Nel secondo trimestre dell'anno il PRODOTTO INTERNO LORDO di casa Italia è calato dello 0,2% rispetto ai primi tre mesi dell'anno. Su base annua, invece, il PIL flette dello 0,3% ovvero un valore reale di 340 miliardi, si tratta del peggior secondo trimestre dall'anno 2000.
Il Bel Paese non ce la fa e torna in recessione. Secondo i dati preliminari dell'Istituto di statistica,
ISTAT, nel secondo trimestre dell'anno il
PRODOTTO INTERNO LORDO di casa Italia è calato dello 0,2% rispetto ai primi tre mesi dell'anno, quando l'economia aveva già registrato una contrazione dello 0,1%.Su base annua, invece, il PIL flette dello 0,3%: con un valore reale di 340 miliardi, si tratta del peggior secondo trimestre dal 2000.Di fatto, nonostante gli sforzi e le promesse del governo Renzi, la crescita economica continua a essere negativa, come d'altra parte avevano anticipato i dati sulla produzione industriale relativi al secondo trimestre che avevano evidenziato un -0,4% nella media del periodo. Il dato è comunque peggiore delle attese degli analisti
che si aspettavano una variazione compresa tra -0,1% e +0,1%.
Alla luce dei primi due trimestri, in effetti, una crescita dello 0,8% appare ormai del tutto irrealistica. Anzi, secondo icommenti degli economisti, si avvicina lo spettro che l'intero anno andrà in archivio con il segno meno. Gli indicatori di luglio, infatti, sono tutt'altro che rassicuranti. Terna, per esempio, ha comunicato che i consumi elettrici sono calati del 3,8% tendenziale. La fiducia dei consumatori il mese scorso è scesa, confermando l'inversione del trend cominciata a giugno.In ribasso anche la fiducia delle imprese manifatturiere, infatti sempre a luglio, l'attività del settore manifatturiero ècresciuta al ritmo più lento degli ultimi otto mesi.In frenata rispetto al mese precedente, poi, il comparto dei servizi e se qiuesto non bastasse, non si vede una ripresa dei prezzi al consumo.
Secondo
Vincenzo Longo, market strategist di IG, "ora gli investitori, che sin dalla fine del 2013 erano tornati positivisul nostro paese, iniziano a nutrire seri dubbi sulle possibilità di ripresa dell'economia".
Le altre economie d'Europa, però, precisa Longo, "non sono in una situazione molto migliore della nostra. Interessanti saranno i commenti ai dati odierni che potrebbero arrivare dalla conferenza stampa di Draghi domani". E intanto la Borsa italiana ritraccia di oltre i due punti e mezzo avvicinandosi ai valori di inizio 2014.
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