Ormai è chiaro a molti, però non ancora a tutti, che non si può più aspettare, che si deve assolutamente intraprendere un percorso decisamente sostenibile, non solo per salvare il futuro del pianeta ma anche per non lasciare alle future generazione qualcosa che non si meritano. Però sostenibilità non significa solamente realizzare un imballaggio, un prodotto, più o meno sostenibile, significa ampliare la visione, realizzare nuovi modelli di impresa, nuove filiere e unità produttive che guardino al risparmio delle risorse, di fatto una vera e propria trasformazione industriale e culturale.Però, a oggi, tutto questo è solamente una chimera.
Lo evidenzia, ancora una volta e senza ombra di dubbio, ConsumerLab - Centro Studi specializzato nei temi riguardanti la sostenibilità - che nel presentare i dati del mercato italiano nel corso del Congresso nazionale “Future Respect - imprese sostenibili, pratiche a confronto”, sottolinea come meno del 9% delle Pmi italiane può oggi essere considerata impegnata nella trasformazione sostenibile, in un segmento dove nemmeno il 3% delle piccole imprese italiane redige un bilancio di sostenibilità e solamente il 6% tratta obiettivi di sviluppo sostenibile, senza però documentare una concreta strategia, con numeri dei
risultati raggiunti e degli impatti realizzati.