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Ripartire in sicurezza con V-Valley, HPE e HPE Aruba

L’allentamento delle restrizioni precedentemente introdotte per contrastare la pandemia di Covid-19 sta progressivamente riportando in ufficio dipendenti e collaboratori. Molte aziende, però, preferiscono ancora ricorrere in modo strutturale al lavoro da remoto. Indipendentemente dalla scelta, V-Valley, HPE e HPE Aruba offrono soluzioni solide e sicure per garantire la piena continuità operativa

Distributori
L’emergenza sanitaria innescata dal Covid-19 ha trasformato in smart worker moltissimi lavoratori, che con il recente allentamento delle restrizioni stanno gradualmente rientrando in ufficio. Una fase 2 che vede comunque ancora molte aziende orientate a conservare modalità lavorative da remoto, lasciando ai dipendenti la possibilità di svolgere i propri compiti a distanza. Qualunque sia la preferenza, V-Valley assieme ad HPE e HPE Aruba mette a disposizione tutto ciò che serve per garantire una continuità operativa non solo solida, ma anche sicura.
HPE SWAT, tracciamento e distanziamento a tutela dei lavoratori
Per chi sta rientrando in ufficio, la divisione a valore di Esprinet fornisce per esempio l’utile soluzione HPE SWAT (System Workers Advance Tracing), in grado di tracciare e documentare il mancato rispetto delle regole di distanziamento sociale. In particolare, il sistema consente di: evidenziare i contatti interpersonali troppo ravvicinati o troppo prolungati rispetto ai parametri stabiliti in fase di set-up; tutelare il personale avvisando degli eventuali pericoli; e in caso di contagio gestire la catena dei contatti nel completo rispetto della privacy e delle direttive GDPR.

“Ad ogni dipendente viene fornito un sensore Tag Bluetooh Low Energy, tramite cui vengono raccolte le informazioni trasmesse in forma anonimizzata a una console centrale. Nel caso in cui due o più lavoratori vengano in contatto per un periodo di tempo eccessivo, il tag emette una notifica generando un segnale audio-visivo” spiega Roberto Pasqual, Sales Manager di V-Valley. I dati raccolti, sicuri e cifrati, riguardano la sola distanza relativa, senza fornire alcuna posizione o localizzazione delle persone. La decrittografia dell’associazione tra ID e generalità della persona è affidata alla sola autorità competente, il che garantisce il pieno rispetto della privacy, evitando però dannosi lockdown aziendali in caso di contagio. “La soluzione non nasce by opportunity a causa dell’emergenza in corso ed è garantita da un brand come HPE, che ne assicura qualità e prestazioni. Con una semplice modifica del firmware, inoltre, potrà essere usata successivamente anche per altre situazioni, svincolandola dal solo discorso Covid” chiarisce Pasqual, spiegando che per l’implementazione della soluzione l’attività degli operatori di canale è assolutamente determinante, soprattutto per quanto riguarda impostazioni di connettività, raccolta dati e supporto al cliente.

In qualunque momento questi operatori potranno trovare accanto a sé un distributore a valore come V-Valley, in grado di mettere a disposizione tutta l’esperienza maturata nella realizzazione di questo tipo di progetti. “Un’esperienza che non riguarda solo SWAT, ma più in generale pratiche consolidate in implementazioni di connettività e attività di dimensionamento, che mettiamo a disposizione dei nostri partner assieme a robuste competenze tecniche e sistemistiche” spiega Pasqual.



HPE Aruba, connettività da remoto con massime garanzie di sicurezza
A tutte le aziende che oggi preferiscono, invece, far continuare a operare da remoto i propri dipendenti, V-Valley mette a disposizione una soluzione HPE Aruba capace di coniugare le esigenze del lavoro a distanza con le maggiori garanzie di sicurezza. “La soluzione si basa su access point desktop che consentono di creare una VPN sicura dall'AP a un concentratore VPN. Quest’ultimo viene installato nel data center aziendale, mentre ad ogni dipendente viene fornito un access point da scrivania” afferma Marco Passoni, Category Sales Manager di HPE Aruba. Una volta collegato, l’access point propaga lo stesso SSID della rete aziendale e i dispositivi autorizzati possono, quindi, connettersi alla rete Wi-Fi senza modifiche alla propria configurazione. Questo si traduce in una soluzione multidispositivo, che applica le policy di sicurezza aziendali in modo del tutto automatico.

