Fa tappa a Milano il tour itinerante attraverso l’Europa del Roadshow "IoT on Wheels" del distributore che funge da aggregatore tra i vari elementi della filiera: vendor e operatori di canale sia in ambito IT che OT per semplificare il modo di fare IoT in partnership. Già individuati 15 partner italiani con il cromosoma IoT.
Il
truck dell’IoT di
Tech Data è arrivato nei giorni scorsi a Milano: la 10ima e conclusiva tappa del
Roadshow IoT on Wheels che tra aprile e giugno ha percorso
10 città in sei paesi europei si è fermato nella sede del distributore
a San Giuliano pe
r fare vedere e toccare con mano ai visitatori (operatori del canale e utenti finali)
soluzioni IoT realizzate da alcuni vendor a portafoglio (
Advantech, Cisco, Microsoft, Schneider e Vodafone) in combinata con il distributore.
Sì, perché il tema dell’
Internet delle Cose è da oltre un biennio
nel mirino del distributore, attento a
cogliere i nuovi trend tecnologici della nuova era digitale da affiancare al business tradizionale:
“Come distributore che vuole guidare il futuro viviamo in pieno la trasformazione in atto nella logica dello strabismo del business: da una parte manteniamo saldo un piede nel business tradizionale da cui arriva ancora oggi gran parte del fatturato e dall’altro investiamo in nuovi mercati dalla forte carica innovativa che stanno già portano risultati interessanti. Una metamorfosi necessaria del modello di business da distributore classico verso un ruolo di aggregatore/catalizzatore di strumenti, skill e prodotti - building block fruibili in modo semplice dagli operatori di canale per accelerare la trasformazione digitale nelle aziende clienti. E lo facciamo investendo molto su un elemento cruciale come quello delle competenze. La trasformazione in atto passa infatti da un cambio culturale profondo, richiesto a tutti gli elementi della catena del valore – vendor, distributori, clienti. E il riscontro del mercato rispetto a questo nostro nuovo modo di porci è molto positivo”, afferma
Riccardo Nobili, Advanced Solution Director di Tech Data Italia. IoT un mercato dalle grandi potenzialità
Un
mercato dalle grandi potenzialità quello dell’IoT – indicato da Gartner come u
no dei 10 trend più strategici nel 2018, che IDC stima possa raggiungere un
valore di circa 1.29 trilioni di dollari nel 2020, da
approcciare in ecosistema: “Difficile essere tuttologi in questo mercato molto segmentato e trasversale; da qui la necessità di favorire un ecosistema simbiotico in cui i differenti attori mettono in campo e combinano le rispettive specificità al fine di soddisfare al meglio le esigenze dei clienti. Un ecosistema allargato in cui Tech Data deve fare entrare elementi diversi da quelli della catena classica dell’IT: vendor, operatori di canale ma anche start up, istituzioni dove si fa ricerca, …”, sostiene
Nobili con
Vincenzo Bocchi, One Software& Next Generation Technologies Director, Tech Data Italia:
“Il messaggio che deve passare è prevalentemente culturale: lo sforzo che dobbiamo fare tutti è provare a cambiare pelle e metterci in gioco, cercando di capire i modelli di business che sottendono la realizzazione di soluzioni IoT. Si tratta infatti di coniugare due mondi ancora disgiunti, quello IT con quello OT, oggi in avvicinamento, educando i partner delle due anime. E’ un learning by doing, un ecosistema che si forma man mano non tanto partendo dalla tecnologia ma facendo leva su proof of concept e casi d’uso, con un approccio che, a differenza del passato, parte dall’esigenza del cliente e non da quella del vendor che vuole spingere una tecnologia.” IoT, declinazione globale e locale
Una ‘pratice’ e building block quello IoT che il distributore indirizza su
due linee: a livello globale potendo fare riferimento su un
gruppo centrale a Barcellona che studia l’intera catena del valore IoT facendo leva su quei vendor IT che abilitano questo paradigma tecnologico e finalizzando altresì accordi con vendor più specifici dell’OT;
a livello locale cercando di aderire al meglio alle istanze dello specifico territorio in cui opera.
Riccardo Nobili, Advanced Solution Director di Tech Data ItaliaIn questo senso in Italia dal gennaio 2017 è attiva una specifica
Business Unit IoT guidata da Giovanni Besozzi entro quest’anno fiscale potrà contare su un team di quattro persone, che oltre agli accordi derivanti dalla corporation è alla ricerca di
vendorship italiane, da coniugare e mischiare al meglio in una logica di ecosistema. E’ il caso per esempio della start up di Pisa
Alleantia che offre una piattaforma software per facilitare la raccolta di dati provenienti dal mondo industriale, così come
Rold, realtà manifatturiera del milanese con una soluzione di monitoraggio real time di impianti industriali.
