Due recenti studi sul mercato del Bring your own device (Byod) concordano sulla tendenza più che positiva, destinata a proseguire per i prossimi quindici anni. Markets and Markets stima che nel 2013 il comparto abbia globalmente raggiunto un valore di 71,93 miliardi di dollari e arriverà a 266,17 miliardi nel 2019. Gli Usa guideranno la crescita, con Europa e Asia-Pacifico alle spalle. Grand View Research si allinea sul cammino favorevole, ma azzarda per il 2020 un valore assoluto di 240 miliardi di dollari. I numeri possono sembrare pompati, ma va detto che gli analisti comprendono nella valutazione tutti i dispositivi comprati dagli utenti e utilizzati anche sul lavoro. Se le stime si limitassero ai soli tool e soluzioni (piattaforme, server, applicazioni), avremmo cifre certamente più contenute. Al di là dei valori assoluti, tuttavia, ciò che emerge dalle indagini è che il vero senso della crescita del comparto va relazionato agli investimenti in infrastrutture e sicurezza. Gli strumenti per proteggere dispositivi e dati, nonché per gestirli (Mobile device management in testa) sono il vero mercato del Byod che deve interessare gli addetti ai lavori. Gli studi citati, allargati ai dispositivi, dimostrano poi che il Byod è ancora, per il momento, collegato agli smartphone, anche se tablet e notebook hanno la loro importanza. Questo stato di cose sembra destinato a perdurare nel tempo. Se guardiamo alle imprese che hanno adottato strategie più o meno definite, per ora il fenomeno sembra concentrato soprattutto sulle imprese medio-grandi, che rappresentano un valore pari al 75% del totale. Grand View Research sottolinea però come le realtà più piccole siano comunque attive e colleghino il Byod sia alla soddisfazione dei dipendenti che a una riduzione dei costi non trascurabile. In generale, la preoccupazione più sentita per tutti resta quella della sicurezza soprattutto a livello di infrastruttura. Per i vendor, su questo terreno si gioca una parte fondamentale del percorso di crescita a medio termine.
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