E anche per Cisco è arrivato il momento di aprire una nuova fase. John Chambers, al comando del gigante del networking dal 1995, si fa da parte. Dal prossimo luglio, dopo venti anni di onorata carriera, lascerà l’incarico di CEO.
Al suo posto subentrerà Chuck Robbins, 49 anni, da 17 anni in Cisco.
Come scritto in un recente
articolo, sta definitivamente tramontando un’epoca e la generazione che ha fatto la storia dell’informatica sta progressivamente uscendo di scena.
Negli ultimi dieci anni il vertice dell'IT globale ha conosciuto una trasformazione epocale, basti ricordare l’abbandono di Bill Gates e Steve Ballmer da Microsoft, di Andrew Grove, Paul Otellini e Cray Barrett da Intel, di Larry Ellison da Oracle e, infine, la scomparsa di Steve Jobs. Non meno significativi i cambiamenti avvenuti in altre parrocchie. In HP, dal 2005 a oggi, si è assistito a un periodo di grande turbolenza, con l’alternarsi di numerose personalità nel ruolo di Ceo fino ad approdare poi alla nomina di Meg Whitman, da quattro anni al vertice dell'azienda.
Una trasformazione che ha una sua ragione anagrafica, Chambers ha 65 anni, ma che nello stesso tempo indica
il passaggio a una nuova fase dell’Informatica, quella associata al cloud, al mobile, al big data, all’IoT, o più semplicemente, al processo di trasformazione digitale del mercato e dell’impresa. Entrato in Cisco nel 1991, e successivamente incoronato CEO nel 2005,
Chambers è stato il protagonista del cambiamento introdotto da Internet e della straordinaria crescita societaria associata allo sviluppo infrastrutturale del networking. Ma alla prima ondata di innovazione è seguita per Cisco una discontinuità e una momentanea regressione.
Nell’anno 2000 è stata per un breve periodo la società tecnologica più capitalizzata di Wall Street, raggiungendo cifre da capogiro, oltre 500 miliardi di dollari. E’ il periodo che oggi viene ricordato come la bolla di Internet. Da allora la società ha cercato di trovare un’identità coerente con i cambiamenti che si sono poi andati evidenziando. Era andata prendendo forma quella società di servizi che vedeva premiata l’intelligenza di aziende come Google e poi Facebook e Linkedin. Oggi l’azienda ha una capitalizzazione di 149 miliardi di dollari e ha ritrovato la fiducia dei mercati. La nomina di Chuck Robbins è nel segno della continuità con la politica intrapresa da Chambers.
Una prima diversificazione che mirava anche all’ambito consumer è fallita e
negli ultimi anni si è proceduto a una maggiore focalizzazione sulle attività core cercando di creare un’offerta globale sia in termini d’infrastruttura enterprise sia in termini di infrastrutture cloud con un'enfasi sull'
Internet of Everything, vista come nuova terra promessa in quanto driver di nuovi investimenti infrastrutturali.