La capacità di innovare a partire dal silicio permette al vendor californiano di sviluppare piattaforme che, oltre a minimizzare i fallimenti dei dispositivi, ne massimizzano anche le performance. Certifi cati dai principali software vendor di Data protection tutti i suoi sistemi Jbod
Con l’avvento dei Big Data, dell’Internet of Things, del Machine Learning e dell’Artificial Intelligence, la quantità di dati che le aziende sono chiamate a gestire sta aumentando in modo esponenziale. Idc prevede che nel 2025 il loro volume raggiungerà a livello mondiale i 163 Zettabytes, decuplicando così i 16 ZB generati nel 2016.
Un patrimonio di valore solo se tutti questi dati possono essere analizzati in tempo reale in modo aggregato.
“Purtroppo, all’esplosione dei dati non corrisponde all’interno delle aziende anche un’esplosione dei budget dedicati allo storage. Questo significa che le organizzazioni devono necessariamente ripensare le proprie strategie per riuscire a gestire un volume crescente di dati cui accedere in tempi rapidi” afferma
Davide Villa, Director Emeai Business Development di Western Digital, ricordando come i sistemi di backup si compongano di due elementi fondamentali: il software che gestisce la movimentazione, la replica e il ripristino del dato; e lo storage su cui il dato viene salvato.
“Un backup a regola d’arte dovrebbe seguire la regola del 3-21: tre copie su due media differenti e una copia salvata in remoto. Più in dettaglio sarebbe opportuno disporre di una copia su uno storage operativo, solitamente basato su un sistema ibrido che utilizza Ssd e hhd; una copia offline in locale che può essere salvata su un sistema di storage basato su hdd o tape; e una copia in un altro sito, basata su hdd, con funzione di disaster recovery” spiega Villa, che in tema di Ssd e hhd sottolinea
il ruolo di Western Digital, non solo maggiore produttore di hard disk a livello globale ma anche uno dei principali fornitori di Ssd per tutto il mercato enterprise. Per le funzioni di backup, il vendor propone all’interno della sua offerta le piattaforme UltraStar Data60 e Data102.
Davide Villa, Director Emeai Business Development di Western DigitalSi tratta di Jbod (Just a Bunch Of Disks) ibride ad alta densità, che possono alloggiare rispettivamente fino a 60 o 102 dischi, 24 dei quali Ssd.
“Siamo l’unica azienda al mondo a produrre la flash, i controllori per gli Ssd, gli Ssd stessi, gli hdd e le piattaforme” precisa il Director, sottolineando come
l’elevata integrazione verticale dei suoi sistemi storage renda le soluzioni WD estremamente ottimizzate dal punto di vista funzionale e di costo. Per quel che riguarda la gestione del dato, il vendor si appoggia invece a collaborazioni con i principali attori di mercato e ad oggi tutti i suoi Jbod sono certificati per l’utilizzo con i software di Data protection di Acronis, Arcserve, Commvault, Veeam e Veritas.
“La capacità di innovare dal silicio fino al sistema completo ci permette di sviluppare piattaforme che, da una parte, minimizzano gli stress e i fallimenti dei dispositivi e, dall’altra, massimizzano le performance. Gli Hdd sono, infatti, sensibili a due principali criticità: l’esposizione ad alte temperature, che determinano il crollo dell’affidabilità, e le vibrazioni meccaniche, che riducono le performance facendo entrare il dispositivo in uno stato di ibernazione per evitare i fallimenti. Due problematiche che i Jbod WD riducono al minimo grazie due tecnologie brevettate: IsoVibe e ArticFlow” spiega Villa. La prima permette di ridurre al minimo le vibrazioni che ogni disco trasmette ai dischi adiacenti, aiutando a garantire prestazioni costanti. La seconda, invece, è la modalità con cui viene canalizzata l’aria fredda e calda all’interno del Jbod per evitare che ci sia una differenza superiore ai 5° centigradi tra il disco più fresco e quello più caldo. Grazie a queste due tecnologie, Western Digital ha calcolato che i tassi di fallimento degli Hdd utilizzati all’interno dei suoi Jbod sono del 62% inferiori ai fallimenti registrati utilizzando gli stessi dispositivi su piattaforme di altri produttori.
Tanto supporto ai dealer"Ai dealer offriamo il miglior hardware disponibile, garantendo anche costi estremamente contenuti, il tutto arricchito da un’attenta consulenza tecnica che li aiuta a realizzare sistemi di back up ottimali per i loro clienti” afferma il Director, sottolineando come oggi i rivenditori WD possano prendere parte a progetti di maggiori dimensioni rispetto al passato.
La certificazione delle piattaforme da parte dei maggiori produttori di software per back up semplifica, poi, l’implementazione dei sistemi, mentre introiti addizionali possono essere colti dalla fornitura dei servizi di assistenza post vendita. “
Per mantenere costantemente aggiornato l’ecosistema dei nostri dealer, pubblichiamo regolarmente reference architecture che spiegano come realizzare soluzioni di back up ottimali” conclude Villa, che ricorda come gli architetti di sistema del vendor siano sempre a disposizione nella fase di definizione dei progetti. Sul fronte formativo, a breve saranno organizzate anche sessioni di training su tutto il territorio, eventi in cui Western Digital assieme ai partner tecnologici spiegherà ai rivenditori le opportunità offerte dal suo hardware e dalle sue collaborazioni di sistema.
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