Prendo spunto dall’articolo “Cloud e distributori” che trovate su questo numero per fare alcune rifl essioni e off rire ai lettori qualche numero sul mercato cloud.
Per prima cosa, come sostiene nell’articolo di pagina 22, Tim Curran, Ceo del Gtdc (consorzio che rappresenta i distributori leader in ambito Ict a livello mondiale), i vendor stanno prendendo atto degli attuali investimenti dei distributori di informatica e della loro visione sempre più concreta per il futuro del cloud e anche se nell’area Emea l’adozione del cloud non ha ancora raggiunto il livello registrato nel Nord America, i distributori Ict sanno che sta arrivando e sono pronti.
Però, aggiungo io, l’anello debole rimane il canale a valle, nelle varie declinazioni dei partner, dai System Integrator ai Var. Per abilitare lo sforzo dei distributori – che anche nel nostro paese hanno investito parecchi quattrini, almeno i più attenti e visionari - sono proprio queste realtà che devono avere un ruolo più proattivo, devono mettersi in gioco. Infatti spetta ai partner a valle mitigare la complessità, ancora oggi percepita dagli utenti fi nali, sviluppando una propria off erta di sviluppo, di servizi consulenziali, di integrazione e di gestione.
E, sottolineo ancora una volta, per chi si nasconde ancora sulla “paura di venir depredato dal proprio ruolo” che secondo quanto evidenzia l’ultimo Global Cloud Computing Scorecard 2018, uno dei più importanti studi volto a valutare le politiche in ambito cloud a livello mondiale: “l’Italia garantisce un adeguato livello di protezione della proprietà intellettuale per i servizi di cloud computing, inclusa la tutela ‘safe harbor’ relativa alla responsabilità per la violazione di terze parti”.