“Attraverso Aruba Central, la nostra piattaforma di gestione in cloud, sarà poi possibile gestire da remoto tutti gli access point, effettuando un provisioning zero touch: ciò significa che non è necessaria alcuna competenza da parte del dipendente o l’invio di un installatore presso la sua abitazione. In modo automatico l’access point scarica, infatti, la configurazione dal cloud ed è subito operativo” chiarisce Passoni, ricordando che gli AP forniti da HPE Aruba dispongono di tre porte LAN, a cui è possibile connettere dispositivi dalle connessioni cablate (per esempio, telefoni IP, stampanti di rete, PC desktop, ...). Facilmente si può, così, creare un ufficio domestico, produttivo e sicuro.

Per la veicolazione sul mercato di questa soluzione di connettività, HPE Aruba si avvale della collaborazione di V-Valley, un distributore a valore che vanta solide competenze in un’area strategica come il data center. “A disposizione dei dealer, V-Valley mette un team di risorse dedicate e specializzate, capaci di affiancare efficacemente i partner, incaricandosi anche di attività di marketing e recruitment. Questo significa che i dealer possono contare su un supporto a 360°, servizi personalizzati ed efficienti, e valide iniziative volte ad accrescere le competenze di tutta la catena del valore” sottolinea Passoni.



HPE Simplivity, per soluzioni VDI scalabili e performanti
Sul fronte infrastrutturale l’offerta HPE a sostegno del lavoro da remoto passa anche da soluzioni di virtualizzazione dei client, pensate per consentire ai dipendenti l’accesso a dati e applicazioni aziendali ovunque e in sicurezza. “L’obiettivo delle organizzazioni che implementano progetti di questo tipo sta nel garantire la giusta esperienza per l’utente a un costo che sia giustificabile in funzione dei vantaggi attesi. Da parte nostra, mettiamo a disposizione soluzioni facili da gestire e ad alte performance, in grado di indirizzare progetti di VDI di qualsiasi tipo, dimensione e natura” afferma Schamira Cavinato, Hybrid IT Category Manager di HPE Italia.

In particolare, il vendor punta sull’approccio iperconvergente di Simplivity, una piattaforma che facendo convergere più funzionalità in unico server facilita l’implementazione, il controllo e la scalabilità di un’infrastruttura VDI. Ma Simplivity non si ferma a questo. Assicura, infatti, anche funzioni integrate di data protection e rende nativamente disponibili le funzionalità di business continuity e disaster recovery, oltre al back up & restore delle virtual machine, con perfomance garantite. “Grazie all’integrazione con il portale cloud di Intelligenza Artificiale HPE InfoSight, inoltre, viene garantita ai clienti una maintenance predittiva e il monitoring dell’infrastruttura a livello sia fisico sia virtualizzato, assicurando una piena continuità operativa al business delle aziende” aggiunge Cavinato, sottolineando come l’unicità dell’offerta iperconvergente Simplivity sia quella di offrire un’unica appliance compatta e scalabile per la gestione, la protezione e l’efficienza dei carichi di lavoro virtualizzati, anche a partire da un limitato investimento iniziale. “Le aziende possono, infatti, implementare anche un solo nodo e al crescere dei dipendenti in smart working aggiungere altri blocchi iperconvergenti per scalare il sistema fino ad arrivare a soluzioni cluster più complesse” chiarisce la Manager, che evidenzia anche l’estrema resilienza della tecnologia HPE Simplivity, assicurata dalla sua capacità di fornire più livelli di ridondanza.
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