Lexmark ha annunciato l'avvio di un piano di ristrutturazione che prevede l'uscita dal mercato delle stampanti a getto d'inchiostro e il taglio del 13% della sua forza lavoro ovvero circa 1700 dipendenti.
La competizione per la supremazia dei vari settori tecnologici dell'IT è sempre più dura e questa volta è Lexmark a farne le spese.
Infatti, qualche giorno fa l'americana Lexmark ha presentato un importante piano di ristrutturazione che prevede di abbandonare completamente il mercato delle stampanti a getto d'inchiostro nei prossimi mesi e che questo, nelle valutazione dell'azienda, porterà ad un risparmio annuo di 95 milioni dollari.
Tuttavia fino al 2015 l'azienda continuerà a fornire servizi, supporto e componenti inkjet, anche se la progettazione sarà sospesa entro fine 2013.
"L'annuncio di oggi porta con sè decisioni difficili, che però sono necessarie per arrivare ad un miglioramento della redditività e che porteranno un notevole risparmio", ha dichiarato Paul Rooke, Presidente e Ceo di Lexmark. "I nostri investimenti sono focalizzati su soluzioni software di più alto valore e sinergie interne all'azienda continueranno a sostenere la crescita del gruppo" ha aggiunto Rooke.
L'uscita di Lexmark dal mercato delle stampanti a getto d'inchiostro porterà alla chiusura dello stabilimento di Cebu nelle Filippine ed al taglio di 1700 posti di lavoro in tutto il mondo, circa il 13% della sua forza lavoro complessiva.
La società sta comunque lavorando con i suoi consulenti per esplorare la possibilità di vendere il ramo d'azienda che si occupa delle tecnologie a getto d'inchiostro.
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