Un consumatore gestisce in media undici account online (tra cui email, servizi bancari, piattaforme per acquisti online o per la fatturazione, siti web di intrattenimento) e per accedervi devono ricordare circa nove password diverse. Una persona su quattro dimentica queste password almeno una volta al mese, con quasi un terzo (28%) che contatta il servizio clienti ogni tre mesi per reimpostare le credenziali di accesso.
Oggi, giovedì 2 maggio è il
World Password Day, iniziativa mondiale che rappresenta anche un’occasione per riflettere sul ruolo dei PIN e delle password e prendere in esame i limiti di questi strumenti quando si tratta di proteggere informazioni finanziarie e personali, senza causare gravi problemi ai consumatori.
Su questo tema Nuance Communications ha condotto uno studio a livello europeo nel corso del mese di aprile con lo scopo di evidenziare il 'cosiddetto percepito' delle persone rispetto alle password tradizionali e alle potenzialità delle nuove tecnologie progettate per salvaguardare i dati e ridurre le frodi informatiche.
World Password Day: le password creano vere e proprie frustrazioni
Le password rappresentano ancora una grande sfida per i consumatori. Infatti, l’indagine ha rilevato che ogni consumatore gestisce in media undici account online (tra cui email, servizi bancari, piattaforme per acquisti online o per la fatturazione, siti web di intrattenimento, ecc.) e per accedervi devono ricordare circa nove password diverse.
Una persona su quattro dimentica queste password almeno una volta al mese, con quasi un terzo (28%) che contatta il servizio clienti ogni tre mesi per reimpostare le credenziali di accesso.
Negli Stati Uniti, addirittura, un consumatore su dieci effettua questa chiamata più di una volta a settimana.
WPD: le frodi informatiche continuano a colpire duramente i consumatori
Oltre a causare frustrazione, le password tradizionali non sono sicure. Basti pensare che negli ultimi dodici mesi quasi un cittadino su quattro (24%) in tutto il mondo è stato vittima di frodi informatiche, perdendo in media circa 2000 dollari a causa della scarsa protezione dell’account.
Gli utenti negli Stati Uniti sono stati i più colpiti, con quasi due consumatori su cinque (38%) che hanno subito una frode nell’ultimo anno.Tuttavia, i consumatori sono rapidi a reagire a un attacco, con quasi due terzi (62%) degli intervistati dichiarano l’intenzione di cambiare fornitori di servizi qualora cadessero vittima di frodi informatiche attraverso i servizi dei quali fruiscono.
Nonostante questo, alla prova dei fatti più di un quarto (27%) delle vittime non ha modificato le password dei propri account in seguito ad attività fraudolente, lasciandole esposte a ulteriori attività criminali, come accade negli attacchi di Account Takeover (ATO).
La soluzione: prepararsi a prevenire le frodi
Man mano che i PIN e le password falliscono e gli hacker e le violazioni aumentano, sempre più organizzazioni stanno implementando la biometria per consentire ai clienti di convalidare la propria identità e accedere ai servizi in modo più semplice e sicuro. La sua adozione sta crescendo rapidamente: basti pensare che oltre 400 milioni di consumatori in tutto il mondo generano già più di otto miliardi di autenticazioni biometriche con successo ogni anno.
Proprio di recente HSBC ha annunciato che il suo sistema di biometria vocale innovativo - VoiceID - ha impedito che oltre 300 milioni di sterline cadessero nelle mani di truffatori telefonici. Da quando è stata lanciata nel 2016, i clienti HSBC hanno utilizzato questa tecnologia 15 milioni di volte. Ogni mese i clienti risparmiano circa 50 settimane o 8.400 ore di tempo che avrebbero altrimenti perso a reimpostare le password ola sicurezza manuale.
Secondo i dati emersi dall’indagine i consumatori si sentono sempre più a proprio agio ad utilizzare la biometria - che autentica gli individui in base alle loro caratteristiche fisiche e comportamentali - con oltre due terzi (68%) dei consumatori a livello globale e il 78% negli Stati Uniti che usa tranquillamente questa tecnologia.
Quasi un intervistato su tre (30%) utilizza già la tecnologia biometrica, come impronte digitali o biometria facciale, molte volte al giorno, per sbloccare, ad esempio il proprio smartphone. I consumatori di età compresa tra i 18 e i 24 anni sono quelli maggiormente abituati all’uso della biometria per questo scopo, con quasi due terzi (59%), rispetto a circa un consumatore su cinque (22%) di età pari o superiore ai 55 anni.
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Il World Password Day di quest’anno arriva nel mondo della sicurezza in un momento interessante, poiché da un lato le strategie di hacking dei truffatori continuano ad evolvere e dall’altro i consumatori richiedono un accesso più semplificato ai loro account - evidenzia Brett Beranek, General Manager, Security Business, Nuance Enterprise -. La biometria si distingue da PIN e password non sicuri e noiosi e pone l’accento sulle proprie caratteristiche personali, rendendo l’autenticazione non solo più sicura, ma molto più semplice da utilizzare” commenta"
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