Non è passato ancora un anno
dalla presentazione delle Cpu Haswell che
Intel ha tolto il velo dalla
nuova generazione di processori.
Si tratta di chip realizzati con il processo produttivo a 14 nanometri basati sull’architettura Skylake. I vantaggi offerti possono riassumersi in quattro concetti: scalabilità, prestazioni, basso consumo ed elevate performance grafiche.
Per quanto riguarda la scalabilità, l’offerta è declinata in quattro serie, destinate al mercato dei 2 in 1 (Y-Series), dei notebook ultraleggeri (U-Series), dei portatili ad alte prestazioni (H-Series) e dei desktop (S-Series).
Andrea Luiselli, Enterprise Technology Specialist di Intel Italia, ha evidenziato le caratteristiche salienti della nuova famiglia di processori.Soffermandosi sui chip a bassissimo consumo si nota che i modelli vengono ora evidenziati in funzione delle potenza elaborativa con una sigla simile a quella della famiglia Core. Sono presenti infatti il Core m3, m5 e m7, tutti a due unità di elaborazione e quattro thread con un consumo di soli 4,5 watt.
La vera differenza è la frequenza di lavoro che parte da 900 MHz e arriva a 1,2 GHz. L’offerta per i notebook si compone dei classici Core i3/5/7, differenti oltre che per il clock (raggiunge i 4,2 GHz nei Core 7 destinati ai desktop ad alte prestazioni) e il Tdp, anche per il numero di core e il controller grafico integrato. Le Cpu della serie 7 hanno infatti 4 core con hyper-threading, la 5 comprende chip a 2/4 core senza hyper-threading mentre i Core i3 sono tutti a 2 core/4 thread.
Per quanto riguarda le prestazioni, è stato potenziato il parallelismo nella gestione dei vari nuclei ed è stata aumentata la frequenza di clock, ottenendo un incremento delle performance fino a 2,5 volte rispetto ai modelli di cinque anni fa.Parlando del consumo, elemento molto importante nel segmento dei tablet e degli ultrabook, da un lato è stato ridotto il Tdp e dall’altro sono stati migliorati i meccanismi per il contenimento energetico con l’introduzione della tecnologia Speed Shift. Questa si prende carico di regolare l’alimentazione di tutti i sottosistemi in funzione del carico di lavoro, assicurando così un’autonomia che può raggiungere le 10 ore.
Il nuovo controller grafico integrato garantisce un aumento delle prestazioni del 40% rispetto a quello delle generazioni precedenti e di ben trenta volte se rapportato alle soluzioni di un lustro fa. Si tratta di un elemento che supporta molte caratteristiche specifiche di Windows 10 ed è in grado di gestire in hardware la compressione/decompressione secondo gli standard video più importanti come l’AVC/H.265.
Molto interessante la possibilità di coordinare fino a tre monitor a standard 4K.Tra le altre peculiarità della nuova piattaforma ricordiamo la gestione dell’interfaccia Thunderbolt 3 e la possibilità di interagire con le docking station WiGig wireless che permettono di collegare automaticamente periferiche come il monitor o la stampante.
Al termine della presentazione, Andrea Luiselli, Enterprise Technology Specialist di Intel Italia, ha sottolineato che “esiste un mercato potenziale di 1 miliardo di personal computer più vecchi di tre anni che potrebbero essere sostituiti grazie all'introduzione di Windows 10”.