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Rinvio TASI, il pasticciaccio che mette a rischio la ripresa economica

Il rinvio della Tasi a settembre per i comuni che non hanno ancora adottato le previste delibere produrrà un doppio effetto negativo, sui consumi delle famiglie e sui pagamenti delle amministrazioni locali alle imprese fornitrici. Lo sottolinea Unimpresa.

Mercato
il D-Day che deciderà se il contribuente deve o non deve pagare a giugno la TASI sarà la pubblicazione entro il 31 maggio della delibera sul sito del ministero dell'Economia. La legge prevede anche che ci sia una decisione di giunta e l'approvazione del consiglio entro il 23 maggio, con la contestuale pubblicazione sul portale del federalismo fiscale. Per cui se le nuove aliquote sono state pubblicate i cittadini dovranno pagare in base ai nuovi criteri già il 16 giugno, altrimenti si rinvia a settembre. E questa querelle non fa bene all'economia, allo sviluppo della crescita, sottolinea Unimpresa.
“Il rinvio della Tasi a settembre per i comuni che non hanno ancora adottato le previste delibere corre il rischio di produrre un doppio effetto negativo, sui consumi delle famiglie e sui pagamenti delle amministrazioni locali alle imprese fornitrici. Lo slittamento del termine per il versamento da giugno a settembre, infatti, potrebbe generare incertezza sugli importi da versare nelle casse comunali con la conseguenza assai probabile di creare incertezza per le famiglie, in un periodo, quello estivo, in cui si spende solitamente una fetta rilevante del reddito. Con tutto quello che ne consegue sul versante delle imprese che operano nel settore del turismo. Lo slittamento, peraltro, ha impatto sulle casse comunali, con una fetta rilevante di gettito che verrebbe incassata con tre mesi di ritardo sull’agenda standard: un rinvio che inevitabilmente costringerebbe i sindaci a selezionare i pagamenti, facendo slittare gioco forza quelli sulle imprese fornitrici o con co ntratti di appalto in corso”. 
Lo dichiara il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi, commentando l’intenzione del governo di far slittare da giugno a settembre il versamento della prima rata della Tasi in tutti i comuni che non approveranno i regolamenti entro il 23 maggio.
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