C’è
Stefano Venturi a dare il benvenuto a Hewlett Packard Enterprise (HPE) sul palco del MiCo a Milano
davanti a clienti e partner, nella carica di
Managing Director of HPE Italy;
una nuova azienda con un nuovo logo, nata dalla scissione di HP in due entità indipendenti – Hewlett Packard Enterprise appunto,
dedicata al business Enterprise e HP Inc, focalizzata su mondo del computer e delle stampanti - la cui effettiva
scissione partirà il prossimo 1 novembre, con
tutte le attività separate: forse
“una delle più grandi e allo stesso tempo complesse e veloci separazioni nella storia del business“, commenta sul palco
Chris Hsu, Chief Operating Officer di HPE, tra coloro che la separazione di HP l’hanno gestita in tutte le sue fasi a partire dall’ottobre del 2014 quando è stata annunciata.
Venturi delinea i
tratti principali di HPE:
“Hewlett-Parckard Enterprise nasce da HP con alle spalle una storia di oltre 75 anni a livello mondiale e 51 in Italia di innovazione e trasformazione, ma oggi vive lo spirito di una start up pronta ad abbracciare il futuro e ad accelerare per abilitare il New Style of IT”. Quel
New Style of IT coniato da Meg Whitman quando prese il timone di HP qualche anno fa per trasformarla in modo profondo:
un nuovo modo di concepire l’IT, che diventa liquida e ibrida, entra nella vita quotidiana dei cittadini e permea e impatta i business aziendali.
“Abbiamo cercato di comprendere a fondo questo nuovo stile dell’IT sempre più adottato dalle aziende, che abilita un’economia delle idee in organizzazioni giovani e fresche che sanno portarle sul mercato prima di altri. Essere veloci, un passo sempre più avanti dei concorrenti. Per rendere questo scenario possibile Hewlett Packard ha preso la strada della separazione; l’unica a suo dire in grado di garantire la continuità del business di due aziende – HPE e Hp Inc. - oggi sul mercato più dinamiche, agili e focalizzate per rispondere ai bisogni dei clienti e dei partner. Hewlett Packard Enterprise in questo lasso di tempo si è organizzata per interpretare al meglio il New Style of IT che diventa New Style of Business e oggi è pronta ad andare sul mercato con una squadra motivata a guidare i clienti con i partner ad attraversare la trasformazione digitale”.Stefano Venturi, Managing Director, Hewelett Packard Enterprise ItalyPer farlo ha individuato
quattro aree di trasformazione su cui fare leva, concatenate, paritetiche e sinergiche:
trasformare l’IT aziendale in un’infrastruttura ibrida, accompagnando i clienti nel viaggio di trasformazione delle infrastrutture aziendali per cercare di trarre il meglio da esse;
proteggere le imprese nell’era digitale – estendendo al massimo le capacità sviluppate negli anni da HP a livello di sicurezza per proteggere in modo proattivo le interazioni tra utenti, applicazioni e dati;
estrarre valore dai dati – questa mole in crescita esponenziale strutturata e non – all’interno e all’esterno dell’azienda attraverso l’analisi dei Big Data per trasformarli in informazioni che danno valore al business aziendale e accrescono il vantaggio competitivo;
abilitare il workplace moderno, dinamico e mobile al fine di incrementare la produttività in qualunque luogo si lavori e con qualsiasi dispositivo.
“Ogni dollaro della nostra Ricerca&Sviluppo andrà in queste aree, dove continueremo a svilupperemo competenze per essere sempre all’altezza, noi e i nostri Business Partner, per dare valore all’intera catena in questo cammino verso il futuro”.
Venturi fa uno zoom sulla
realtà italiana di HPE che, con i suoi
51 anni di storia, mette in campo tre data center ma anche
centri di competenza e innovazione: uno focalizzato su progetti europei di innovazione in ambito
cloud e sicurezza a Cernusco sul Naviglio; uno sul
Manufacturing 4.0 – per ammodernare l’industria italiana, secondo paese a livello europeo in quest’ambito - e uno per la trasformazione dei
media. “
Vogliamo mettere a disposizione expertise tecnologiche e di servizi in ambiti verticali – PA verso l’Agenda Digitale, scuola, finance, … per guidare rapidamente la trasformazione digitale del Paese”, conclude.
Chris Hsu, che ha gestito la separation e
oggi lavora su HPE per focalizzare le nuove sfide,
spiega il lavoro fatto a partire dall’ottobre 2014 fino al 1 novembre 2015: un processo di separazione esteso, complesso ma altresì molto veloce. In questi mesi le due strutture hanno lavorato alacremente per separare i business di una realtà da
circa 110 miliardi di dollari, presente in oltre 120 paesi al mondo, con 300 mila dipendenti, 20 mila clienti, 150 mila partner e 13 mila forinitori, che, in meno di tre mesi, ha costruito 6000 server separando processi, interfacce e applicazioni.
“Dal 1 novembre tutto sarà separato – e il giorno successivo ci sarà la quotazione in Borsa - ma l’obiettivo primario ora è quello di rendere la separazione invisibile a clienti e partner, che vanno tutelati. Vogliamo minimizzare l’impatto dell’operazione. E’ una mossa fatta per garantire un futuro a tutti gli elementi coinvolti all’insegna della partnership”, sottolinea Hsu.
Hewlett Packard Enterprise si presenta oggi al mercato con un
nuovo logo, semplice e senza fronzoli, un rettangolo verde (il blu è stato abbandonato) posto sopra il nome dell'azienda a sottolineare la linearità e semplicità, mentre la finestra racchiusa nel rettangolo proietta verso il futuro. Hsu rimarca ininterrottamente il claim aziendale: '
Accelerating next', un’accelerazione che si esprime a tutti i livelli:
“E’ un momento eccitante per la tecnologia, che segna un punto di flesso; bisogna essere agili e veloci, guardare alle nuove realtà che stanno cambiando le regole del gioco e imponendo nuovi modelli di business”. Il riferimento va Netflix, Tesla, Uber, solo per citare alcuni esempi di nuovi innovatori sul mercato. E
il New Style of IT favorirà questa trasformazione abbassando i costi, migliorando l'agilità e accelerando il time to value.
Forte dei suoi 75 anni, ma
oggi più agile e leggera Hewlett Packard Enterprise si dice pronta per
accelerare verso il futuro.
“Accelerating next! Vogliamo scrivere la storia dell'IT aziendale anche nei prossimi 75 anni”, conclude Hsu.