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Microsoft Forum 2017, scenari innovativi per la rivoluzione digitale

Cloud Computing, Internet of Things, Machine Learning, Big Data e Intelligenza Artificiale al centro della seconda edizione: leve strategiche per abilitare la trasformazione digitale delle aziende e accrescerne la competitività. Sul palco i casi di Dolce&Gabbana, Luxottica Group, Salvagnini e ATM.

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In uno scenario futuristico ma al contempo fortemente attuale si è tenuta nei giorni scorsi la 2° edizione del Microsoft  Forum 2017 a Milano al MiCo alla presenza di un pubblico di circa 2000 persone, oltre 5.000 collegate in streaming e 40 partner con le loro storie di innovazione da raccontare. Un momento ricco di spunti di riflessione, testimonianze, opportunità tecnologiche al fine di comprendere come realizzare il valore dell’innovazione in Italia ai tempi della rivoluzione digitale. Un storia che Microsoft intende continuare nel quotidiano nella Microsoft House, la nuova sede milanese aperta all’ecosistema.
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Carlo Purassanta, Amministratore Delegato, Microsoft Italia
Sono i tempi dell’infosfera – un mondo fatto di oggetti e persone sempre più interconnessericco di opportunità ma non privo di rischi se non lo si comprende a fondo e governa al meglio. Tutti - i pubblici e privati - devono concorrere e costruire un sistema in cui l’uomo possa rimanere al centro, senza farsi travolgere da macchine e oggetti intelligenti.
Nella quarta rivoluzione industriale infatti, gli oggetti saranno destinati a superare il numero di persone – 50 miliardi di oggetti contro 7 miliardi di persone nel 2020. La scommessa rimane quindi quella di puntare alla centralità dell’essere umano, facendo leva sul dato, l’asset fondamentale per collegarsi al passato e scrivere il futuro.
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In questo scenario l’Intelligenza Artificiale – accanto a paradigmi tecnologici più innovativi come Cloud Computing, Internet of Things, Machine Learning, Big Data abilitanti nuovi modelli di business - avrà un ruolo da protagonista, oggi più di ieri perché i tempi sono maturi. Ne è convinta Microsoft e con essa Carlo Purassanta -  Amministratore Delegato dell’azienda in Italia, che di recente ha avuto modo di vedere le meraviglie dell’AI Microsoft a Seattle spiegate da Erik Horvitz a capo della ricerca sull’AI: “Stiamo vivendo un periodo epocale che vede la concomitanza di tre fattori principali: la crescita esponenziale dei dati – nel 2020 saranno 50 miliardi con il volume che raddoppia ogni anno; la disponibilità diffusa della capacità computazionale – leggasi il cloud computing; la scienza degli algoritmi di Intelligenza Artificiale. Tre meccanismi che abilitano un sogno lungo 60 anni di Intelligenza Artificiale che finalmente diventa realtà, perché solo oggi è in grado di esprimere al massimo il suo valore”. Intelligenza Artificiale che, come spiega Purassanta, non riguarda solo la capacità del computer di accumulare dati e farne calcoli complessi ma quella soprattutto di riuscire a tirare fuori un ouput avendo cognizione dell’ambiente che lo circonda, cercando di far fare alle macchine qualcosa di simile all’intelligenza umana. Un concetto molto vasto, che comprende molteplici discipline: deep learning, computer vision, reinforcement learning, collaboration systems, social choice, neuromorphic computing,
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Tutta innovazione che Microsoft vuole mettere a disposizione dell’ecosistema. Come? In primis, continuando a investire in modo ingente: 12 miliardi di dollari in R&D e 15 miliardi nella piattaforma Cloud Azure, il meccanismo per gestire la mole di dati e avere capacità computazionale per estrarre servizi intelligenti, senza perdere di vista l’aspetto etico con cui tali servizi devono essere erogati: Devono essere servizi responsabili per aiutare le organizzazioni a fare meglio nel rispetto delle persone. Potenza di calcolo utilizzata a fine di bene”, enfatizza Purassanta. In Italia, nello specifico, l’ambizione di Microsoft è quella di democratizzare l’AI mettendola a disposizione delle persone e delle organizzazioni – Idc dice che nel 2018 la metà delle persone nel mondo utilizzerà servizi di AI senza accorgersene -, spaziando in tutti i mercati a partire dal manufacturing, spingendosi al finanziario e al sanitario, ma abbracciando tutti gli altri settori merceologici.
