockdown, proseguiranno in questo cammino anche nel post emergenza. Chi, invece, si è trovato forzato dal blocco a utilizzare nuovi strumenti digitali ed è ricorso a soluzioni in promozione tornerà quasi sicuramente alle sue vecchie logiche di lavoro, più preoccupato dal recupero della stabilità che dall'aggiornamento delle tecnologie” afferma Zanotto, facendo così chiarezza attorno alle opportunità legate allo
smart working, un tema tecnologico che da tempo trova nel paniere del distributore vicentino tutti gli ingredienti per essere scaricato a terra.
Lorenzo Zanotto, B.U Sales Manager di Attiva EvolutionI pillar tecnologici su cui è cresciuta Attiva Evolution (vale a dire la business unit a valore di Attiva) sono infatti la
Data Protection & Compliance, il Data Storage & Recovery, la Communication & Collaboration e la Data Infrastructure & Business Continuity. Quattro pilastri che sostengono la trasformazione digitale delle imprese e che nel corso del 2019 hanno portato la Bu a importanti risultati economici. A sostenerli sono state soprattutto le richieste di
soluzioni hybrid cloud, Ucc e cyber security, tutti ambiti su cui da tempo si sta concentrando l’attività di scounting del distributore.
“Da sempre puntiamo ad ampliare il nostro portafoglio con soluzioni innovative, spesso di nicchia, che in Italia non sono ancora distribuite e, quindi, non sono per nulla inflazionate. Nell’ambito dell’Identity & Access Management, per esempio, abbiamo recentemente stretto un accordo con una startup italo americana, mentre stiamo valutando alcune soluzioni avanzate di Privilege Access Management accessibili anche alle Pmi” afferma
Daniele Urbanelli, Brand and Product Manager di Attiva Evolution, sottolineando l’interesse del distributore anche nei confronti di soluzioni di storage as a service per aiutare i rivenditori a cavalcare l’importante opportunità dei servizi.
Daniele Urbanelli, Brand and Product Manager di Attiva EvolutionOpportunità che Attiva è da sempre pronta a spiegare e ad approfondire attraverso c
ontinui momenti formativi, forzatamente riformulati nell’ultimo periodo da onsite a online.
“Passata la prima fase d’emergenza in cui c’è stato un rush digitale generalizzato, la situazione oggi si è calmata e abbiamo la possibilità di lavorare con il canale sull’aspetto della proposizione, agendo da maggior collante tra vendor e dealer attraverso appuntamenti decisamente più mirati: caffè digitali in cui si parla di tecnologia in modo più specifico ed puntuale” spiega
Sandro Piccoli, Sales and Business Development Manager di Attiva Evolution.
Sandro Piccoli, Sales and Business Development Manager di Attiva EvolutionD’altra parte, una buona percentuale di professionisti It non era pronta ad affrontare l’emergenza tecnologica che si è scatenata sul mercato a causa del lockdown e questo sta spingendo sempre più operatori a consolidare le proprie competenze in tempi rapidi.
“Siamo pronti ad affiancare i dealer nella loro preparazione, consapevoli che presto l’emergenza sanitaria si trasformerà in un’emergenza economica. Anche per questo sul fronte finanziario stiamo studiando nuovi strumenti stringendo accordi con circuiti alternativi, che non andranno a incidere sul rating dei dealer” afferma Zanotto, che proseguendo sul tema aggiunge:
“Dopo il lockdown le aziende con le spalle grosse continueranno a non avere problemi di accesso al credito, anche se quasi sicuramente subiranno un calo di fatturato. A trovarsi in maggiore difficoltà saranno le piccole imprese, soprattutto se non verranno messi in atto piani finanziari a supporto. Il discorso è analogo nel mercato It per quanto riguarda gli operatori: usciti dall’emergenza, i dealer medio-grandi riusciranno a far fronte finanziariamente alla situazione continuando a fare il loro business come sempre, mentre i piccoli, in particolare quelli che non si sono convertiti per tempo a un modello basato sui servizi, avranno un duplice problema per quanto riguarda collocamento e liquidità”.
Una riflessione che anticipa un’evoluzione di mercato pesantemente orientata ad accorpamenti e acquisizioni tra operatori.
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