In questo approfondimento a cura di Karsten Winther, President EMEA di Vertiv, un'analisi della portata globale dei data center modulari prefabbricati evidenziando i principali trend riscontrati in EMEA, Africa, Nord America, Latam e Asia-Pacifico.
La straordinaria domanda di soluzioni cloud, streaming di qualità, social media e altri servizi digitali da parte dei clienti ha generato un boom di costruzioni edilizie per tutti i principali hyperscale. Secondo Structure Research la capacità globale self-build di hyperscale ha raggiunto i 13.117 MW nel 2022 e si prevede l'aggiunta di altri 13.652 MW nei prossimi cinque-dieci anni. Contestualmente, la struttura tradizionale del data center tipico sta cambiando e molte delle nuove realizzazioni si concentrano su efficienza, operano come hub di reti ibride e si basano sempre più su soluzioni modulari e design prefabbricati.
Le soluzioni modulari per data center vengono realizzate e integrate in fabbrica strettamente controllate da specialisti qualificati, il che aiuta a contrarre i tempi di assemblaggio, laddove il fattore tempo e la manodopera sono cruciali. Inoltre, contribuiscono a ridurre alcuni costi di progetto e a migliorare il TCO, velocizzando il processo di avvio della generazione di ricavi. A prescindere dall'architettura, i sistemi modulari prefabbricati possono ridurre notevolmente l'ingombro fisico dei sistemi che sostituiscono.
Standardizzazione verso localizzazione: una differenza sottile ma rilevante
I grandi hyperscaler utilizzano spesso i data center prefabbricati standardizzati che consentono, in prima battuta, di progettare e ingegnerizzare per replicare la struttura ovunque nel mondo. E’ un metodo valido in aree come gli Stati Uniti o alcune regioni in EMEA dove c'è una maggiore coesione tra le varie practice e le normative del settore. Tuttavia, rileviamo opportunità ovunque e le imprese globali dovrebbero considerare i requisiti specifici di ogni regione prima di implementare una soluzione standardizzata.
L'alternativa è la cosiddetta "localizzazione", una differenza importante dove un progetto standardizzato viene leggermente modificato e personalizzato per soddisfare i requisiti locali. Una volta che la soluzione è stata localizzata per una specifica regione può contribuire a mitigare alcune delle difficoltà riscontrate nelle installazioni tradizionali, semplificando la conformità alle normative, agli standard e ai regolamenti edilizi.
EMEA: In Europa, Medio Oriente e Africa (EMEA), i principali hyperscaler (Amazon Web Services, Google, Meta e Microsoft) sono i maggiori promotori in termini di adozione di soluzioni di data center modulari prefabbricati. Gli hyperscaler realizzano le strutture in aree remote e questi ampi spazi aperti rendono più facile la distribuzione di alcuni dei moduli standardizzati più grandi. In Europa, l'opinione pubblica è sempre più preoccupata per il consumo di risorse dei data center. Per contribuire ad attenuare alcuni di questi problemi, gli hyperscaler in EMEA ricorrono a elementi personalizzati di moduli prefabbricati per recuperare il calore del data center e fornire il teleriscaldamento alle popolazioni locali. Nonostante la sostenibilità continuerà a essere un argomento a carattere di urgenza per la regione, la tipologia di spedizione dei grandi moduli via mare rende la vera sostenibilità un equilibrio difficile da trovare. Quanto più i fornitori di infrastrutture riusciranno a integrare materiali e metodologie di produzione sostenibili nelle soluzioni prefabbricate, tanto più sarà facile bilanciare questi elementi.
Africa: Negli ultimi anni l'Africa ha registrato una crescita notevole della capacità dei data center, con una previsione di espansione della region a 675 MW entro il 2026, secondo Xalam Analytics. L'adozione di soluzioni prefabbricate continuerà a crescere poiché i Paesi africani continueranno ad approvare diverse leggi sulla privacy dei dati. Oggi, la maggioranza dei principali operatori della regione preferisce un modello ibrido o un " warehouse concept ", in cui le soluzioni modulari si trovano in una struttura fissa che può essere facilmente ampliata. Con l’espansione del mercato africano, le aziende della regione dovranno familiarizzare con le peculiarità di ciascun Paese per poter introdurre le soluzioni più adeguate, localizzarle in modo appropriato e aggiungere capacità senza che l'infrastruttura subisca interruzioni.
Nord America: Le soluzioni modulari prefabbricate per data center attraggono i principali hyperscaler e fornitori di servizi di colocation del Nord America perché la loro velocità e facilità di implementazione contribuisce a stabilizzare i piani di realizzazione in un momento in cui le aziende stanno cercando di soddisfare una domanda di capacità senza precedenti. Secondo il rapporto di CBRE sulle tendenze dei data center nordamericani 2022, le organizzazioni dei sette principali mercati dei data center statunitensi hanno aggiunto la cifra record di 686,8 MW di assorbimento netto degli spazi dei data center. In questa regione, gli hyperscaler e i fornitori di colocation hanno il vantaggio della vicinanza mentre i principali integratori di terze parti hanno una presenza locale con un facile accesso ai fornitori di attrezzature. Questo vantaggio consente agli integratori di offrire le soluzioni in varie parti della regione in pochi giorni.
LATAM: L'America Latina (LATAM) si sta affermando come mercato emergente per le soluzioni modulari prefabbricate. Ciò è attribuibile a sviluppi importanti come l'acquisto da parte di Google di 30 ettari di terreno per un data center in Uruguay nel 2021 e l’apertura da parte di Scala Data Centers del più grande data center verticale della regione, lo scorso anno. In LATAM i costi e i rischi associati alla realizzazione di nuovi data center e l'evoluzione dei mercati hanno reso più allettante la scalabilità delle soluzioni modulari prefabbricate. Sebbene le imprese che si spostano in LATAM vogliano standardizzare il più possibile, devono comprendere anche le varie normative, per localizzare correttamente queste soluzioni.
Asia-Pacifico: La colocation è il settore più rilevante nella regione Asia-Pacifico, soprattutto perché gli hyperscaler spesso non hanno accesso al personale del Paese per realizzare data center in loco e, per soddisfare la domanda sfruttano i centri dati di colocation già presenti, con competenze e connettività via cavo. Tuttavia, la regione deve ancora affrontare la sfida di disporre di un numero sufficiente di costruttori di data center in ogni paese per restare al passo con la domanda. Sebbene la mancanza di manodopera qualificata spinga le aziende verso soluzioni più standardizzate, ci sono diversi motivi per cui i data center modulari prefabbricati sono ancora agli inizi rispetto al resto del mondo. Ad esempio, molte delle competenze locali sono legate alla realizzazione di data center in mattoni e tanti costruttori preferiscono lo stile tradizionale rispetto al design del container tipico di un data center modulare prefabbricato. Inoltre, nella regione persistono problemi legati alla supply chain. Gli attuali tempi di consegna delle soluzioni prefabbricate possono ridurre al minimo i tempi di implementazione rispetto a quelli offerti dalle soluzioni prefabbricate.
Un'indagine globale di Omdia su 228 aziende che gestiscono un proprio data center ha rilevato che il 52% utilizza già la tecnologia dei prefabbricati modulari e ben il 99% ha affermato che questa tecnologia farà parte della propria strategia futura. Sebbene questi paesi differiscano per le modalità con cui le soluzioni vengono adottate, l'evidenza che ne emerge è chiara: per gli hyperscaler i data center tradizionali stanno passando in secondo piano mentre gli edifici e i componenti prefabbricati e modulari diventano la norma.
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