Una rivoluzione con al centro i dati: sono la materia prima dell’Era dell’Informazione - spiega Alec Ross,  esperto americano per l'innovazione e autore del libro ‘The Industries of the Future’: “Chi sarà in grado di governarli avrà il potere, chi li saprà estrarre e controllare costruirà le aziende del futuro”. 
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E’ un momento di rottura, eccitante ed entusiasmante, che chiede a tutti uno sforzo di cambiamento: L’innovazione tecnologica di oggi non riguarda la dimensione, va oltre, ed è la chiave per rimanere competitivi; richiede però sperimentazione, gli errori e il fallimento non devono essere visti in negativo. Sono punti di partenza per nuove esperienze”, sottolinea Ross. L’Italia ha enormi potenzialità ma deve mettersi più in gioco, scrollandosi di dosso alcune rigidità tutte locali: “Il futuro digitale italiano non è solo per le grandi aziende, è per tutti, anzi forse ancora di più per le piccole e medie, il tessuto socio-economico predominate. E deve coinvolgere maggiormente le donne con le loro caratteristiche distintive di intelligenza emozionale e creatività e i giovani che sanno come accelerare la digitalizzazione perché la vivono da sempre”.  

Vedere oltre: il futuro è adesso con Holelens
Il futuro innovativo proposto da Microsoft passa oggi anche da Hololens, una delle recenti innovazioni della quarta rivoluzione industriale, presentata con una demo sul palco da Fabio Santini, Direttore Divisione Developer Experience and Evangelism, Microsoft Italia: “Holelens abilita la mixed reality, l’unione del modo fisico con quello digitale in un dispositivo che cambia il modo con cui si interagirà con l’ambiente circostante rendendo possibile cose fino ad oggi inimmaginabili”.
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E’ un computer a tutti gli effetti con quattro caratteristiche principali: sensori frontali avanzati a infrarossi, che derivano da Kinect, in grado di riconoscere gli ambienti circostanti in real time – oggetti, persone, pareti, distanze,.. – restituendo le informazioni digitali al software; lenti trasparenti attraverso cui il software è in grado di proiettare ologrammi digitali per integrare mondo fisico e mondo digitale; Holegraphic Processing Unit, un processore interno creato dai laboratori Microsoft che esegue tutte le operazioni oleografiche permettendo un’interazione dinamica; suono spaziale, come capacità di ascoltare attraverso autoparlanti il suono che proviene da dove esattamente ci si aspetta. E gli scenari di applicazioni sono molteplici, collaborativi e fortemente innovativi.  

Make in Italy: le eccellenze del Belpaese
Come detto, la rivoluzione digitale investe tutti i mercati, nessuno può starne fuori e come ogni rivoluzione ha bisogno di leader, di chi ha capito il valore delle tecnologie per il loro business. Sul palco del Microsoft Forum le testimonianze tutte italiane di chi questo valore lo ha capito, prima di altri, abbracciando la tecnologia per innovare.
