E' passato esattamente un anno da quel fatidico 8 aprile 2014 nel quale
Microsoft sanciva la definitiva chiusura del supporto del proprio sistema operativo
Windows Xp, a tredici anni di distanza dall'uscita sul mercato. E, nonostante gli aggiornamenti succedutisi nel tempo, l’Os all’epoca disponeva ancora di una quota di mercato del 28%. Questo significa che un terzo dei computer lavorava con un sistema operativo obsoleto.
Ora, secondo le più recenti stime di
NetMarketShare, il tasso di adozione di Windows Xp sarebbe oggi del 16,94%, molto dietro
Windows 7, ma ancora con qualche punto di vantaggio sul più recente Windows 8.1, che detiene il 10,55% di quota di mercato.
Windows 7 rappresenta ancora oggi l'ambiente operativo più diffuso sul mercato (58,04%) ed è cresciuto del 9% negli ultimi dodici mesi.
Alla luce di questi dati non può essere sorprendente che Microsoft abbia deciso di fare qualche passo indietro preparandosi al prossimo lancio di
Windows 10. L'azienda, infatti, ha spiegato che uno degli obiettivi legati al nuovo ambiente è proprio la risposta alle necessita delle aziende che oggi lavorano ancora con Windows 7 e non vogliono migrare alla 8.1. Il ritorno del menu
Start e la nuova strategia legata all'ambiente
Modern Ui simboleggiano, in qualche modo, la volontà di un nuovo inizio.
Windows 10 dovrà segnare per Microsoft il punto di partenza di un imponente processo di
migrazione. In Cina, per esempio, la società ha già siglato diversi accordi per facilitare il percorso di aggiornamento e sensibilizzare la popolazione.
Anche chi dispone oggi di una copia illegale di Windows potrà, a certe condizioni, effettuare la migrazione.