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HP compra Poly, cosa cambia per il canale

Un’acquisizione da 3,3 miliardi di dollari per rafforzare l’offerta di accessori per l’hybrid office. E un’opportunità per il canale Poly di ampliare il proprio mercato.

Vendor
L’acquisizione di Poly da parte di HP porta in dote una bella dose di emozioni. Poly è il nome del brand sotto cui, nel marzo 2019, Plantronics decise di incorporare le proprie attività insieme a quelle di Polycom, acquisita un anno prima per due miliardi di dollari. Il brivido non riguarda l’acquisizione ma, piuttosto, l’eredità storica di Plantronic. Era una Plantronics MS-50 la cuffia con microfono che utilizzò Neil Armstrong per comunicare a Houston e al mondo che aveva toccato il suolo lunare: “un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità”.
Plantronics è una delle tante aziende nate negli anni 1961 con l’obiettivo di fornire tecnologia agli enti militari americani. Da quella commessa per la NASA è iniziata la sua ascesa di popolarità e conseguenti quote di mercato.

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Oggi, staccando un assegno di 3,3 miliardi di dollari, HP acquista un’azienda da circa 1,7 miliardi di dollari di fatturato con circa 6500 dipendenti nel mondo. L’obiettivo del colosso di Palo Alto è limpido: rafforzare la propria offerta di periferiche per l’hybrid office con telefoni, cuffie, telecamere e sistemi integrati per la videoconferenza.
Rispetto all’acquisizione di HyperX - produttore di accessori in prevalenza destinati al gaming - avvenuta l’anno scorso, l’investimenti in Poly indica chiaramente l’interesse di HP per un segmento business che promette ancora soddisfazioni. In verità, le vendite di accessori hardware per l’ufficio – telefoni VoIp, cuffie, auricolari ecc. – non hanno mai sofferto di drastiche flessioni. Si tratta di un mercato tradizionalmente garantito da un certo ricambio, sia per la facile usura dei dispositivi che per l’evoluzione tecnologica, e da un margine da sempre particolarmente interessante.

Secondo i dati diffusi da HP nella sua comunicazione ufficiale, l’incremento del lavoro ibrido creerà una domanda sostenuta di tecnologia per la collaborazione in ambienti domestici e in ufficio. Circa il 75% dei lavoratori mappati da HP sta investendo per migliorare la propria postazione di lavoro in casa. E anche gli spazi ufficio tradizionali sono soggetti a profonde ristrutturazioni per adeguarsi al lavoro ibrido, con particolare attenzione alle soluzioni per sale riunioni.
Secondo i dati della ricerca State of the Global Video Conferencing Devices Market di Frost & Sullivan, nel mondo ci sono più di 90 milioni di sale riunioni, di queste meno del 10% è organizzata per una comunicazione video. E, sempre secondo la ricerca, il volume del segmento delle soluzioni per le sale riunioni dovrebbe triplicare entro il 2024. Inoltre, sempre secondo i dati di HP, il comparto delle periferiche cuba per 110 miliardi di dollari globalmente, con un tasso di crescita del 9% annuo. Complessivamente, le soluzioni per la forza lavoro rappresentano un'opportunità da 120 miliardi di dollari che cresce dell'8% all'anno.
"La crescita dell'ufficio ibrido rappresenta un'opportunità irripetibile per ridefinire il modo in cui viene svolto il lavoro – ha dichiarato Enrique Lores, Presidente e Ceo di HP. “La combinazione di HP e Poly crea un portafoglio leader di soluzioni di lavoro ibride in mercati ampi e in crescita. La forte tecnologia di Poly, il go-to-market complementare e il team di talento aiuteranno a guidare una crescita redditizia a lungo termine".

Il canale italiano di Poly

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Dal canto suo, HP dichiara di attivare fin da subito un’offerta cross sul proprio canale di rivendita, attraverso l’integrazione dei prodotti Poly con il portafoglio di PC HP. HP prevede di raggiungere 500 milioni di ricavi congiunti entro il 2025 e di incrementare la crescita dei ricavi di Poly a un CAGR di circa il 15% nei primi tre anni dall’incorporazione. Infine, HP prevede che la transazione migliorerà i margini operativi di Poly di circa sei punti percentuali, sempre entro il 2025. Insomma, la tavola è apparecchiata per future opportunità per il canale di rivenditori. Stabilmente nella top ten dei fornitori mondiali di sistemi hardware per la comunicazione, Poly utilizza da sempre un modello di vendita indiretta. Attualmente, il partner locator del sito ufficiale dichiara 10 partner certificati in Italia, tre silver, tre gold e quattro platinum. Scorrendo i nomi, troviamo una prevalenza di nomi specializzati in telefonia e networking, come è immaginabile. Un comparto specifico dell’offerta IT con competenze molto concentrate nell’ambito della comunicazione e dell’impiantistica. Se, dunque, da una parte il folto canale di rivenditori HP potrà beneficiare dell’estensione di un’offerta completa e trasversale rispetto a mercati verticali e dimensioni aziendali, dall’altra, per il canale Poly l’opportunità è ancora più ghiotta. Non è possibile immaginare ora quali saranno le mosse formali di HP per integrare il canale Poly, visto che l’acquisizione si concluderà formalmente entro la fine dell’anno. Ma di sicuro, per i 10 partner di canale Poly, si presenta una forte opportunità di espandere il proprio business, accelerando la conversione verso un mercato IT più ampio.
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