Dolce&Gabbana coniuga oggi tradizione e innovazione: “L’innovazione in Dolce&Gabbana è un ingrediente indispensabile nell’imprenditorialità. Non poggia su decisioni prese a tavolino ma è una strada che deve essere intrapresa e di cui spesso non si vede il traguardo, ma il cui valore si vede da subito se fatta con passione”, afferma Oscar Grignolio, Direttore dei sistemi informativi e di telecomunicazione. Dall’analisi del punto vendita, da cui deriva il nome della piattaforma ‘Retail Platform’, in realtà il processo di trasformazione in chiave innovativa intrapreso da Dolce&Gabbana ha riguardato l’ottimizzazione di tutti i processi, una gestione di complessità enorme – molteplicità di prodotti, linee di business, multicanalità,…La complessità del punto vendita è quella di riuscire a offrire un sogno, una nuova esperienza da qui la necessità di realizzare prodotti originali, esclusivi e sempre più personalizzati e legati al territorio: La collezione non può essere più stagionale e unica, ma il prodotto evolve anche nel periodo di una stessa stagione e collezione, quindi le informazioni devono essere sempre aggiornate su prodotti e clienti. La tempestività richiede soluzioni scalabili, affidabili e flessibili”, racconta. Da qui la scelta di Microsoft Dynamics 365, lasciando soluzioni best of breed, per le sue caratteristiche di forte integrazione dei componenti, affidabilità, scalabilità e flessibilità. Oggi la sfida dell’azienda in termini informatici è l’implementazione di questa soluzione: Non esiste una ricetta per questa nuova era in un mercato fortemente accelerato con un consumatore in continua trasformazione. Occorre cercare di capire al quali gli ingredienti per farla al meglio, sperimentare di continuo e dimostrare audacia e coraggio. I pionieri si distingueranno”, conclude.
Creatività e innovazione caratterizzano Luxottica Group, realtà italiana presente a livello internazionale, multicanale e multibrand, che con Microsoft ha avviato una partnership che si snoda lungo un percorso di trasformazione digitale. La sfida da cui è partita – come racconta Dario Scagliotti, Direttore dei sistemi informativi, Luxottica Group- è un grande progetto di ridisegno e riorganizzazione, di ’integrazione e integrazione dei differenti componenti, cercando di rispondere alla necessità di utilizzare al meglio l’enorme mole di dati velocemente: “Con Microsoft il percorso iniziale è partito dal rinnovo del contratto delle licenze software, nulla di così entusiasmante agli inizi; ma Microsoft è riuscita a fare scattare in noi la scintilla dell’innovazione portandoci a Redmond dove abbiamo capito che la spinta innovativa poteva partire da lì, dalla trasformazione di Microsoft stessa. Siamo quindi passati dall’ambito di data center on premise all’hybrid cloud. E siamo andati veloci: oggi molto è sul cloud: digital signage, digital asset management, product information management, Plm, … tutto in modo flessibile, veloce e sicuro. Siamo all’inizio del percorso, ma molto soddisfatti”. Nel consumer goods è infatti fondamentale conoscere i consumatori: "Nel mondo globalizzato e interconnesso ogni consumatore vuole farne parte ma anche rafforzare la propria identità; per questo per noi è determinante profilare ogni singolo cliente, per migliorare i servizi a loro rivolti, personalizzandoli. La capacità delle soluzioni Microsoft di interconnettere i dati transazionali tradizionali sul cliente con quelli provenienti dai social, demografici ed economici, ambientali,…è stata una grande scoperta e ci ha consentito di concentrarci su come utilizzare i dati per migliorare la nostra conoscenza e il servizio al cliente, senza perdere tempo nella complessità di gestirli.“ Il futuro? "L’innovazione permette di raggiungere una delle principali aspirazione della razza umana: quella di essere sempre migliori, più felici e sicuri. E’ quello che vogliamo garantire ai consumatori ma anche alle 80 mila persone che lavorano in Luxottica: lavorare serenamente in logica collaborativa, semplificando attività e processi”.
