In Europa e Nordamerica la crescita non dovrebbe superare il 10% per il 2014. Android continua a farla da padrone, con un peso del 78,9% nelle vendite totali. iOs si attesta al di sotto del 15% mentre per Windows Phone si prevede un’affermazione più consistente (dal 3,9 al 7% in quattro anni).
Gli impressionanti tassi di crescita fatti segnare in questi anni dagli
smartphone sembrano destinati a diventare presto un ricordo. Le cifre presentate da
Idc lasciano pensare all’avvio della fase di
maturazione, nella quale un tasso di penetrazione già elevato non lascia più spazio a forti ascese, ma solo a un pur positivo consolidamento.
Nel 2014, secondo l’analista, il mercato mondiale dei
telefoni intelligenti dovrebbe crescere del 19% in rapporto a un 2013 che, invece, aveva potuto ancora esibire un tasso positivo del 39%, sancendo il superamento del miliardo di dispositivi presenti sul mercato.
Idc ritiene che il 2014 sarà un anno di transizione, con
regole dettate in modo crescente dai paesi emergenti, gli unici con tassi di crescita ancora significativi, ma dove il segmento di fascia alta non è destinato a far presa. Lo dimostra il fatto che
il prezzo medio di vendita di un dispositivo è già sceso a 335 dollari nel 2013 e arriverà a 260 dollari quest’anno, con relativo abbassamento dei margini per i fabbricanti.
Nei paesi consolidati,
in Europa e Nordamerica, la crescita non dovrebbe superare il 10% per il 2014, ma ancor peggio potrebbe andare in Giappone, dov’è atteso addirittura un arretramento. La tendenza proseguirà negli anni a venire, tanto che Idc si sbilancia nel prevedere una crescita dell’8% nel 2017 e del 6% l’anno successivo.
In termini di quote di mercato, l’ambiente
Android continua a farla da padrone, con un peso del 78,9% nelle vendite totali previsto per il 2014 e ancora del 76% nel 2018.
iOs si attesta al di sotto del 15%, con un tasso di crescita annuo ponderato del 10% per i prossimi anni (simile a quello di Android), mentre per
Windows Phone si prevede un’affermazione più consistente (dal 3,9 al 7% in quattro anni).
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