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Nutanix spinge sul multicloud

Sempre più enterprise cloud ed edge computing nelle mire della società californiana, che quest'anno compie i suoi primi dieci anni di attività sul mercato

Vendor
È andata in scena a fine novembre a Londra Next, l’edizione europea della user conference di Nutanix, alla presenza di oltre 3500 persone tra clienti, partner e prospect della società attiva nell’enterprise cloud. Ambito nel quale sta riscuotendo crescenti consensi, che le consentono di guardare all'anno appena iniziato, in cui Nutanix compie i suoi primi dieci anni, con l’ottimismo derivante anche da una dimensione ormai globale, sottolineata in apertura di conferenza da Ben Gibson, Chief Marketing Officer di Nutanix, che ha evidenziato come l’azienda sia presente oggi in circa 120 Paesi con 28 uffici sparsi in tutto il mondo e oltre 3000 clienti. Di rilievo anche i risultati finanziari, il cui annuncio è caduto proprio durante l’evento londinese, con un primo quarter dell’anno fiscale 2019 particolarmente brillante, dove spiccavano un fatturato trimestrale di 313 milioni di dollari e soprattutto un margine lordo del 76 per cento, contro il 60 per cento dell’anno precedente.

Solide performance

Commentando i risultati finanziari, Tonya Chin, Vice president Investor Relations di Nutanix, ha parlato di “performance solida su tutta la linea, anche superiore alle nostre stesse previsioni”, sottolineando che “il passaggio iniziato più di un anno fa da azienda soprattutto hardware verso il software è ormai completata, mentre siamo a buon punto nella nuova transizione dal modello tradizionale delle licenze software a quello dei ricavi da abbonamento. Questi ultimi erano pari al 31 per cento del totale nello stesso trimestre dell’anno precedente mentre adesso sono al 51 per cento, con una crescita superiore al 100 per cento da un anno all’altro, e ci aspettiamo di avere un totale di ricavi da abbonamento del 70-75 per cento nell’arco dei prossimi 4-6 trimestri”.  

L’era del multicloud

Il passaggio sempre più marcato verso il “subscription model” è connaturato al nuovo volto di Nutanix, che oggi è ormai a tutti gli effetti votata al cloud, in cui i ricavi preponderanti sono quelli del “pay-as-you-grow”. In questo ambito, il crescente focus di Nutanix, ribadito più volte nel corso dell’evento di Londra, è quello della “cloud mobility”, ovvero la capacità di spostare "istanze" cloud nei diversi ambiti, cioè quello privato e quello dei grandi fornitori di cloud pubblico come AWS, Google, Microsoft Azure, ma anche tra i diversi tipi di cloud. Il concetto di “enterprise cloud” è appunto quello di gestire con il software Nutanix tutti i tipi di cloud, cioè privato, pubblico e distribuito, salvaguardando sempre la possibilità di cambiare, senza che vi sia lo spettro del lock-in, che costringe a rimanere con un provider specifico.
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Suite di servizi

La proposta di Nutanix per queste esigenze è Xi Cloud Services, una nuova suite di servizi progettati per creare un’infrastruttura più unificata tra diversi ambienti cloud, e che permettono alle aziende di scegliere la piattaforma più adatta per eseguire le applicazioni, senza vincoli tecnologici. Come è stato evidenziato anche dal recente studio Nutanix Enterprise Cloud Index, i carichi di lavoro aziendali in esecuzione nei cloud privati e pubblici aumenteranno di circa il 20 per cento nel corso dei prossimi due anni. Con Xi Cloud Services, Nutanix intende permettere alle aziende di semplificare l’integrazione di servizi cloud nelle loro distribuzioni multicloud, sia estendendo nativamente i propri ambienti Nutanix oltre i confini del data center tradizionale, sia ottenendo visibilità e gestione completa delle infrastrutture per monitorare i costi e garantire la compliance.  

Verso l’invisibilità

A oggi, Nutanix Xi Cloud Services comprende cinque servizi distinti, che forniscono non solo la capacità di standardizzare i carichi di lavoro e armonizzare le attività negli ambienti, ma permettono anche di “sfumare” i confini tra i cloud, utilizzando applicazioni e dati su diversi cloud per numerosi requisiti di protezione dei dati, distribuzione delle applicazioni e postazioni periferiche. Al riguardo, Dheeraj Pandey, CEO di Nutanix, ha spiegato che “nel mondo multi-cloud, la sfida numero uno oggi è quella di eseguire le applicazioni IT in modo trasparente tra le diverse piattaforme. Questa è da sempre la nostra missione: rendere le infrastrutture ‘invisibili’ ai nostri clienti per fare in modo che possano concentrarsi sulle loro applicazioni, indipendentemente da dove queste risiedono. Xi Cloud Services è l’evoluzione di questo viaggio verso l’invisibilità, intrapreso insieme ai nostri clienti”. 
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La spinta nell’edge

L’altra grande frontiera sulla quale Nutanix sta sempre più focalizzando l’attenzione è quella dell’edge computing, che oggi è come noto in fase di forte crescita di pari passo con lo sviluppo dell’Internet of Things. Impresa City ne ha parlato a Londra con Satyam Vaghani, Vice president e general manager IoT e AI di Nutanix. “Oggi la sfida principale è quella di portare sempre più intelligenza sull’edge, cioè alla periferia della rete, e la nostra proposta Nutanix Xi IoT Platform va in questa direzione”, ha sottolineato Vaghani, spiegando che “anche se si tratta di un business che per noi ha poco più di 18 mesi, le prospettive sono molto interessanti, anche per i nostri Partner, come dimostrano alcuni primi casi di rilievo, come quello di una nota società che ha più di 55mila caffetterie sparse in tutto il mondo e che ora è in grado di gestire ogni punto vendita senza che vi sia personale IT presente”. Infine, tra i settori verticali che possono trarre maggiori vantaggi dalle nuove applicazioni in ambito edge computing, e IoT, “i più promettenti oltre al retail sono quello dell’Oil & Gas e il Manufacturing, che metterei in prima fascia, mentre nel Tier 2 vedo l’ambito Healthcare e quello delle Smart City, dove vi sono alcuni aspetti anxche normativi da considerare”, ha concluso Satyam Vaghani.
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