Oggi la maggior parte deglianalisti del settore IT e parecchi osservatori che si occupano di business concordano nel ritenere che uno dei paradigmi che più inciderà sull’evoluzione delle tecnologie sia direttamente a scrivibile all’universo composito che fa a capo all Internet delle Cose o Internet of Things o IoT.
Infatti, se da una parte l’analista Gartner ritiene che fra cinque anni saranno qualcosa come 20 miliardi gli “oggetti” connessi a internet, già a fine 2016 questi super eranno abbondantemente quota se miliardi.
A fine 2020 la parte preponderante sarà in carico al segmento consumer, che varrà oltre il 60% del totale, lasciando al settore business la restante fetta di mercato tra “oggetti” industriali e applicazioni verticali.
Dunque saranno aree come “SmartCar”, “Smart Home”, “Smart Industry” dove progressivamente si concentreranno gli investimenti, anche se oggi molti sostengono che proprio l’IoT non sia ad appannaggio diun solo mercato ma può essere associatoa una molteplicità di ambienti ed è potenzialmente replicabile nei più differenti mercati.
Guardando però in a un lasso di tempo decisamente più limitato sempre Gartner dice che già entro la fine del 2016 ci saranno più di cinque milioni di nuovi device che veranno conesssi giornalmente all’Internet of Things, per un totale di 6,4 miliardi di oggetti. Sempre lo stesso analista ci dice che questa nuova frontiera tecnologica attrarrà investimenti in servizi perun valore prossimo ai 235 miliardi di dollaria livello mondiale.