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Rubrik, tutto pronto per la transizione al multicloud

Con una piattaforma moderna e avanzata per la gestione dei dati in ambienti multicloud, Rubrik si distingue sul mercato per la caratteristica cloud native della sua proposizione: un’offerta che gli operatori di canale possono sfruttare per aprire nuove linee di business o attivare nuovi servizi senza essere necessariamente service provider di livello internazionale

Vendor
Coniata da Rubrik nel 2015, l’espressione Cloud Data Management ha accompagnato il business del vendor californiano fin da quando ha mosso i suoi primi passi sul mercato. “Da sempre il cloud è stato parte integrante della nostra visione e, quindi, per noi il passaggio al multicloud è stato del tutto naturale” afferma Cristian Meloni, Country Manager di Rubrik Italia, spiegando che il termine indica la possibilità di appoggiarsi a più provider cloud all’interno di un’unica infrastruttura gestita per attivarne i servizi necessari in base alla convenienza economica dell’offerta e alle esigenze del momento. “Nella nostra visione il multicloud è fondamentale, dal momento che tutti i nostri sforzi puntano ad aprire al massimo la nostra piattaforma per garantire ai clienti la possibilità di scegliere la migliore offerta cloud del momento, senza vincoli e lock-in” spiega Meloni. Tutte caratteristiche che fanno riconoscere al vendor il ruolo di vero e proprio abilitatore cloud: un facilitatore per chi inizia il viaggio verso la ‘nuvola’ o un degno compagno per chi l’ha già adottata in forma massiva. La tecnologia Rubrik permette, infatti, a qualunque cliente di scegliere il cloud provider preferito (tra Microsoft Azure, Aws, Google o decine di altri player minori o service provider locali) e sfruttarlo, per esempio, per ospitare all’esterno dell’organizzazione una copia dei propri dati, mandando in ‘pensione’ le vecchie librerie a nastro. “Grazie alla nostra tecnologia, le infrastrutture dei cloud provider possono essere utilizzate come veri e propri siti di Disaster Recovery, consentendo di proteggere on-prem le principali applicazioni e di farle ripartire in cloud in caso di necessità” chiarisce Meloni, sottolineando come la piattaforma Rubrik sia in grado di proteggere, orchestrare e gestire servizi cloud native di tipo IaaS e PaaS (istanze su AWS, Azure, Gcp, Db in cloud, servizi come Ms 365 e tanti altri).
cristian meloniCristian Meloni, Country Manager di Rubrik Italia“Rispetto ai principali concorrenti, la nostra particolarità è disporre di una soluzione assolutamente moderna per la gestione dei dati in ambienti multicloud. La competition si trova, invece, a dover investire tempo e risorse per modificare e adattare soluzioni legacy sviluppate tipicamente intorno alla fine degli anni ’80, quindi ben lontane dalle attuali logiche multicloud: una situazione che porta complessità importanti, soprattutto dal punto di vista architetturale, implementativo e di gestione” precisa il Country Manager. Questa differenza è molto più sostanziale rispetto a specifiche funzionalità o singole caratteristiche, perché rende Rubrik uno dei pochi vendor con soluzioni realmente cloud native e, quindi, semplici da implementare, orchestrare e gestire.



Il nuovo obiettivo del Multi-Cloud Data Control
Ciò che oggi rende particolarmente orgogliosa Rubrik è aver contribuito in maniera determinante alla nascita del Cloud Data Management, diventato in poco più di cinque anni uno standard de facto. “Essere riconosciuti come innovatori o i più visionari tra i leader, come afferma Gartner, o quelli con la strategia migliore, come dichiara Forrester, ci rende molto orgogliosi, soprattutto considerato la giovane età della nostra azienda” afferma Meloni, che ricorda alcuni importanti traguardi raggiunti dal vendor a livello globale: un fatturato run rate di 600 milioni di dollari a inizio 2020, circa 3.000 clienti e quasi 2.000 dipendenti a livello globale. Risultati che premiano Rubrik, spingendola a rafforzare ulteriormente la sua proposizione attraverso un maggiore presidio on-prem, ma soprattutto attraverso lo sviluppo di nuove integrazioni e funzionalità in ambito multicloud. L’obiettivo è trasformarlo da singoli silos di cloud provider differenti a infrastrutture fortemente integrate e integrabili. “Non è un caso se lo scorso febbraio abbiamo abbandonato il concetto di Cloud Data Management, per registrare il trademark Multi-Cloud Data Control” afferma Meloni. Anche per questo, il prossimo anno saranno disponibili specifiche suite di prodotti che aiuteranno a rispondere alle richieste e alle necessità di tutte le tipologie di clienti.

Un canale facilitato nella strada verso i servizi
“La nostra è una tecnologia abilitante, in grado di fornire servizi a valore aggiunto in ambienti multicloud ibridi. Gli operatori di canale possono, quindi, sfruttarla per aprire nuove linee di business e attivare nuovi servizi senza essere necessariamente service provider di livello internazionale. Appoggiandosi alla nostra tecnologia, possono far evolvere i loro clienti e aiutarli nel viaggio verso il multicloud grazie alla semplicità, alla flessibilità e alla sicurezza della nostra piattaforma” chiarisce Meloni, consapevole che oggi in Italia il cloud non è assolutamente diffuso come negli altri Paesi europei o negli Stati Uniti. Sono ancora tanti i pregiudizi, a partire dalla sicurezza fino ad arrivare alle difficoltà di connessione. Vero è, secondo Meloni, che l’avvento della pandemia ha accelerato l’adozione del cloud da parte di tutte le aziende, piccole, medie, grandi, pubbliche o private che siano. Molti Cio hanno dovuto abbandonare i propri pregiudizi e intraprendere in modo quasi forzato questa strada. Lo stesso hanno dovuto fare i dealer, che rapidamente hanno aumentato le competenze e gli investimenti in questi ambiti. “La nostra tecnologia ovviamente ha aiutato e continua a favorire l’evoluzione verso questo tipo di proposizione grazie a caratteristiche specifiche che garantiscono sicurezza e controllo dei dati, anche se riversati in cloud” conclude Meloni, convinto che le aziende non torneranno più indietro, anche perché la flessibilità, la dinamicità e la convenienza del cloud (e ancora di più del multicloud) non hanno eguali, se paragonati ai vecchi ambienti legacy.
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