L'analista di mercato fornisce i dati relativi al 4 trimestre del 2019 e dell'intero anno relativi al mercato dei servizi infrastrutturali cloud cinesi. Queste realtà hanno messo le loro piattaforme a disposizione del Paese per fronteggiare l'emergenza Coronavirus. Buone le prospettive per il 2020
Il cloud cinese è in buona ‘salute’. E’ ciò che emerge da alcuni
dati dell'analista di mercato
Canalys relativi al
quarto trimestre del 2019, che indicano un
incremento del 66,9% dei servizi infrastrutturali cloud, per una
spesa totale di 3,3 miliardi di dollari, con un’incidenza della rappresentanza cinese sul mercato globale del cloud del 10,8%, attestandosi come il
secondo mercato a livello mondiale. In testa alla classifica dei cloud service provider cinesi si posiziona saldamente
Alibaba Cloud con una quota del
46,4% sulla spesa totale. Segue a distanza
Tencent Cloud che ha però migliorato la sua posizione (18,0%), mentre
Baidu AI Cloud è passato al
terzo posto con una quota dell'8,8%.
Al servizio del PaeseA inizio del 2020 questi
tre cloud provider cinesi hanno risposto prontamente allo scoppio del coronavirus (COVID-19), fornendo
accesso a potenza computazionale on demand, funzionalità di intelligenza artificiale e altri servizi a
supporto di dipartimenti governativi, imprese, istituti di ricerca e studenti."In risposta alla crescente crisi legata al coronavirus i cloud provider hanno potuto dimostrare gli evidenti benefici che derivano dall’utilizzo del cloud computing", ha affermato
Yih Khai Wong, Senior Analyst di Canalys. "Lo hanno fatto mettendo a disposizione e potenziando le misure atte a tenere il passo dell’incremento dei carichi di lavoro per analizzare ampi set di dati. Hanno aperto le loro piattaforme, consentendo ai clienti di utilizzare più risorse gratuitamente per mantenere le operazioni. Hanno quindi rafforzato le loro piattaforme con funzionalità di AI per consentire agli istituti di ricerca di potenziare i loro studi di ricerca al fine di accelerare l’attività di screening e prevenzione. A seguito della chiusura delle scuole gli studenti hanno potuto beneficiare dell'accesso agli strumenti di apprendimento online su tali piattaforme. Tutto ciò ha costituito un precedente per le aziende del settore che offrono servizi basati su cloud nella dare risposta atte a supportare le organizzazioni colpite dal coronavirus. " In particolare,
Alibaba Cloud ha offerto crediti alle organizzazioni interessate ad acquistare il suo
Elastic Compute Service, nonché altri servizi tra cui quelli di cybersecurity. Ha messo a disposizione gratuitamente la sua piattaforma basata sull'intelligenza artificiale agli istituti di ricerca per
accelerare lo studio sulla sequenza del genoma, lo screening delle proteine e il lavoro correlato nel
trattamento e nella prevenzione del coronavirus. Tencent Cloud ha reso la sua piattaforma disponibile per i team di ricerca delle università di tutto il paese. Ha altresì lanciato il portafoglio
Cloud Office per supportare il
remote working, che include
Tencent Meeting e WeChat Work. Nel corso dell’emergenza ha reso disponibili gratuitamente ulteriori strumenti di chat audio e video ad aziende e studenti. Da parte sua
Baidu AI Cloud ha aperto la sua
piattaforma di consultazione medica online gratuita a qualsiasi quesito medico, arrivando a
gestire oltre 15 milioni di interazioni. Inoltre, ha aperto la piattaforma gratuitamente agli istituti di ricerca e ha sviluppato
strumenti di mappatura per tracciare la diffusione iniziale del virus al fine di aiutare gli sforzi di risposta locale.
Cresce l'interesse per i servizi cloudComplessivamente
in Cina nel 2019 i servizi infrastrutturali cloud sono aumentati del 63,7%, superando i 10,7 miliardi di dollari. Alibaba Cloud si è classificata al primo posto, rappresentando il 46,1% del mercato, seguita al secondo posto da
Tencent Cloud è al 17,3%. Al terzo posto c'è
AWS, seguito da
Baidu AI Cloud.
Allo stato attuale l
e prospettive per il 2020 appaino positive per questo mercato, in quanto si stima che, alla luce della situazione contingente e conclusa la fase di emergenza, per garantire la continuità del business futuro
molte organizzaizoni valuteranno di spostare un numero crescente di applicazioni sul cloud rispetto al passato; e di tutto ciò non potrenno che
beneficiare i cloud provider.
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