Una BU che ad oggi a livello europeo si focalizza su
quattro aree di riferimento, fermo restando la trasversalità e la pervasività del tema che impatta anche altri settori:
smart manufacturing, retail, tranport &logistics e smart spaces, (in Italia il focus va in particolare a Industria 4.0 e retail). Ed è in questi ambiti che i vendor del truck hanno messo a fattor comune le proprie capacità:
Intel, per gli aspetti di intelligenza distribuita e performance;
Advantech con un tocco di soluzioni più legate al mondo industriale,
Schneider Electric per la gestione di continuità dei sistemi e dell’energia;
Microsoft per le soluzioni software e la piattaforma cloud;
Cisco per le piattaforme infrastrutturali e di rete,
Panduit per il mondo wireless legato a Industria 4.0,
Vodafone per la competenza di connettività relativa al M2M e la capacità di portare l’offerta di servizi gestiti su un modello a 2 tier.
Un'esperienza immersiva e concreta
“Di fatto, attraverso il truck vogliamo fare percepire a clienti e agli utenti finali che l’IoT è un fenomeno tangibile; per questo oltre agli operatori di canale abbiamo aperto agli end user per fare capire la concretezza e l’applicabilità di queste soluzioni", enfatizza Besozzi. Come si evince sul truck dagli apparati di smart metering messi in campo da Schneider per il controllo dei consumi energetici del truck stesso o le soluzioni Vodafone per il trucking degli autoveicoli in movimento e quelle per il mercato manifatturiero che escono dalla combinata Advantech, Cisco e Panduit con dispositivi sia vicini alla macchina di produzione e punti di aggregazione del dato che può essere sia in cloud sia on premise.
Vincenzo Bocchi, One Software& Next Generation Technologies Director, Tech Data Italia“Schneider parte privilegiata in questo mercato con un’offerta che già oggi riesce a fare coesistere e combinare al meglio sia la parte IT sia quella OT”, afferma
Davide Zardo,
VP IT Division, APC by Schneider Electric Italia così come
Microsoft che
“Oggi guarda a una gestione end-to-end dal campo al cloud attraverso la piattaforma Azure Sphere, con un’attenzione molto alta alla sicurezza del device stesso”, sostiene
Roberto Grigolato, Distribution Manager, Microsoft. Una sicurezza che nell’offerta di piattaforme
Cisco per collegare persone dispositivi e processi attraverso la rete intuitiva e automatizzata è intrinseca e by design: “
Tech Data svolge un lavoro egregio di elemento di raccordo tra le diverse parti della filiera, favorendo il lavoro di ecosistema e il cambiamento culturale necessario per accelerare la trasformazione verso nuovi modelli di business,” commenta
Giorgio Campatelli, Italy Partner Organization Leader.
Ed ecco che per i visitatori il truck è
tracciato da sensori attraverso la telemetria per avere informazioni in tempo reale sul luogo e altri dati specifici come il carico del motore, non solo per aiutare a pianificare la risoluzione dei problemi ma anche per coprire aspetti di
sicurezza, ottimizzazione e flussi di entrate. All’interno del veicolo inoltre i visitatori possono osservare un frigorifero connesso che consente la gestione di diversi parametri - il controllo della catena del freddo o dei prodotti che si stanno esaurendo nonché possono interagire all'interno di un ambiente collaborativo intelligente sull
’illuminazione, il riscaldamento e l’ottimizzazione dello spazio. E ancora elementi di
manutenzione predittiva delle risorse, e casi d’uso sulla
supply chain di una fabbrica o di un'officina.
Partner con il Dna IoTUn
mercato tutto da costruire, in fase iniziale di adozione dove non c’è
nulla di standardizzato: “Il canale dei partner non è ancora formato, manca un approccio di sistema, ma sta guardando dentro con interesse. Parecchie aziende italiane vorrebbero entrare in distribuzione, ma il momento è tale che stiamo procedendo con cautela: spesso chi decide progetti IoT in azienda non è una figura IT quindi occorre formare in modo adeguato il canale e in modo che il livello di interlocuzione sia allineato. Ad oggi abbiamo individuato circa 15 partner con il cromosoma IoT, ma siamo solo all’inizio di un lungo viaggio,” conclude Besozzi.
Giovanni Besozzi, a capo della BU IoT, Tech Data Italia
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