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Bludis e ManageEngine per un'IT semplificata

ManageEngine sta portando concetti nati nel mondo delle grandi aziende verso realtà più piccole, con un’aggressiva politica commerciale, sposata in toto dal distributore italiano Bludis, come puntualizza Maurizio Erbani.

Tecnologie & Trend
Il concetto di infrastruttura It viene spesso associato alle realtà più complesse e articolate, dove occorrono strumenti specifici e spesso costosi per gestirle. Ma anche le imprese di taglia medio-piccola hanno esigenze simili per natura, che non possono affrontare con investimenti ingenti e risorse troppo significative da dedicare.
Per intenderci, le grandi aziende, abituate a lunghi cicli di sviluppo, hanno implementato in  passato le soluzioni di vendor come CA, Bmc, Ibm o HP:
manageengine-raj-sabhlok.jpgQuesto genere di suite – spiega Raj Sabhlok, presidente di ManageEngine – non sono alla portata di realtà meno strutturate, che però devono comunque gestire i propri sistemi It”. Questa riflessione ha spinto, qualche anno fa, la società indiana, divisione software di Zoho Corporation, ad ampliare il raggio delle proprie soluzioni, nate per il network management, all’insieme delle infrastrutture It.
È stata la naturale evoluzione di un know-how già acquisito – aggiunge Sabhlok – ma per arrivare al target delle medie e piccole aziende abbiamo scelto la strada della semplificazione, con una suite integrata, un modello di prezzi molto chiaro e la possibilità di testare tutto per un mese prima di decidere per l’acquisto. Questo non ha distolto l’attenzione dai mercati tradizionalmente più fruttuosi per noi, tant’è che siamo presenti in tre aziende su cinque della lista Fortune 500”.
Oggi, ManageEngine, distribuita in modo esclusivo per l’Italia da Bludis, offre un portafoglio di soluzioni che si può raggruppare nelle aree del network management, dell’help desk, della gestione di ambienti Windows, dell’amministrazione di server e applicazioni e, per finire, della sicurezza (soprattutto in termini di analisi dei log).
Ciascuno di questi filoni si declina poi in varie tecnologie, che coprono esigenze come la gestione dei dispositivi (fissi e mobili), degli accessi alle risorse di sistema, della user experience, di Active Directory, del service desk.
manageengine-rajesh-ganesan.jpgLa società indiana dedica una quantità notevole di risorse alla ricerca: “Dei circa 800 dipendenti che abbiamo – illustra il direttore del Product Management Rejesh Ganesan – l’85% lavora in aree collegate allo sviluppo, sia in modo orizzontale che verticale. I nostri prodotti, infatti, possono essere visti come soluzioni puntuali, indirizzate a risolvere specifiche esigenze, ma sono progettati sullo stesso codice, usano la stessa interfaccia, condividono gli stessi dati e usano una dashboard comune, sfruttata anche nella versione integrata della suite It360”. Quest’ultima incorpora soluzioni per il service management, il monitoraggio delle applicazioni e delle infrastrutture.
Una delle prerogative di ManageEngine è la volontà di lasciare ai clienti la possibilità di provare i prodotti (gratuitamente per 30 giorni), mentre da considerarsi nella logica delle cose è l’ampliamento dell’offerta verso la modalità di fruizione as-a-service, che si affianca a quella on premise, oltre che per Managed Service Provider.

Bludis, referente italiano a tutto tondo

Come accennato, Bludis è il distributore esclusivo per l’Italia dell’offerta di ManageEngine.
bludis-maurizio-erbani.jpgAbbiamo iniziato dieci anni fa con le reti e abbiamo seguito tutte le evoluzioni – spiega il direttore tecnico e delle vendite Maurizio Erbani -. Oggi siamo il vero e proprio front end per il mercato italiano”.
La collaborazione con l’azienda indiana si spinge fino alla possibilità di suggerire adattamenti per esigenze locali specifiche, come l’allineamento alle richieste del garante sulla privacy. Funzionalità come il Service Desktop sono gratuite e servono spesso come porta d’ingresso per poi evolvere verso utilizzi più estesi: “Anche aziende non troppo complesse hanno problematiche di gestione delle reti o di implementazione di best practice It – conclude Erbani -. La possibilità di provare la tecnologia ed evolvere utilizzando la stessa interfaccia rendono vincente l’approccio”.
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