La diffusione del Data Center in Italia è al centro di un intenso dibattito, vuoi per la diffusione delle nuove tecnologie che si appoggiano a esso, per i servizi innovativi correlati, il rapporto tra costi e benefici, la sostenibilità, il ruolo dell’ecosistema canale (su questi temi vi segnalo lo speciale del numero).
Autore: Redazione ChannelCity
La diffusione del Data Center in Italia è al centro di un intenso dibattito, vuoi per la diffusione delle nuove tecnologie che si appoggiano a esso, per i servizi innovativi correlati, il rapporto tra costi e benefici, la sostenibilità, il ruolo dell’ecosistema canale (su questi temi vi segnalo lo speciale del numero).
Quello che però è ancora più interessante è la dimensione del mercato in Italia, a oggi ancora piccolo ma con importanti prospettive. Secondo la Prima Edizione dell’Osservatorio Data Center, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, ancora oggi gran parte dei Data Center italiani è di media e piccola potenza. La ricerca, infatti, evidenzia che sebbene le nuove aperture relative al 2023 hanno portato la potenza energetica nominale attiva sul territorio nazionale a un totale di 430 MW (registrando un +23% rispetto al 2022) e Milano rappresenta il primo polo infrastrutturale del Paese (con una potenza di 184 MW), rimaniamo ancora molto lontani da poli come quello della città di Francoforte (capace di erogare 791 MW), Londra, Amsterdam, Parigi e Dublino.
Oggi, infatti, la dimensione della maggior parte dei Data Center italiani è di media potenza (2-10 MW), se non piccola (<2 MW), mentre meno diffusi sono le strutture con alta potenza (>10 MW), più complessi da implementare dal punto di vista costruttivo ed elettrico. Ci sono anche diverse...