Salvagnini, nome di spicco nel manifatturiero nella produzione e vendita di macchine per la lavorazione della lamiera, al centro dell’industria 4.0, dove per ridurre situazioni di emergenza occorre conoscere a fondo una serie di elementi per percepire aspetti non così visibili legate alle macchine. Facendo leva sulle potenzialità della piattaforma cloud Azure e delle tecnologie di IoT e Machine Learning di Microsoft, l’azienda sta integrando nei propri macchinari servizi intelligenti di monitoraggio e assistenza da remoto e facendo evolvere la relazione con i propri clienti in una logica di collaborazione. Insieme a Microsoft, Salvagnini ha dato vita al progetto Links e grazie alla condivisione dei dati ricevuti dalle macchine, è possibile monitorare costantemente i parametri di funzionamento, con il vantaggio di poter attivare interventi che riducono il rischio di guasti e determinano un progressivo miglioramento dell’operatività complessiva, puntando per il futuro alla manutenzione predittiva. Spiega Roberto Franchini, Digital Innovation Manager, Salvagnini: “Siamo partiti un anno fa, muovendo i primi passi e ora si vedono i primi risultati. Lo strumento ci permette di costruire un nuovo tipo di relazione con il cliente che arriva quasi all’ingaggio. Abbiamo affidato a Microsoft tutto ciò che serve per essere connessi in modo globale investendo internamente per l’analisi dei dati che arrivano dai macchinari. Prestazione, relazione e sicurezza sono tutti aspetti che Microsoft ci ha garantito”. Le prossime frontiere guardano all’Intelligenza Artificiale: “Se IoT è già uno scenario attuale, ci siamo resi conto che il lavoro di preparazione dei dati di fatto può diventare la base per abilitare scenari di AI, con strumenti semplici e flessibili”.
Il percorso di forte trasformazione digitale di ATM, 85 anni di storia, è partito dall’osservazione della connettività quasi permanente da parte dei viaggiatori alla app aziendale, la vera protagonista della trasformazione, spiega Roberto Andreoli, Direttore Sistemi Informativi, di Telecomunicazione e di Bigliettazione, ATM che ogni giorno ha a che fare 2 milioni e 300 mila viaggiatori. “2 milioni di download della app e migliaia di persone che la consultano per calcolare percorsi, visualizzare tempi di attesa, ricevere allert sull’andamento dei servizi e sulla rete. Una grande quantità di dati che ha cambiato il modo di pensare di ATM. Da qui la scelta di appoggiare questi servizi sul cloud Azure, riconoscendogli caratteristiche di scalabilità, affidabilità, sicurezza e disponibilità dati in tempo reale. E’ un percorso appena iniziato fatto di tappe evolutive, che partendo da questa mole di dati punta a dare un servizio sempre d’avanguardia, come per esempio i servizi di acquisto biglietti digitali – ad oggi ne sono stati utilizzati 4 milioni, tenendo sempre presente le logiche di sicurezza del dato. “Il cammino prosegue verso l’adozione di tecnologie machine learning per trattare i dati in modo coerente e soprattutto per vedere dove e come si sposta l’utente, per pianificare i servizi a misura del viaggiatore. Il viaggio è appena iniziato, la tecnologia abilitante c’è. E’ una corsa continua”.  

Il treno dell'innovazione sta passando. Non si può perdere
Uno scenario innovativo che va capito a fondo e abbracciato anche in modo collaborativo, contaminandosi e sperimentando. Un contesto in cui crede anche Confindustria, che è intervenuta con Marco Gay, Presidente dei Giovani Imprenditori: "Industria 4.0 è’ il primo piano industriale dopo tanti anni dedicato all’innovazione, è una visione a lungo termine, una policy per acquisire una normalità competitiva, che mette al centro la rivoluzione industriale, con strumenti facili, automatici e comprensibili agli imprenditori e alle aziende di tutte le dimensioni dalle grandi alle piccole fino alle alle start up. L'italia è un po’ in ritardo, ha perso qualche opportunità - se si pensa che Industria 4.0 è nata in Germania nel 2011. Per contro però può partire da anni di sperimentazione, da dove gli altri sono arrivati, e quindi da protocolli, standard e tecnologie: “E allora la differenza la può fare il capitale umano. Non tutti però sono pronti, c’è ancora un po’ di scetticismo da parte di alcuni imprenditori; ma occorre farlo. Il treno sta passando e la stazione è attrezzata, bisogna salirci sopra. Nei prossimi 24-36 mesi c’è un'enorme opportunità concreta da cogliere per portare il Made in Italy nel futuro; occorre aiutare quelle realtà che non sono pronte, mentre quelle pronte devono emergere; solo con l’esempio pratico si riesce a fare contaminazione. Ancora una volta bisogna fare un passaggio culturale e non ci sono alibi per non farlo”. 
 
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